Alla scoperta della Cappella Brancacci e della chiesa di Santa Maria Novella con Ciclone Viaggi: un salto indietro nel tempo, ammirando gli affreschi di Masaccio, Masolino e Paolo Uccello e il perfetto Crocifisso di Brunelleschi.

Alla scoperta della Cappella Brancacci con Ciclone Viaggi

Da quando raccontiamo la Toscana per TuscanyPeople una delle esperienze più belle che abbiamo vissuto, è stata certamente quella della visita al Museo dell’Opera del Duomo con Ciclone Viaggi e guida Laura; così quando ci hanno proposto di andare alla scoperta della Cappella Brancacci e di Santa Maria Novella abbiamo immediatamente risposto sì!

Così, ancora una volta, un messaggino Ciclone, ci ha rivelato che la nostra porta magica per il Quattrocento si sarebbe aperta nell’Oltrarno fiorentino, in Piazza del Carmine. Puntuali, abbiamo salutato guida Laura e abbiamo conosciuto Fabrizio Bastianoni, uno dei titolari dell’agenzia Ciclone Viaggi che ci ha consegnato la trasmittente e l’auricolare, necessari per seguire la voce di Laura nello spazio-tempo, quindi con ventidue compagni di avventura, il salto.

Alla scoperta di Cappella Brancacci e chiesa di S.M.Novella di Firenze con Ciclone Viaggi

La Cappella Brancacci e il Rinascimento

Io ti ho collocato al centro del mondo, disse il Creatore ad Adamo.. affinché tu sia libero educatore e signore di te medesimo

Giovanni Pico della Mirandola

Il nuovo spirito del Rinascimento, che dona nuova dignità dell’uomo e alla sua vita terrena, trovò espressione prima nell’architettura e nella scultura grazie a Filippo Brunelleschi e Donatello; gli inizi pittorici invece furono più stentati ed occorse il genio di Tommaso di Giovanni, detto Masaccio.

Alla scoperta di Cappella Brancacci e chiesa di S.M.Novella di Firenze con Ciclone ViaggiSulla soglia della Cappella Brancacci ce ne possiamo rendere conto perfettamente, Laura ci racconta come Felice Brancacci, affidò gli affreschi a Masaccio e Masolino da Panicale. I due artisti lavorarono l’uno a fianco all’altro tra il 1424 e il 1428; a destra della soglia un pittore del Medioevo tardo gotico, affrescò la scena del Peccato originale, a sinistra un uomo del Rinascimento, rappresentò La cacciata dei progenitori dal paradiso terrestre.

Adamo ed Eva di Masolino commettono il peccato originale in uno stato di imbarazzante serenità o meglio senza riuscire ad esprimere emozione alcuna, i loro piedi poggiano a terra in modo innaturale come non potrebbero mai sostenere un corpo vero, la loro collocazione nello spazio è statica; Masolino in ossequio al gusto gotico si concentrò sul dettaglio decorativo con la vezzosa pettinatura del serpente, dal volto di donna assai poco demoniaco. A quei due il frutto proibito pare come caduto in testa per caso.

Alla scoperta di Cappella Brancacci e chiesa di S.M.Novella di Firenze con Ciclone Viaggi

La cacciata dall’Eden

Quindi guida Laura ci sbalza dall’altra parte della Cappella Brancacci. Nella cacciata dall’Eden i corpi atletici, plastici di Adamo ed Eva occupano uno spazio reale, i piedi sostengono davvero il loro passo disperato ed irrompe la rappresentazione pittorica del sentimento, sui volti e nei gesti dolore da sfigurare l’anima.

In prospettiva le prime ombre umane della storia dell’arte, si raffigura poi il moto, il sentimento; grandezza e fragilità umana sono divenute degne della rappresentazione. Laura ci mostra attraverso queste scene la differenza tra la forza espositiva di Masaccio e il gusto formale, decorativo di Masolino, ci indica i punti di fuga prospettici.

Ammiriamo Il tributo, l’affresco più celebre di Masaccio, nel quale l’artista rivoluziona il tradizionale linguaggio espositivo da sinistra a destra. Al centro coincidono la prima scena e il punto focale, dove Cristo indica a Pietro l’acqua nella quale pescare il pesce dalla cui bocca toglierà la moneta d’argento necessaria a pagare il tributo al Tempio ebraico; sulla sinistra è così raffigurato Pietro in atto di trovare la moneta, sulla destra lo stesso apostolo che paga il tributo, toccherà a lui e non a Cristo rapportarsi con i poteri del mondo.

Alla scoperta di Cappella Brancacci e chiesa di S.M.Novella di Firenze con Ciclone ViaggiGrazie a Laura, notiamo come la scena restituisca l’idea di una simultaneità di eventi, di un attuarsi subitaneo della volontà di Dio; resa viva dai gesti del Cristo che quasi ne illustrano lo svolgimento e dalla prospettiva, alla quale non sfuggono neanche le aureole degli apostoli. Non vi raccontiamo di tutte le storie legate ai dipinti e alla Cappella Brancacci, del resto neanche i due maestri finirono il progetto che sarebbe stato concluso soltanto molto tempo dopo da Filippino Lippi.

Santa Maria Novella, la Trinità di Masaccio

Dopo lo spettacolo della Cappella Brancacci, la passeggiata fino alla chiesa di Santa Maria Novella è piacevolmente rinfrescante e guardare Firenze ancora più consci della sua bellezza ci rende felici. Dentro la chiesa, sulla parete sinistra, ci attende la Trinità di Masaccio, realizzata tra il 1426 e il 1428 pare rappresenti l’ultimo lavoro del maestro che visse appena ventisette anni.

Laura ci illustra l’opera che forse più di ogni altra incarna l’irruzione della prospettiva nella pittura europea, tanto che alcuni storici dell’arte hanno sospettato Brunelleschi di avere fattivamente aiutato Masaccio, oltre che ispirarlo.

Alla scoperta di Cappella Brancacci e chiesa di S.M.Novella di Firenze con Ciclone ViaggiLa struttura dell’opera è piramidale, sopra un memento mori, la risposta cristiana al destino ineluttabile; una piramide con alla base le figure umane dei committenti, nella stessa scala prospettica (e questa è un’innovazione enorme) delle figure sovrastanti, la Madonna e San Giovanni. Continuando a salire verso l’alto, e qui Masaccio si è concesso una licenza “poetica” dalle regole matematiche pensando alla percezione visiva dello spettatore, Cristo crocifisso, sul quale vola la colomba dello Spirito Santo e sostenuto dal Dio Padre.

Perfetta la forma dell’architettura, potente e prospettica che ospita il sentito significato religioso del dogma trinitario, in un Rinascimento giovane ancora lontano dal recupero, pur in prospettiva, del gusto gotico per l’orpello e dove la magnificenza scenica tenderà a spostare in secondo piano il significato religioso.

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Il crocifisso perfetto di Brunelleschi e le uova di Donatello

Secondo la storia riportata da Vasari, fu con orgoglio che Donatello mostrò il suo Crocifisso di Santa Croce all’amico Brunelleschi; quest’ultimo, uomo sincero, accusò il collega di avere ritratto un contadino anziché il Signore, dopo di che si mise a lavoro a sua volta. Molti mesi dopo, mentre Donatello se ne andava per il mercato ed aveva riempito il suo grembiule di uova, tenendolo chiuso con una mano, fu chiamato da Brunelleschi.

Appena Donatello vide il crocifisso dell’amico tutte le uova gli caddero. Brunelleschi aveva realizzato uno corpo umano perfetto secondo canoni di anatomia e matematica, a riflesso della natura divina di Cristo. Per trovarne l’euguale occorrerà attendere l’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, conclude Laura.

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La prospettiva onirica di Paolo Uccello

Un tempo nel Chiostro Verde di Santa Maria Novella, oggi gli affreschi di Paolo Uccello si ammirano entro una stanza apposita che li protegge dalle intemperie. Tuttavia, per trasformare in emozione artistica il caos delle composizioni di questo pittore tardo gotico, stimato oggi assai più che ai suoi tempi, è stata fondamentale il racconto della guida. Infatti, quando l’artista entrò in contatto con la prospettiva, cadde quasi in uno stato di ossessione.

Raffigurò in una prospettiva tutta sua i soggetti del gotico, estetici quanto irrealistici e privi di emozione, ammassati in scene confusionarie dal sapore onirico e allucinogeno. Ammiriamo dunque nel Diluvio e recessione delle acque, le figure umane biancastre e le raffigurazioni di una scala e di un particolare cappello a scacchi, poco pertinenti alla scena ma assai adatti per ottenere effetti prospettici: affresco onirico è proprio la definizione giusta.

Alla scoperta di Cappella Brancacci e chiesa di S.M.Novella di Firenze con Ciclone Viaggi

Certo, Paolo Uccello fu il più grande sperimentatore del suo tempo, il suo lavoro pare quasi un cortocircuito tra la vecchia scuola gotica e la prospettiva, recentemente è stato visto in lui, in qualche modo, un’anticipatore del cubismo.

Santa Maria Novella

Giunge infine il momento di risvegliarsi dai sogni gotici di Paolo Uccello, così Laura e Fabrizio ci guidano sulla piazza di Santa Maria Novella. Difronte alla splendida facciata in marmo bianco e verde ci sono però ancora alcune cose da raccontare. La facciata fu donata ai frati dalla ricchissima famiglia Rucellai, il cui segreto fu un’intensa tintura viola ottenuta dalla pianta Oricella; come molti tifosi della Fiorentina, me compreso, non sanno, fu grazie a loro che il nostro colore più amato, il viola per l’appunto, divenne di gran moda a Firenze.

Alla scoperta di Cappella Brancacci e chiesa di S.M.Novella di Firenze con Ciclone Viaggi

L’organizzazione della visita alla Cappella Brancacci e a Santa Maria Novella di Ciclone Viaggi merita davvero i nostri complimenti, un filo d’indagine di rilievo epocale, l’intervallo di una bella passeggiata, un tempo di visita ragionevole (circa due ore e mezza), una guida capace di dare vita alle opere; ci sono anni luce di distanza tra noi e il turismo di massa che corre ore tra i musei per tutto vedere e nulla comprendere.

Speriamo che il prossimo Ciclone si scateni presto! E consigliamo a tutti di tuffarvisi, specialmente a fiorentini e toscani, fortunati di trovare certi tesori dietro casa.

Alla scoperta di Cappella Brancacci e chiesa di S.M.Novella di Firenze con Ciclone Viaggi

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Alessio Mariani Blogger & Ambassador of TuscanyPeople
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