Il Padule di Fucecchio è una grande raccolta di storia, flora e fauna, dove la bellezza dei luoghi si intreccia al fascino della cultura e del susseguirsi di eventi storici che hanno lasciato in questi territori tracce indelebili nei solchi della memoria.

Padule di Fucecchio: 2000 ettari di natura e bellezza

Il Padule di Fucecchio rappresenta un habitat unico e un’importante risorsa, oltre ad essere la più grande palude interna, non solo della Toscana, ma di tutta Italia, grazie ai suoi 2000 ettari di estensione. Si tratta di un terreno molto esteso della Toscana, in particolare si trova tra le due province di Pistoia e Firenze, in quel territorio comunemente conosciuto come Valdinievole. Questa zona molto ricca di flora e fauna caratteristiche è attraversata dal canale Usciana.

Il Padule di Fucecchio con i suoi 2000 ettari è la più grande palude interna di Italia, per un weekend in Toscana tra natura e prodotti tipici.

Cura e salvaguardia del Padule di Fucecchio

Data la sua importanza questa grande riserva naturale toscana è rientrata, nel 2013, nelle attenzioni e nella protezione della Convenzione di Ramsar, insieme ad altre sei zone umide toscane.
Il Padule di Fucecchio è una zona molto frequentata da amanti della natura e della fotografia, grazie agli spettacolari paesaggi e ai molti animali che questa incantevole zona offre.

La cura e la sua salvaguardia è affidata al Centro di Ricerca di Castelmartini e al Consorzio di Bonifica. Entrambi gli enti hanno il compito sulle manutenzioni delle aree verdi e sulla valorizzazione dell’area. I fondi per fare tutto ciò provengono direttamente dalla tassazione diretta dei cittadini interessati che vivono nel territorio e che traggono anche numerosi benefici da questi paesaggi.

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Un po’ di storia

L’importanza del Padule di Fucecchio risale a tantissimi anni fa, poiché si trattava di una zona strategica per la difesa contro le invasioni. Una sorta di ostacolo naturale per i nemici. Un episodio molto famoso, rimasto nella storia, fu quella riguardante Annibale e la sua traversata in territorio italico. Infatti proprio per attraversare queste impervie zone, durante la Seconda Guerra Punica, perse un occhio. Tale storia è stata tramandata fino ai giorni nostri grazie ai ritrovamenti del celeberrimo capolavoro di Tito Livio, Ab Urbe Condita. Lo stesso episodio fu ripreso anche da Petrarca nell’opera De’ rimedi dell’una e dell’altra fortuna.

Nel XV secolo questa zona fu utilizzata per scopi militari, come risorsa difensiva, oltre che per la pesca e l’agricoltura. Buona parte di questi terreni paludosi furono bonificati. La sistemazione idrica del lago avvenne per ordine di Cosimo I de’ Medici attraverso la costruzione della chiusa che doveva regolare anche la portata dell’acqua del bacino. In questi anni il canale Usciana divenne anche una via per trasportare cose e persone tra le varie parti della cintura collinare.

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Negli anni si sono poi succeduti grandi progetti di miglioria del territorio, coinvolgendo anche menti eccelse quali il grande Leonardo Da Vinci e Vincenzo Viviani, allievo di Galileo Galilei. La problematica più incombente da risolvere riguardava le frequenti piene dell’Arno che provocano allagamenti estesi con conseguenti danni ingenti ai raccolti.

La Seconda Guerra Mondiale

Questo luogo della Toscana è anche tristemente ricordato per uno degli eventi più neri della Seconda Guerra Mondiale in Italia, un’uccisione di massa compiuta dai nazisti ai danni della popolazione locale: il generale Crasemann ordinò lo sterminio di 174 persone, tra cui donne e bambini. Nei libri di storia questa triste pagina viene ricordata come l’eccidio del Padule di Fucecchio. Per eterna memoria dei tragici eventi, a Castelmartini, è stato eretto un monumento, nel 2002, inaugurato alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.

Un viaggio nella natura toscana

Il Padule di Fucecchio, in Toscana, si trova vicino ad altre aree altrettanto importanti per bellezza e dal punto di vista naturale, come il Montalbano o le Colline delle Cerbaie.

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Si tratta di zone ricche di flora e fauna tipiche sia delle zone calde che di quelle nordiche, dato che il Padule di Fucecchio abbraccia sia la parte che si trova più verso il Tirreno che quella continentale degli Appennini. Tali particolari condizioni, rendono l’area molto interessante per gli amanti del bird watching che possono ammirare, oltre che fotografare le circa 200 specie di uccelli migratori, tra le quali 70 nidificanti.

Tra questi vi sono aironi, garzette e nitticore, più altre esemplari rari come la sgarza ciuffetto; da ammirare anche tantissime altre specie, come le anatre, le cicogne, il cavaliere d’Italia e il falco pescatore. La stagione migliore per provare a fare questa interessante ed eccitante esperienza è proprio durante il periodo della migrazione, cioè in primavera, quando anche il clima diventa più piacevole per le visite.

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La flora del Padule di Fucecchio

All’interno del Padule di Fucecchio si trovano molti sentieri tracciati. In particolare sono 9 quelli che si possono percorrere a piedi. E’ possibile inoltre prenotare visite guidate per poter ammirare meglio i luoghi e averne una maggiore conoscenza, rendendo quest’esperienza più completa.

Anche la flora è particolarmente interessante dato che qui crescono molte specie di notevole attrazione. Nella Paduletta di Ramone, presso il bosco di Chiusi, cresce il morso di rana e la felce reale, piante che crescono solo in ambienti umidi. Gli sfagni invece sono dei muschi caratteristici dei climi freddi e che sono arrivati fino a noi durante le ultime glaciazioni.

Una pianta che è tipica di queste zone è il sarello che si sviluppa in gerbi, cioè somigliano a degli isolotti circondati di acqua. Oggi questa specie è in via di estinzione ed è stata soppiantata da una molto più resistente come la cannuccia di palude.

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Visitare il Padule di Fucecchio permette di conoscere una parte nascosta della Toscana, una vera perla della natura nascosta tra i giunchi. Si tratta anche di un modo di viaggiare alternativo, lontano dal caos delle grandi città e dalla loro frenesia, alternativo ai più classici percorsi turistici tra città d’arte e dolci colline.

Anche qui è possibile trovare molti prodotti artigianali, Fucecchio è una delle capitali della lavorazione della pelle, prodotti tipici, dalle famose Cialde di Montecatini al pecorino a latte crudo, dai salumi ai prodotti del sottobosco, dal miele ai Brigidini di Lamporecchio e una cucina tradizionale di tutto rispetto.

Un esempio? I Fegatelli fucecchiesi e, se passate dal Padule di Fucecchio sotto Carnevale, non perdetevi i famosi Zuccherini.

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