Non ci sono più le quattro stagioni è un esilarante spettacolo prodotto da Aboca di Luca Mercalli, il più famoso meteorologo d’Italia e la Banda Osiris, che unisce scienza e divertimento per informare ridendo del cambiamento climatico.

Non ci sono più le quattro stagioni: un divertente spettacolo sui cambiamenti climatici

Uno è Luca Mercalli il più celebre meteorologo/climatologo italiano, gli altri, la Banda Osiris, la famosa, dissacrante, irriverente, band che da 36 anni fa sbellicare dalle risate tutta l’Italia. Insieme in Non ci sono più le quattro stagioni, prodotto e promosso da Aboca, un turbine di emozioni tra fondamentale cultura di vita dei nostri giorni, musica, e gags esilaranti.

Non ci sono più le quattro stagioni, uno spettacolo tra sacro e profano

Diciamolo subito, il connubio in apparenza strano o comunque non così facilmente intuibile, è invece azzeccatissimo. Luca Mercalli è un ottimo comunicatore, non annoia mai, sempre frizzante, sembra spontaneamente dotato dei tempi teatrali basilari per mantenere viva l’attenzione degli spettatori, ma tratta argomenti, per così dire, un po’ scottanti, che creano una lieve inquietudine in ognuno di noi, perché ognuno di noi è parte del pianeta Terra e non può non sentirsi coinvolto dal tipo di dati e informazioni che lui snocciola con grande sapienza ed efficacia.

"Non ci sono più le quattro stagioni" un esilarante spettacolo di Banda Osiris e Luca Mercalli per informare ridendo sui cambiamenti climatici

La Banda Osiris – Gianluigi Carlone: voce, flauto, sax soprano; Roberto Carlone: basso, tastiera, trombone; Giancarlo Macrì: percussioni, basso tuba; Sandro Berti: chitarra, mandolino, trombone –, con la musica, le capriole, le piroette, la brillante mimica da consumati attori del palcoscenico, appare quindi come un supporto perfetto per smorzare questa inquietudine, per rendere tutto più accettabile, per creare quell’atmosfera da commedia italianissima in cui si piange il tanto che basta per fare uscire fuori il sentimento e si ride quel molto di cui c’è bisogno per tradurre le emozioni in positivo.

Informare ridendo

Ma perché non seguire Non ci sono più le quattro stagioni proprio attraverso lo stesso ritmo incalzante che gli hanno saputo imprimere i 5 performers?
Il teatro è pieno zeppo, parte la Banda Osiris con un pezzo jazzato, forsennato, esaltante. Gianluigi Carlone, il più mattatore d’un gruppo di mattatori, salta di qua e di là come un grillo esibendosi in piroette e giravolte che sono un misto di Pinocchio, danza classica, danza paesana, con una spruzzatina di Benigni e Totò, il tutto sempre suonando il suo sax soprano.

"Non ci sono più le quattro stagioni" un esilarante spettacolo di Banda Osiris e Luca Mercalli per informare ridendo sui cambiamenti climatici

Niente male se si pensa che non è più un ragazzino. Ma anche gli altri, pur non raggiungendo i suoi livelli, non gli sono poi tanto sotto, qualcuno di più, qualcuno di meno.

Risponde Luca Mercalli con la sua presenza scenica, col suo timbro pungente, introducendoci agli argomenti della serata per mezzo d’una serie d’immagini e considerazioni sul clima europeo del Seicento, del Settecento, via via fino ad oggi. Ciò che mira a dimostrare attraverso i dipinti di pittori più o meno famosi (soprattutto fiamminghi) è che fino al secolo scorso gli inverni erano molto più lunghi e freddi e le estati molto meno violente, soffocanti, torride. Dati di fatto non opinabili.

Non c’è bisogno di credergli o meno, è così punto e basta. S’insinua in tutti noi un po’ d’inquietudine, ma ci pensa subito la Banda Osiris a ridonarci il sorriso con trovate e battute divertenti. E così ci distendiamo ancora.

La Piccola età glaciale

Mercalli però non molla, ed eccolo riportarci alla realtà riapparendo sulla destra del palco (dal nostro punto di vista), come un simpatico folletto dispettoso, con le sue efficacissime slide che mostrano l’immagine di un oscuro studioso nato ad Amsterdam nel 1874, anche se lavorava negli Stati Uniti, François Émile Matthes – geologo, topografo e glaciologo –, che nel 1939 coniò il termine “Piccola età glaciale”, significando con questo il periodo della storia climatica del nostro pianeta che va dalla metà del XVI alla metà del XIX secolo, nel quale è stato registrato un brusco abbassamento della temperatura media dell’emisfero settentrionale, dovuto soprattutto alle eruzioni vulcaniche.

"Non ci sono più le quattro stagioni" un esilarante spettacolo di Banda Osiris e Luca Mercalli per informare ridendo sui cambiamenti climatici

Ma di nuovo la Banda Osiris s’interpone tra noi e il nostro clima malato con “nientepopodimeno” che “Le quattro stagioni” di Vivaldi, nella fattispecie: “La primavera” (che non c’è più), la quale a sua volta evolve in “Oye como va (el ritmo)” di Carlos Santana, così, a piacere, un medley italo-seicentesco/sudamericano-contemporaneo tutto da gustare. Tanta roba davvero, gente.

La canicola estiva si trasforma nell’ululato d’un cane nato or ora all’interno della Banda, e così andiamo avanti, cercando di non farci troppo del male, più che in una tragicommedia dal sapore monicelliano, in un godibile, pirotecnico, avanspettacolo che ricalca le mai obsolete orme di Sordi e della Vitti in “Polvere di stelle”.

Firenze, culla della meteorologia

Mercalli critica Giacomo Leopardi che a sua volta critica il Magalotti – fiorentino, 1637–1712, scienziato, letterato e diplomatico al servizio del Granducato di Toscana – negando, a torto, i freddi intensi da lui osservati nel corso della sua esistenza (“non ci sono più i mezzi tempi”, testuali parole); s’ingrazia abilmente il pubblico ricordando il famoso “Termometro fiorentino a 50°” nato nel 1654 dalla mente di Ferdinando II Granduca di Toscana e definendo Firenze come una delle “culle della meteorologia”.

"Non ci sono più le quattro stagioni" un esilarante spettacolo di Banda Osiris e Luca Mercalli per informare ridendo sui cambiamenti climatici

Continua col clima rovente degli ultimi tre lustri: dall’ormai famigerata estate del 2003 in poi si è verificato un crescendo rossiniano di picchi di calore sempre più elevati fino all’anno scorso (2015) in cui, che bello, abbiamo raggiunto il massimo di temperatura media annua (Ravenna a luglio come Calcutta, 22 paralleli più a sud però) che probabilmente verrà battuto a stretto giro di posta dal 2016, 365 giorni, a quanto pare, ancora più focosi e passionali dei precedenti.

La Banda Osiris risponde da par suo sfoderando un portentoso “Lago dei cigni” di Čajkovskij che termina con un immaginario toro matado dagli strumenti a fiato che per l’occasione mutano in temibili banderillas.

Il surriscaldamento globale

Ma come mai il nostro caro pianeta si sta surriscaldando con questa sconcertante rapidità? Ce lo spiega Mercalli in Non ci sono più le quattro stagioni con estrema semplicità: tutta colpa del livello di CO2 che per la prima volta è stato osservato nel 1958 da Charles Keeling. Estraendo e bruciando carbone, petrolio e gas, tutti combustibili fossili, dalla metà del XIX secolo l’uomo ha liberato dal suolo grandi quantità di anidride carbonica prima imprigionate nel terreno.

"Non ci sono più le quattro stagioni" un esilarante spettacolo di Banda Osiris e Luca Mercalli per informare ridendo sui cambiamenti climatici

Da qui l’effetto serra, da qui lo scioglimento dei ghiacci, il ritiro progressivo dei ghiacciai, l’innalzamento del livello dell’acqua del mare (3 mm l’anno di media), le cosiddette “bombe d’acqua” che tutti abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, lo straripamento dei fiumi, e chi più ne ha più ne metta.

D’altronde è tutto, purtroppo, documentato, ampiamente provato, e se qualcuno avesse ancora dei dubbi, si andasse per piacere a leggere i dati sul Polo Sud: i suoi 3,5 km di spessore di ghiaccio per 800.000 anni hanno contenuto più o meno lo stesso livello di particelle di CO2, 300 parti per milione, adesso sono diventate 400 parti per milione e aumentano di due parti l’anno. C’è da aggiungere altro?

L’accordo sul clima di Parigi

La soluzione? Mercalli racconta in Non ci sono più le quattro stagioni che se l’accordo sul clima di Parigi verrà rispettato (Trump permettendo), riusciremo a contenere l’aumento della temperatura media annua entro i 2 gradi, che non è un bene ma neanche un male terribile, altrimenti, se non verrà rispettato, ahi, arriveremo a un aumento medio della temperatura mondiale di 5° (oltre al grado di cui già siamo saliti) e sarà, comprensibilmente, una mezza catastrofe.

"Non ci sono più le quattro stagioni" un esilarante spettacolo di Banda Osiris e Luca Mercalli per informare ridendo sui cambiamenti climatici

La soluzione della Banda Osiris? Una lettera-appello all’umanità sulle note e sulla falsariga del testo di “Caro amico ti scrivo” di Lucio Dalla. A voi la scelta.

Non ci sono più le quattro stagioni si chiude con una brevissima presentazione del libro di Mercalli “Il mio orto tra cielo e terra. Appunti di meteorologia per salvare clima e cavoli” (Aboca Edizioni 2016) e un sincero ringraziamento ad Aboca che ha permesso tutto questo.

Lo spettacolo “Non ci sono più le quattro stagioni” si inserisce nel progetto “A Seminar la Buona Pianta”, brand culturale attraverso cui Aboca promuove i suoi eventi e approfondimenti legati al tema dello sviluppo sostenibile.

 

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