3 / 3 – Patto di Famiglia, più grandi atti di tutela delle opere d’arte

Il Patto di Famiglia dell’Elettrice Palatina

In quel momento non prestai fede che a me stessa. Senza vanità. E fu l’inizio di una straordinaria, lunga e feconda ‘seconda vita’ del patrimonio culturale dei Medici. In queste opere non rivivono solo le tradizioni della mia terra natia ma anche il senso rinascimentale del tempo. Ho vissuto con l’Arno e la Cupola del Brunelleschi.

Per giorni, mesi, anni, ho guardato il lento svolgersi delle nuvole sul cielo fiorentino. Ho mille e mille volte attraversato senza fine paesaggi d’altri tempi, con castelli medievali, torri vertiginose e palazzi rinascimentali alternati a boschi rigogliosi, insieme a filari di ulivi e vigne e terre incontaminate a perdita d’occhio nei dintorni di Firenze. Ho visto l’alba e il tramonto, il sorgere della luna nelle sconfinate campagne toscane. E così mi si è formato dentro l’amore smisurato per la mia città e la mia terra.

Per approfondire: La bottega del Verrocchio e i suoi allievi: una vera e propria fabbrica di artisti

Ritratto di Anna Maria Luisa dei Medici, Elettrice Palatina

Mi feci aiutare da un vero e proprio team legale, di indubbio spessore intellettuale, per redigere il Patto di Famiglia in due versioni, una in italiano e una in francese, conservate oggi a Vienna.

Sono Anna Maria Luisa de’ Medici, e ho scritto uno dei più grandi atti di tutela delle opere d’arte della storia dell’umanità.

Firenze, 11 agosto 1667 – Firenze, 18 febbraio 1743


Foto credits – Foto 1: Credits A.Davey – Flickr – Photo number: D32253 – Foto 2: Credits Sailko, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons – Foto 3: Credits After Antonio Franchi, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

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