2 / 4 – La nostra intervista ad Adriano Zago

Adriano Zago, uno dei mostri sacri dell’agricoltura biodinamica in Italia, ma non solo

Nato a Conegliano nel 1977, Adriano Zago si è laureato in Agraria presso l’Università di Padova e si è poi specializzato in Viticoltura ed Enologia presso l’Università di Montpellier. Ha iniziato a lavorare nell’ambito della consulenza agronomica ed enologica dai primi anni 2000, partendo dalla Toscana per poi espandersi in Italia, Europa e USA.

Nel 2010 ha fondato Mastrilli Consulting, che tutt’ora dirige. La competenza maturata collaborando con oltre 60 aziende europee e statunitensi gli hanno permesso di realizzare conferenze e seminari sulla formazione, per istituti, università ed enti italiani/internazionali. Negli ultimi 10 anni è stato chiamato a intervenire in più di 80 lezioni e convegni in tutto il mondo.

Nel 2019 ha fondato il primo Master Internazionale in biodinamica per il vino, Cambium Formazione, con due edizioni già svolte in Italia, mentre le prossime sono in programma in Francia e negli Stati Uniti.

Parallelamente prosegue la sua attività di ricerca e docenza in Biodinamica, collaborando con le Università di Padova, Firenze, Fondazione Mach, oltre che con istituti e associazioni internazionali.

Adriano Zago, famoso agronomo racconta l'agricoltura biodinamica

Adriano Zago, cos’è oggi la biodinamica, e quali sono i vantaggi che porta alla salute?

La biodinamica è un modo, contrapposto ad altri, di fare agricoltura, che ha come suo punto di forza tutto ciò che riguarda la salute e che passa attraverso la terra, le piante, gli animali e gli uomini. Al centro di questo metodo c’è l’idea di creare un cibo sano per il benessere di tutti, sia di quelli che lo coltivano che dei consumatori. Coltivare salute, dunque, rispettando qualsiasi cosa stia nel ciclo della coltivazione”.

Quali sono i vantaggi rispetto ad altri metodi di coltivazione?

Innanzitutto l’agricoltura biodinamica è duratura, perché crea degli ecosistemi stabili. Poi fa bene a tutti, perché tenere la terra nel migliore dei modi è positivo per chiunque, non soltanto per gli agricoltori. Inoltre permette più coltivazioni nella stessa superficie di terra, ossia contrappone alla monocoltura la policoltura multifunzionale. Voglio dire: dallo stesso ettaro non ottengo solo dell’uva, del mais, o delle carote, ma una serie di colture che mi servono per favorire quella principale”.

La biodinamica riesce a mantenere alta la qualità dei prodotti anche senza “aiuti chimici”? Scoprilo a pagina 3

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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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