L’Isola d’Elba è oggi una delle mete turistiche più ambite dell’estate italiana grazie alle splendide spiagge incontaminate. Pur essendo molto conosciuta, però, quest’isola nasconde alcune curiosità che forse non tutti conoscono. Ecco qui 5 cose da sapere sull’Isola d’Elba.

Isola d’Elba, le 5 cose da sapere sull’isola maggiore dell’Arcipelago Toscano

La bandiera dell’Isola d’Elba

Nel corso della storia, l’ Isola d’Elba, che insieme alle altre isole fa parte dell’Arcipelago Toscano, il più grande Parco Nazionale Marino d’Europa, ha avuto tante bandiere quanti sono stati i popoli che l’hanno dominata: da quella della repubblica pisana a quella dei Medici, da quella spagnola al tricolore francese, fino ad arrivare a quella attuale, una bandiera bianca con una striscia rossa trasversale su cui spiccano tre api dorate.La bandiera con le tre mosche è la bandiera dell'Isola d'Elba

La storia della bandiera dell’Isola d’Elba è molto particolare: sembra sia stata issata a Portoferraio il 4 maggio 1814, il giorno dello sbarco di Napoleone sull’Isola, per sua stessa volontà. La bandiera è stata a lungo oggetto di varie interpretazioni che hanno di volta in volta attribuito alle api significati diversi. La spiegazione più attendibile, però, è quella che fa risalire il simbolo dell’ape dorata alla dinastia dei Merovingi, con cui Napoleone aspirava a creare un legame. La bandiera, dunque, confermava nella volontà napoleonica l’unità del suo regno e negli anni divenne così famosa e apprezzata che pare venisse salutata con rispetto dai pirati barbareschi che passavano di fronte all’Isola d’Elba.

Il granito dell’Isola d’Elba

L’ Isola d’Elba è ricchissima di un materiale fondamentale in architettura: il granito. La sua estrazione e lavorazione sono di origine romana, e questa tradizione è ancora viva sull’isola grazie alle cooperative di scalpellini che sono nate nella zona del Monte Capanne, nella parte occidentale dell’Isola.

Tanti monumenti famosi devono parte della loro bellezza proprio al granito dell’Elba: racconta il Vasari che ben 7 delle colonne del Pantheon sono “nate” proprio a Seccheto, così come molte colonne del Duomo di Pisa e del suo Battistero (nell’XI secolo erano proprio i Pisani a possedere l’isola e a lavorare nelle sue cave) e altre nella chiesa di S. Michele in Borgo e in quella di S.Frediano.Il Duomo di Pisa è stato costtruito con il granito dell'Isola d'Elba

La spiaggia delle Ghiaie

Una delle prime citazioni storiche dell’Isola d’Elba risale al I secolo a.C.: lo storico Diodoro Siculo narra che i famosissimi Argonauti, dopo aver conquistato il vello d’oro, raggiunsero un’isola del Mediterraneo chiamata Aethalia dove crearono un piccolo porto per le loro navi. Chiamarono questo porto Argon, dal nome della loro imbarcazione Argo. L’isola Aethalia era proprio l’Isola d’Elba e il porto di Argon, secondo la leggenda, era la spiaggia delle Ghiaie, a nord di Portoferraio.

Tra le spiagge più belle dell’isola, con i suoi splendidi fondali e le meravigliose acque cristalline, la spiaggia delle Ghiaie è caratterizzata da ciottoli bianchissimi e levigati, singolarmente chiazzati di nero. Secondo la leggenda, queste piccole macchie scure sarebbero le tracce del sudore degli Argonauti che vi approdarono.La Spiaggia delle Ghiaie è una delle spiagge più belle dell'Isola d'Elba

La schiaccia briaca

L’Isola d’Elba, con la sua storia antichissima, gli intrecci di popoli e culture che vi fiorirono, il suo territorio ricco e vario è una terra di grandi tradizioni culinarie. Ingredienti poveri ma usati con grande fantasia, per sfamare e dare gioia a una popolazione di pescatori, contadini e minatori.

Proprio il dolce tipico della tradizione elbana per eccellenza ha vinto nel 2010 il primo premio alle Olimpiadi dei Sapori, la cosiddetta schiaccia briaca: uvetta, noci, pinoli, mandorle, nocciole, alchermes, vino aleatico e olio sono gli ingredienti principali di questo dolce delizioso che veniva dato ai marinai come cibo nutriente e che durava a lungo nel tempo. Il nome schiaccia briaca significa “schiacciata ubriaca” e nasce dal fatto che questo dolce viene impastato con il vino tanto da assumere un colore rossastro. Attualmente è un dolce consumato soprattutto nel periodo natalizio.La schiaccia briaca è un dolce tipico dell'isola d'elba

L’Aleatico dell’Elba

Pur essendo un’isola di piccole dimensioni, l’Isola d’Elba è una terra ricchissima che possiede tanti motivi d’orgoglio. Uno di questi è il riconoscimento della DOCG per il suo vino d’eccellenza, l’Aleatico dell’Elba. Questo vino passito viene affinato per almeno un anno in barrique. Il risultato è un vino rosso intenso, con riflessi violacei, caratterizzato da sentori di frutta secca e confettura.

L'Aleatico è il vino rossa da meditazione prodotto sull'isola d'elba

Il suo gusto rotondo lo rende un vino da meditazione che si abbina bene al cioccolato, alla schiaccia briaca e agli altri dolci della pasticceria elbana. In passato veniva dato agli ammalati come ricostituente ed ha avuto un sostenitore di tutto rispetto.

Si racconta, infatti, che durante l’esilio sull’Isola d’Elba, Napoleone vi trovò gran conforto tanto da dare fortissimo impulso alla coltivazione del vitigno. Al termine del suo esilio, furono censiti ben 32 milioni di viti: l’isola era letteralmente tappezzata e ricamata dai preziosissimi filari che ancora oggi ci regalano il loro nettare prelibato.

TuscanyPeople, il magazine sulla Toscana che racchiude un blog sull’Isola d’Elba.

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