Scopriamo insieme 12 curiosità sula Toscana che non tutti conoscono, in un susseguirsi di anedotti storici e colpi di scena

La Toscana è ricca di curiosità, alcune da record, che magari non tutti conoscono

Sei in cerca di curiosità sulla Toscana? Preparati ché in questo articolo te ne raccontiamo ben 12. Partiamo dal presupposto che il mondo può essere suddiviso in una gran quantità di regioni, territori e aree geografiche. E se è vero che ognuna a suo modo è bella, interessante, e possiede una storia da narrare, è vero anche che alcune spiccano sulle altre sotto vari aspetti. E tra queste c’è la Toscana. Conosciutissima dappertutto per l’incredibile concentrazione d’arte che racchiude, per l’indiscussa bellezza naturalistica, e per quella slow life che riconcilia con se stessi e che attrae anche moltissimi VIP di livello mondiale, forse non tutti conoscono alcune curiosità che rendono questa splendida terra ancora più singolare e affascinante. Ecco perché ne abbiamo scelte per voi dodici, tra le più importanti e significative.

Seguiteci dunque per scoprire 12 curiosità sulla Toscana che forse non tutti sanno.

Bambina legge un libro, concetto di storytelling avvincente

Firenze, Capitale del Regno d’Italia per quasi 6 anni

La Capitale d’Italia è sempre stata Roma? Da quando l’Italia è Repubblica, sì, da quando l’Italia è unita, no. Firenze fu infatti Capitale del Regno d’Italia dal 1865 al 1871, prima che il governo si trasferisse, appunto, nella Città Eterna. Ma perché? Be’, la ragione è abbastanza complessa, ma cercheremo di riassumerla in breve.

Il Regno d’Italia, proclamato il 17 marzo 1861, non comprendeva ancora Roma e il Lazio, ossia quel che restava dello Stato Pontificio, alleato e protetto dai francesi, nonostante il tentativo di conquista dell’Urbe da parte di Garibaldi nel 1862. Tutti volevano Roma capitale per ragioni storiche e simboliche, ma Roma non era ancora Italia sul piano istituzionale. D’altronde i francesi guardavano con sospetto anche a Torino, dove risiedeva il Re Vittorio Emanuele II, e patteggiarono lo spostamento del governo in una città più neutra e decentrata che avrebbe costituito la prova incontrovertibile della definitiva rinuncia italiana a Roma capitale.

Alla fine, tra Bologna (che faceva parte degli ex territori pontifici), Napoli (difficilmente difendibile a causa del porto), e Firenze, la scelta ricadde proprio su quest’ultima, che non era certo entusiasta dell’idea perché capiva di rappresentare solo un ripiego, ma che alla fine, dal 3 febbraio 1865 – giorno dell’insediamento della corte sabauda a Palazzo Pitti – al 3 febbraio  del 1871 – dopo che il 20 settembre 1870 i bersaglieri erano penetrati a Roma attraverso la breccia di Porta Pia – beneficerà di questo nuovo status e di una conseguente espansione urbanistica e di risanamento senza precedenti.

Il piano urbanistico di Giuseppe Poggi del 1865 per Firenze capitale d'Italia modificò completamente l'aspetto e la struttura della città

Pistoia fu (forse) il primo comune italiano

Nel XII secolo Pistoria (l’attuale Pistoia) divenne uno dei primi comuni italiani, se non addirittura il primo. Il suo statuto risale al 1117, ed è di questo periodo il “tantillo”, ovvero il sigillo comunale raffigurante un cavaliere armato di tutto punto con la veste a scacchi rossi e bianchi.

A Lucca c’è stata la Zecca più antica d’Europa, e l’ultima esecuzione per ghigliottina italiana

Ci spostiamo a Lucca per la terza curiosità sulla Toscana. La Zecca di Lucca è la più antica d’Europa: vi venivano infatti coniate le monete per conto della città sin dal 650, all’epoca dei Longobardi, e restò in attività per ben 12 secoli, fino al 1843, battendo oltre duemila tipi di monete differenti.

Oggi presso la Casermetta di San Donato, sulle Mura di Lucca, si può visitare il Museo dell’Antica Zecca, un percorso dedicato alla storia e alla numismatica, con macchinari d’epoca, un ricco patrimonio di monete, medaglie e documenti.

E, sempre a Lucca, venne eseguita l’ultima ghigliottina italiana, il 29 Luglio 1845.

Per approfondire: Lucca e le sue maestose Mura

Le mura rinascimentali di Lucca rappresentano uno dei più begli esempi al mondo di cinta muraria.

Il miracolo della Cupola del Brunelleschi, la più grande in muratura al mondo

Simbolo del Rinascimento italiano e capolavoro ingegneristico d’ineguagliabile livello, la Cupola del Duomo di Firenze, frutto dell’abilità di Filippo Brunelleschi, al momento della sua costruzione, oltre 600 anni fa, era la più grande al mondo, tanto che rimane anche oggi la più grande cupola in muratura mai realizzata, con un diametro massimo interno di 45,5 metri, esterno di 54,8 metri, e con un’altezza di 116 metri.

La sua struttura era così imponente che non si poté utilizzare la classica tecnica delle centine di legno per sostenerla e, dal momento che Brunelleschi si rifiutò sempre di fornire spiegazioni in merito, nonostante le molte ipotesi azzardate nei secoli successivi, ancora oggi persistono molti lati oscuri riguardo al metodo utilizzato per quella che si può definire una miracolosa erezione.

Cupola dei Duomo di Firenze costruita da Filippo Brunelleschi

Il Monte dei Paschi di Siena è la prima banca e la più longeva al mondo

La quinta curiosità sulla Toscana riguarda una banca. Infatti, il Monte dei Paschi di Siena, fondato nel 1472 è, ad oggi, la banca più antica e longeva al mondo.

Il Fiorino fiorentino, la prima vera moneta “europea”

Nel XIII secolo il sistema monetario fiorentino si fondava su quello europeo, la cui monetazione argentea risaliva a Carlo Magno. Nel 1252 si decise invece di battere moneta propria, così nacque il “fiorino d’oro”, del peso di 3,53 grammi. Grazie anche all’abilità creditizia dei fiorentini, il fiorino si affermò non solo in Italia ma addirittura in Europa come moneta di riferimento per tutte le transazioni. Uno dei fattori che contribuiva a renderlo così solido e affidabile era che riusciva a mantenere il suo peso originario, il quale subiva un costante controllo per evitare che il bordo fosse limato in modo da ricavarne un po’ di polvere d’oro (pratica truffaldina detta “calia”), diminuendo così di valore (il cosiddetto calo).

Insomma, il Fiorino fu dalla seconda metà del XIII secolo alla fine del XIV secolo (quasi 150 anni) equiparabile all’attuale euro.

Perchè in Toscana, come in buona parte del mondo, si festeggia San Giovanni? A cosa sono associati i rituali della festa di mezza estate?

A Livorno, la nascita del Partito Comunista d’Italia

A Livorno, nel 1921, fu fondato il Partito Comunista d’Italia, scissione della corrente estrema, guidata da Bordiga e Gramsci, del Partito Socialista, che si attestò su posizioni filosovietiche e rivoluzionarie.

La leggenda di Re Artù è nata in Toscana?

L’ottava curiosità sulla Toscana è che la leggenda di Re Artù potrebbe essere nata proprio qui da noi. Sembra strano, ma in effetti molti indizi porterebbero a pensarlo. Cerchiamo di riassumere, anche se la storia è complessa.

Tutto inizia nel giorno di Natale del 1180 quando un cavaliere, di nome Galgano, giunto sul colle di Montesiepi, a Chiusdino, nell’attuale area senese, conficca nella terra la sua spada per trasformarla simbolicamente in una croce e abbracciare così la sua nuova vita spirituale di rinuncia alle armi e alle lusinghe del mondo. Le similitudini col mito arturiano appaiono evidenti, sebbene Artù estragga la spada dalla roccia, mentre Galgano, al contrario, ve la pianti. Nella Rotonda di Montesiepi c’è infatti un masso da cui spuntano un’elsa e un pezzo di spada corrosa dagli anni e dalla ruggine, ora protetto da una teca.

Inoltre si dà il caso che in molte biografie di San Galgano emergano connessioni con l’Eremo di San Guglielmo di Malavalle, a Castiglione della Pescaia. Pare infatti che Guglielmo e Galgano si conoscessero e avessero molte affinità: entrambi cavalieri, decisero di votarsi alla vita eremitica abbandonando il secolo.

Ora, Guglielmo, secondo una tradizione popolare antica, potrebbe essere in realtà Guglielmo X d’Aquitania, padre di Eleonora, alla cui corte operò Chrétien de Troyes, autore de Le Roman de Perceval ou le conte du Graal, in cui compare per la prima volta il Santo Graal, elemento portante del ciclo arturiano.

Ma perché questo? Perché in realtà di Guglielmo X, duca d’Aquitania, ufficialmente morto nel 1137 durante un pellegrinaggio a Santiago di Compostela – lasciando erede del suo vastissimo dominio la figlia Eleonora – nessuno vide mai la salma. Quindi la domanda diventa: e se alla fine fosse proprio lui a comparire in Maremma, alcuni anni dopo, come i risultati di indagini scientifiche sulle reliquie di San Guglielmo – che rendono fortemente probabile la sua origine nordica – farebbero credere? Se così fosse, allora avrebbe potuto essere Guglielmo di Malavalle, alias Guglielmo X d’Aquitania, a far conoscere la leggenda della spada nella roccia a Chrétien de Troyes.

D’altronde il processo di beatificazione di Galgano risale incontestabilmente al 1185, 5 anni prima che Chrétien de Troyes scrivesse il suo «Perceval». Inoltre il nome, Galgano, è molto simile a Galvano, uno dei cavalieri della tavola rotonda. E poi ci sono evidenti collegamenti tra la Toscana della valle del Merse, dove passava la via Francigena, e la Francia medioevale di Chrétien de Troyes, il grande artefice del ciclo bretone.

Di conseguenza alcuni studiosi affermano che ci sia un collegamento tra Galgano e Re Artù, ma molto diverso da come si potrebbe pensare: inverso. In altre parole il vero mito della spada nella roccia sarebbe nato concretamente in Toscana alla fine del 1100 anche se fu ambientato da Chrétien de Troyes in un altro luogo diversi secoli prima: potenza della finzione romanzesca.

Per approfondire: San Galgano e la spada nella roccia

Nell'Abbazia di San Galgano e nell'Eremo di Montesiepi, Siena, si può vedere l'autentica spada della roccia e magari trovare il Santo Graal.

Il Teatrino di Vetriano è il più piccolo al mondo

Fa ancora parte della lista ufficiale del Guinness dei primati il Teatrino di Vetriano, a Pescaglia, in provincia di Lucca, il più piccolo al mondo. Soprannominato la bomboniera, misura in totale 71 metri quadrati e contiene appena 85 posti. Venne realizzato a fine Ottocento dagli abitanti di Vetriano utilizzando un antico fienile donato loro dall’ingegnere Virgilio Biagini e animato con gli spettacoli della “Società Paesana”. In seguito il teatrino cadde in disuso e solo nel 1997 venne donato al FAI, che l’ha restaurato.

Il ponte sospeso delle Ferriere, il più lungo d’Italia

Siamo alla decima curiosità sulla Toscana. Nel cuore della montagna pistoiese, una lunghissima passerella pedonale collega i due versanti del torrente Lima: il ponte sospeso delle Ferriere si sviluppa infatti a 36 metri d’altezza sul fiume collegando coi suoi 227 metri di lunghezza Mammiano Basso e Popiglio, due tipici piccoli borghi montani del comune di San Marcello Piteglio. A oggi detiene il primato di ponte pedonale sospeso più lungo d’Italia, mentre fino al 2006 risultava addirittura il più lungo al mondo, superato poi dai 390 metri del giapponese Kokonoe Yume.

Il Ponte Sospeso delle Ferriere in Toscana, è uno dei ponti sospesi più lunghi del mondo

Il pozzo geotermico di Larderello, il più profondo al mondo

Anche Larderello, paese sulle Colline Metallifere celebre per la produzione d’energia geotermica, può vantare un suo record. Nel 1988, infatti, è entrato nel Guinness dei primati a seguito della trivellazione del pozzo chiamato “Sasso 22”, che arriva a una profondità massima di 4093 metri. Qui si può visitare il Museo della Geotermia, un affascinante percorso espositivo multimediale dedicato alla storia del territorio e della sua risorsa energetica.

Toscana, il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte e la tortura

Infine chiudiamo le nostre 12 curiosità sulla Toscana con un primato imbattibile che ci rende particolarmente orgogliosi, dato il suo fondamentale significato di portata universale: il 30 novembre 1786, per decisione dell’allora Granduca Pietro Leopoldo, la Toscana fu il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte e la tortura. Rappresentò, per l’epoca, una scelta innovativa e rivoluzionaria che viene ricordata ogni anno con la Festa della Toscana.

Per approfondire: Storia del Granducato di Toscana: l’era dei Lorena

Rappresentazione del concetto di felicità con cubi di legno ed emoticon

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Foto di copertina Vincenzo Marotta su Unsplash

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