5 Leggende del Casentino per scoprire il fascino e la magia di questa affascinante valle toscana, arrampicata sugli Appennini, ricca di abbazie e sentieri sacri e patria natia di uno dei fiumi più importanti d’Italia: l’Arno.

5 leggende del Casentino tra storia, mito e tradizione

Tante sono le storie e le leggende del Casentino, la bellissima valle toscana, arrampicata sull’Appennino. Leggende che si tramandano di generazione in generazione, racconti nei quali la realtà a volte si mescola con il sovrannaturale e il fantastico, storie di fantasmi, animali leggendari e maledizioni, che fanno del Casentino una terra piena di mistero e tradizioni popolari.

Oggi vi racconterò 5 leggende del Casentino, cominciando da quella che si lega alla fondazione stessa del Castello di San Niccolò, nel paese di Strada in Casentino.5 Leggende del Casentino tra storia, mito e tradizioni popolari che fanno di questa zona della Toscana, arroccata sull'Appennino, un luogo pieno di fascino

Leggende del Casentino

La Zampa del Diavolo

La leggenda narra che per esigenza di una maggiore sicurezza gli abitanti della zona decisero di costruire un Castello sul Poggio di Ghianzuolo. Il colle però era infestato da una presenza demoniaca che neanche i riti del parroco e le preghiere degli abitanti erano riusciti a scacciare. Disperati allora si riunirono per decidere cosa fare e un pellegrino sconosciuto consigliò di portare sul colle una reliquia di San Nicola che si trovava dentro una teca.

Venne così organizzata una processione e la teca venne posta sopra ad un masso. Mentre il prete cominciò l’esorcismo si udì un fortissimo urlo e fu visto il diavolo in forma caprina percuotere un macigno pieno di rabbia. La potenza fu tale che la pietra sembrava divenuta burro e le impronte degli artigli vi rimasero impressi sopra. E’ proprio su quel masso che successivamente venne costruito il Castello di San Niccolò in onore del Santo, dove ancora oggi si possono vedere le “impronte del diavolo” poste ad una altezza tale davvero molto difficile per credere che siano una semplice opera dell’uomo.

L’altra storia che vi voglio raccontare riguarda sempre un Castello però questa volta ci spostiamo verso Poppi, più precisamente all’interno del Castello dei Conti Guidi dove si dice sia intrappolato lo spirito di Matelda.

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Il Fantasma di Matelda

La storia narra che la giovane Matelda venne data in sposa ad uno dei Conte Guidi avanti negli anni e spesso lontano da casa, intento a combattere le sue battaglie. Si dice che Matelda avesse moltissimi giovani amanti e quasi tutte le sera ne riceveva uno nelle sue stanze. Dopo aver consumato, per evitare che i suoi amanti rivelassero il segreto, li faceva precipitare in un fossato in cui ad attenderli c’erano lame affilate o uomini che li torturavano fino alla morte. Un giorno però, cominciarono a sparire i giovani di Poppi e le cose cambiarono.

Gli abitanti del borgo si insospettirono e quando i dubbi divennero certezza assalirono il castello e, approfittando dell’assenza del nobile marito, rinchiusero la perfida Matelda nella torre, dove morì di fame e di sete.
Da allora, la “Torre dei Diavoli”, come venne chiamata, è ancora oggi, la residenza dello spirito di Matelda che attende giovani spasimanti per soddisfare le sue immortali voglie.

Il Badalischio

Lasciati fantasmi e diavoli vi voglio raccontare la leggenda di una figura fantastica che si dice sia nata nelle foreste Casentinesi, Il Badalischio.

A pochi chilometri dal Passo della Calla ristagna un acquitrino misterioso chiamato la Gorga Nera. La leggenda narra che anche a causa di alcune frane avvenute proprio in questo luogo sia nato o sia stata liberata una creatura mostruosa, il Badalischio.

Si narra che questo animale sia simile ad un serpente, grande come un uomo, con occhi rossi in grado di paralizzare la malcapitata preda. Alcune leggende affermano che l’alito del Badalischio sia estremamente velenoso, addirittura mortale. La creatura viene spesso raffigurata con una corona o un diadema, che a volte gli copre gli occhi. In altri casi viene descritto con ali cartilaginose e testa di uccello. Si dice che il Badalischio si nasconda ancora oggi nella vicina località chiamata “Fossa del Diavolo”.5 Leggende del Casentino tra storia, mito e tradizioni popolari che fanno di questa zona della Toscana, arroccata sull'Appennino, un luogo pieno di fascino

Leggende del Casentino, la Madonna del Buio

Lasciato il Badalischio con il suo mistero vi voglio raccontare la storia di una Madonna, quella di Santa Maria del Sasso a Bibbiena.

La storia di questa Madonna è ricca di bellissimi particolari. Si narra infatti che all’inizio del Cinquecento si pensò di collocare alla base del masso dell’Apparizione di Santa Maria, una statua lignea policroma della Madonna, fatta scolpire da un bravo artista, Andrea di Lazzaro Cavalcanti. Nel 1511 gli abitanti di Bibbiena chiesero ai monaci di poter avere la bella statua per la loro Chiesa di Santo Spirito. Con grande solennità la statua venne portata in processione alla chiesa, ma il giorno dopo venne ritrovata nel suo posto originale. Riportata in Bibbiena, nonostante la continua sorveglianza notturna, la statua scomparve e vennero trovate impronte sulla neve che conducevano al Sasso. La statua venne allora definitivamente collocata nella chiesa inferiore, notoriamente buia, vicino alla Cappella dell’Eremita.

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Il Vitello d’oro

Spostandoci verso Arezzo e più precisamente a Vogognano, una frazione del comune di Subbiano, l’ultima delle 5 leggende del Casentino che vi voglio raccontare è quella che narra di un vitello tutto d’oro.

Diffusa tra gli attuali abitanti di Vogognano è la leggenda secondo la quale esista e sia ancora nascosto sotto le fondamenta del Castellaccio l’antico “vitello d’oro”, un vitello di dimensioni reali completamente in oro, che costituì tesoro dei nobili o dei monaci templari di Camaldoli. Il luogo è stato oggetto di ricerche e sopralluoghi da parte di contadini abitanti della zona che hanno cercato invano di trovare l’inestimabile tesoro senza però riuscirci. Ancora oggi si dice che il Vitello d’oro sia nascosto in attesa di qualcuno che un giorno riesca a trovarlo.5 Leggende del Casentino tra storia, mito e tradizioni popolari che fanno di questa zona della Toscana, arroccata sull'Appennino, un luogo pieno di fascino

Quelle che vi ho raccontato sono solo alcune delle tante storie e leggende del Casentino che aleggiano nei borghi: storia, mito, tradizioni e mistero si incontrano per dare vita alla cultura e saggezza popolare di questa antichissima regione della Toscana.

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Sara Trapani
Blogger & Ambassador of Tuscany
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