Dentro il palazzo di Filippo Strozzi, alla scoperta della discussa esposizione “Ai Weiwei Libero”. Due uomini, due epoche: un lungo fil rouge. E seguendo proprio questo filo, vi accompagniamo alla scoperta dell’arte di questo moderno Duchamp, tra tradizione e modernità, protesta e privazione, libertà e censura, impegno e denuncia sociale.

Ai Weiwei: Libero!

Era l’alba del 6 agosto 1489: Filippo Strozzi, dopo esser stato bandito per venti anni da Firenze dalla famiglia dei Medici, poneva la prima pietra di uno palazzi rinascimentali italiani più belli. Oltre cinquecento anni dopo Palazzo Strozzi ospita l’arte e il pensiero di Ai Weiwei, artista cinese icona della lotta per la libertà di espressione in Cina e nel mondo.

A Firenze, la mostra del famoso artista cinese Ai Weiwei che ha riportato l'attenzione internazionale sulla Cina e la libertà di espressioneFilippo Strozzi e Ai Weiwei

Sir Filippo e @aiww – l’account Twitter dell’artista – sono due uomini diversi e distanti nel tempo, ma entrambi simbolo di dissidenza verso il potere costituito.

Il fil rouge che li unisce si concretizza nell’allestimento “Reinassance“, nella terza sala del Piano Nobile di Palazzo Strozzi, dove Ai Weiwei presenta le quattro figure di dissidenti scelte per la mostra fiorentina.

Con Dante, Girolamo Savonarola e Galileo, c’è Filippo Strozzi, il cui destino rievoca nella memoria dell’artista cinese quello del padre, il letterato Ai Qing inviato con la famiglia in un campo di rieducazione militare negli anni Cinquanta.

A Palazzo Strozzi, Firenze,la mostra del famoso artista Ai Wewei che ha portato sotto le luci dei riflettori la Cina e la sua contemporaneità

Insieme a “Reinassance”, la mostra propone un percorso tra installazioni monumentali, sculture e oggetti simbolo della sua carriera, video e serie fotografiche dal forte impatto, consentendo una totale immersione nel mondo di Ai Weiwei. Si spazia dunque dai lavori del periodo newyorkese alle iconiche installazioni fatte di assemblaggi di materiali e oggetti, fino alle opere politiche e controverse che hanno segnato gli ultimi tempi della sua produzione, come i ritratti di dissidenti politici in LEGO o i progetti sulle migrazioni nel Mediterraneo.

Si aprono le porte dell’Oriente in una narrazione che unisce protesta e provocazione: Ai Weiwei spalanca gli occhi su controversie e verità silenziose della Cina contemporanea. Senza tuttavia risparmiare l’Occidente da giudizi severi e inflessibili.

Un moderno uomo del Rinascimento

Filippo Strozzi e Ai Weiwei, distanti ma non troppo: l’artista cinese è stato infatti definito un moderno “uomo del Rinascimento”, che attraversando generi artistici diversi, – dall’architettura al cinema, dalla fotografia alla poesia, dalla scultura alla pittura – può trasformare un manufatto artigianale in arte, un oggetto inerte come un tondino di ferro o un gommone nel grido lacerante al mondo.

Ai Weiwei proietta dal cuore di Firenze il suo personale sguardo sul mondo, tra dilemmi e questioni irrisolte, che lanciano dalla culla del Rinascimento un monito di accusa verso i torpori odierni.

A Palazzo Strozzi, Firenze,la mostra del famoso artista Ai Wewei che ha portato sotto le luci dei riflettori la Cina e la sua contemporaneità

Tra questi, il riflettore più luminoso è puntato sulla questione migratoria: con Reframe, pensata per la facciata di Palazzo Strozzi, Ai Weiwei vuole scuotere le coscienze per ricordare la tragedia vissuta dai profughi che intraprendono un viaggio disumano verso le coste europee in fuga dalle distruzioni e dalle guerre. Le 22 imbarcazioni innestate sulla facciata ricordano le fragili strutture a cui i rifugiati si aggrappano in mare ed evocano come i migranti tentino di innestare se stessi su un altro luogo, in un ambiente sconosciuto.

Dalla mostra al social network: lo storytelling dell’artista

L’impegno di sensibilizzazione sulla questione migratoria continua fuori dalle sale museali sui social network: l’uso dei nuovi media è da più di dieci anni uno dei maggiori tratti distintivi dell’opera di Ai Weiwei. Soprattutto durante i suoi arresti domiciliari, dal 2011 al 2015, l’artista ha trovato nei social media una preziosa opportunità di espressione: dal suo studio ha iniziato a creare e a condividere video, film documentari, meme ironici, foto e registrazioni audio.

I social media diventano una bozza preparatoria dell’opera, un racconto sociale dentro al racconto artistico che dall’esposizione si articola nella quotidianità.

A Palazzo Strozzi, Firenze,la mostra del famoso artista Ai Wewei che ha portato sotto le luci dei riflettori la Cina e la sua contemporaneità

The Animal That Looks like a Lama but is Actually an Alpaca (L’animale che sembra un lama ma è un alpaca) è un tributo di Ai Weiwei ai social media e per esteso a Internet, che l’artista considera “la miglior cosa capitata alla Cina”.

L’opera è una intricata carta da parati decorata dal logo di Twitter, da un alpaca, oltre che da videocamere di sorveglianza, catene e manette per ricordare la detenzione di Ai Weiwei nel 2011.

Souvenir from Shanghai

L’ultima sala del Piano Nobile ospita l’installazione meno eccentrica, ma forse più suggestiva. Al centro della sala Ai Weiwei pone ciò che rimane del suo studio di Shangai distrutto dalle autorità nel 2011 senza preavviso.

L’artista riesce a salvare alcune parti dell’edificio: con il cemento e le macerie di mattoni recuperati dall’edificio raso al suolo Ai Weiwei ha incorniciato il telaio di un letto della dinastia Qing per il suo Souvenir from Shangai.

A Palazzo Strozzi, Firenze,la mostra del famoso artista Ai Wewei che ha portato sotto le luci dei riflettori la Cina e la sua contemporaneità

Per la mostra fiorentina l’artista ha accatastato 1500 granchi in porcellana in un angolo della sala: la parola granchio, in cinese he xie, ha un suono simile alla parola “armonia”, slogan governativo e al tempo stesso simbolo di censura.

Dropping a Han Dynasty Urn

La caratteristica che contraddistingue l’arte di Ai Weiwei è il rapporto conflittuale tra tradizione e modernità. Nel percorso espositivo fiorentino, lo scontro emerge nitidamente nella sala che ospita Han Dynasty Vases with Auto Paint (Vasi della dinastia Han con vernice per carrozzeria) in cui l’artista immerge antichissimi vasi neolitici in latte di vernice per carrozzeria annullandone il valore storico e culturale e trasformandoli in opere contemporanee.

A Palazzo Strozzi, Firenze,la mostra del famoso artista Ai Wewei che ha portato sotto le luci dei riflettori la Cina e la sua contemporaneità
Nella stessa sala, Ai Weiwei ripropone riproduzione Dropping a Han Dynasty Urn in versione LEGO. Nella performance del 1995, fissata in tre iconici scatti fotografici, Ai Weiwei fa cadere un’urna funeraria della dinastia Han, antica di oltre duemila anni. Per realizzare i tre scatti ci sono voluti due tentativi, quindi due urne. L’artista sfoggia un’espressione indifferente, per sottolineare che è un atto consapevole di barbarie culturale, paragonabile alla distruzione dell’eredità storica cinese portata avanti dal governo con la Rivoluzione culturale.

Study of Perspective

Al 1995 risale la prima serie di fotografie Study of Perspective (Studio prospettico) ambientata in piazza Tienanmen a Pechino. Le quaranta fotografie – suddivise in due sale – sono accomunate dal suo braccio sinistro sollevato con il dito medio alzato, davanti a monumenti mondiali altamente simbolici come la Casa bianca, la Gioconda, la Tour Eiffel, gli skyline di Hong-Kong e New York, piazza San Marco, il Colosseo o la Sagrada Familia.

A Palazzo Strozzi, Firenze,la mostra del famoso artista Ai Wewei che ha portato sotto le luci dei riflettori la Cina e la sua contemporaneità

Con il gesto profanatorio Ai Weiwei vuole attirare l’attenzione dell’osservatore affinché metta in discussione il proprio atteggiamento nei confronti di governi, istituzioni e persino della cultura.

In occasione di questa mostra l’artista ha realizzato una nuova immagine della serie Study of Perspective. E il il dito medio è sollevato proprio contro Palazzo Strozzi.

aiweiwei.com – Palazzo Strozzi Firenze

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