Una delle sensazione che più mi sono rimaste visitando Vinci in provincia di Firenze è la percezione dell’antico legame tra la conformità di un territorio e la sua gente, una corrispondenza segreta che gli occhi colgono e il cuore avverte, anche quando all’intelletto sfugge la spiegazione razionale.

 

Scoprendo Vinci

Certo è che, lasciata la macchina all’ingresso del paese e raggiunto a piedi il Castello dei Conti Guidi, che delimitava un tempo la sommità del poggio secondo la caratteristica forma ellittica ancora ben evidente e di cui oggi rimane la rocca con l’alta torre centrale, dalla piazza panoramica retrostante non si può fare a meno di pensare che le distese di vigneti e oliveti tutt’intorno, i dolci colli, il sole caldo e i profumi di mezza estate non abbiano contribuito a forgiare una delle menti più geniali, immaginifiche e poliedriche della creatività toscana: quel genio di Leonardo da Vinci per intendersi.

Vinci (FI), borgo natale di Leonardo, ha una ricca offerta culturale, enogastronomica e sportiva, con golf, percorsi ciciclisitici e turismo ecosostenibile

Alle pendici del Montalbano, tra le province di Firenze e Pistoia, Vinci nacque come possedimento dei Conti Guidi nella prima metà del XII secolo, per poi passare sotto il dominio fiorentino tra il 1254 e il 1273 e divenire, infine, Comune. Un Comune fin dalle origini poetico e al tempo stesso fiero, letterato con goliardia, amabile e corposo come i vini per cui è rinomato, i due autoctoni principi di Toscana, il rosso Sangiovese e il bianco Trebbiano, ma anche i due Cabernet (Franc e Savignon) e una piccola produzione di Gamay.

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I prodotti tipici di Vinci

Del resto, Vinci dà i natali a ben quattro denominazioni d’origine (Chianti DOCG, Chianti Montalbano DOCG, Bianco dell’Empolese DOC, Colli dell’Etruria Centrale DOC) e a un Vin Santo Montalbano molto particolare, l’Occhio di Pernice DOC, che vanta una riserva di lungo affinamento ed è perfetto da accompagnare con i cantuccini, fatti in zona nella maniera più semplice: farina, lievito, uova, mandorle e una goccia di essenza di zagara e il fine pasto toscano per eccellenza è servito.

In tema di eccellenze, la dispensa di questa terra granducale riserva altre interessanti e variegate sorprese, a cominciare dai pecorini freschi, che si sposano con i mieli spontanei prodotti nella zona, alle spalle, le finocchione e i salami lardellati, senza dimenticare gli ortaggi e l’olio evo, che prima di finire a tavola nutre lo sguardo dell’attento viaggiatore, disegnando il paesaggio con le caratteristiche chiome argentee degli ulivi.

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L’olio EVO di Vinci, di fruttato medio, si distingue da zona a zona per intensità e profumo; ha un retrogusto di erba fresca, talvolta più dolce con marcato sentore di carciofo ed è protagonista in ogni ristorante e trattoria locale sulla classica fettunta o in variopinti e fragranti pinzimoni. Tutta la produzione di olio extravergine di oliva è coperta dalla I.G.P. Toscana ed è in corso la procedura per il riconoscimento della DOP Montalbano.

Insieme agli altri Tesori di Vinci – i prodotti locali provenienti dalle numerose aziende agricole e fattorie del territorio – lo si può acquistare presso il punto vendita della Proloco, in Via della Torre, al termine di un tuffo nel tempo nei luoghi amati da Leonardo.

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Leonardo da Vinci

Dietro il Castello dei Conti Guidi, nel piccolo centro storico vinciano, la prima sosta è di fronte alla grande scultura lignea di Mario Ceroli, che riproduce il famoso Uomo Vitruviano, un disegno in cui il maestro rappresentò le proporzioni ideali del corpo umano all’interno di un quadrato e un tondo.

A pochi metri di distanza, sulla piazza dei Guidi, riconfigurata nel 2006 con lo scenografico intervento urbano di Mimmo Paladino, si affaccia l’ingresso al Museo Leonardiano: la Palazzina Uzielli ospita la biglietteria del museo e le tre sezioni dedicate alle macchine da cantiere, alla tecnologia tessile e agli orologi meccanici, mentre il resto del percorso prosegue all’interno del Castello con oltre 60 tra modelli e macchine leonardesche, ognuno dei quali presentato con precisi riferimenti agli schizzi e alle annotazioni manoscritte dell’artista, affiancati da animazioni digitali e applicazioni interattive.

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Una visita che vale la pena affrontare muniti di tablet e smartphone (su cui scaricare gratuitamente i depliant predisposti dal Museo) e che nel mese di agosto, tutti i lunedì e i venerdì, si potrà godere in notturna: il Museo rimarrà infatti aperto con orario continuato dalle ore 9.30 alle 22, con l’ultimo ingresso alle ore 21.15 e la possibilità di partecipare alla visita accompagnata delle ore 21.

Fino al 31 ottobre è inoltre visibile l’esposizione “Leonardo una mostra impossibile”, inaugurata lo scorso 11 luglio nei locali della Chiesa di Santa Croce, dove l’artista fu battezzato.

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Nata dalla collaborazione tra Rai – Radiotelevisione Italiana e il Ministero per i Beni e le Attività culturali, la mostra propone 17 opere di Leonardo, selezionate tra i capolavori conservati nei più prestigiosi musei del mondo, riprodotte in altissima definizione e in formato reale, rendendo così accessibile a un pubblico vastissimo la fruizione di opere d’arte che finora potevano essere ammirate soltanto sul posto. La riproduzione è realizzata a partire da una matrice ad altissima risoluzione, poi digitalizzata, calibrata nei valori di luminosità e cromaticità, quindi trasferita su un supporto omogeneo e trasparente a grana finissima delle stesse dimensioni dell’originale.

www.leonardounamostraimpossibile.it

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Un’estate intensa, dunque, quella con cui il borgo reso celebre dal suo più noto concittadino si presenta a chi ancora non lo conosce o forse vi è solo fugacemente passato, non immaginandone la caleidoscopica offerta culturale, enogastronomica e, last but not least, sportiva.

Uno dei mezzi più funzionali e poetici per assaporare questo inedito patrimonio è, non a caso, la bicicletta, lungo percorsi viari secondari che un tempo costituivano la viabilità ordinaria e che oggi compongono una rete escursionistica segnalata di gran pregio, legata tradizionalmente al ciclismo e meta prediletta degli appassionati di turismo ecosostenibile a piedi o su due ruote. Attraverso l’antico sentiero denominato strada verde, per esempio, si raggiunge la Casa natale di Leonardo, in località Anchiano, dove l’artista è nato il 15 aprile 1452.

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Altro indirizzo consigliato per chi ama trascorrere il tempo libero in movimento, in una cornice naturale che stempera le fatiche nell’incanto, è il Golf Club Bellosguardo, ospitato in un’antica dimora risalente al XIV secolo, ritornata a splendere grazie a un attento intervento di ristrutturazione.

La tenuta, che vanta una produzione vinicola e olearia di grande qualità, racchiude al suo interno un elegante agriturismo dotato di ogni comfort. Tra questi, il campo da golf di 9 buche tra i più lunghi e impegnativi d’Italia, di circa 6.000 metri par 73 con doppie partenze, corredato da un ampio driving range, 2 putting-green ed un pitching green e animato dall’intraprendente attività sportiva dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Golf Club Bellosguardo Vinci.

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Per chi già stasera volesse cominciare l’esplorazione in loco delle meraviglie qui sinteticamente descritte, segnaliamo, infine, una tra le ricorrenze vinciaresi più antiche e anche più goliardiche, il Volo di Cecco Santi, divenuta nel corso del tempo una specie di ordalia legata al vino di Vinci, con corteggio storico e fuochi d’artificio a testimoniare lo spirito autentico di un borgo ancora da scoprire.

 

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Consulente di Comunicazione, Scrittrice, Project Manager
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