21 Settembre 2024 2024-09-18T10:34:03+02:00 Autodromo del Mugello: tutto quello che vuoi sapere e che non hai mai osato chiedere TuscanyPeople Cyrano de Bergerac Share: Scopri l’autodromo del Mugello: un emozionante circuito italiano di automobilismo e motociclismo situato nella città metropolitana di Firenze. Autodromo del Mugello: la pista da corsa tra le verdi colline del Mugello L’Autodromo del Mugello, conosciuto anche come Mugello Circuit, è un circuito automobilistico e motociclistico italiano, di proprietà della Ferrari, che si trova nel comune di Scarperia e San Piero, nella città metropolitana di Firenze. Il tracciato della pista è lungo 5 km e 245 mt, e si snoda attraverso 15 curve. Non molto distante dall’attuale impianto sorgeva un tempo il rinomato circuito stradale del Mugello, sede di gare automobilistiche che si disputarono in un arco di tempo che andò dal 1914 al 1970. Ma come nacque tutto? L’antica storia dell’autodromo del Mugello Tutto inizia oltre un secolo fa, nel 1914 anche se, purtroppo, questa nuova competizione di regolarità viene ben presto interrotta dalla Prima Guerra Mondiale iniziata, per l’Italia, nel maggio dell’anno successivo. Il primo periodo di grande notorietà è dunque successivo, parliamo degli anni Venti, quando a sfidarsi sui 66 polverosi chilometri che da Scarperia salivano fino a Firenzuola per poi tornare attraverso il passo della Futa a San Piero e di nuovo a Scarperia, erano i migliori piloti di allora. Campari, Brilli Peri, Enzo Ferrari (vincitore nel 1921 della classe 4500 su Alfa Romeo), Antonio Ascari, Borzacchini, oltre, naturalmente, a Emilio Materassi, idolo locale. Negli anni ’60 scompare la Mille Miglia e ritornano le gare su strada All’ombra della prestigiosa Mille Miglia, il circuito rimase silenzioso dopo l’edizione del 1929, nonostante una ripresa, risultata poi effimera, nel 1955, su un percorso ridotto a poco più di 19 km. Negli anni ’60 fu poi la scomparsa delle Mille Miglia, e la contemporanea ripresa della popolarità delle gare su strada, che convinse dirigenti appassionati, come Pasquale Borracci e Amos Pampaloni, a riproporre la competizione sul tracciato classico dei 66 km, la prima della quali fu nel 1964, il 21 giugno, esattamente cinquant’anni dopo la disputa del circuito automobilistico toscano che, di fatto, sancisce la nascita del Mugello. La Ferrari si avvicina al Mugello, ma ancora non è tempo Furono riedizioni che riscossero un buon successo ma che beneficiarono raramente della presenza del marchio tricolore più prestigioso, quello del Cavallino, intervenuto in forma ufficiale solo alle prove dell‘edizione del 1967: le storie del Mugello e della Ferrari si sarebbero incrociate di nuovo, ma sarebbero occorsi altri vent’anni. Le sette edizioni che si svolsero negli anni ’60 richiamarono nelle verdi valli del Mugello centinaia di migliaia di spettatori, attratti dalle performanti vetture Sport e Turismo in lotta per la vittoria, anche se il cuore del tifo andava soprattutto alle vetture più vicine alla serie, come le piccole Abarth elaborate. Il percorso permetteva infatti exploit di guida che alcuni piloti come Enrico Pinto, Nanni Galli, Ignazio Giunti, Mauro Nesti, Arturo Merzario, seppero adeguatamente sfruttare per costruirsi una duratura e meritata reputazione. Esempio ideale di strappa-applausi da parte del pubblico toscano era il “drago” Sandro Munari che sulle difficili strade dell’Appennino eseguiva numeri di alta scuola con la Fulvia “barchetta” inventata da Fiorio e Maglioli. Una storia d’altri tempi, quando si correva per amore… Tra le ultime edizioni disputate – fra i partecipanti non vittoriosi ricordiamo soprattutto Stommelen, Elford, Toivonen, Van Lennep – la più entusiasmante fu quella del 1968 che vide prevalere l’Alfa Romeo di Luciano Bianchi, Galli e Nino Vaccarella al termine di una rimonta incredibile sulla Porsche del grande elvetico Jo Siffert e di Rico Steinemann, in un pomeriggio in cui la vettura italiana sembrava volasse, spronata da un tifo caldissimo. E poi, nel ’72, la grande trasformazione: nasce l’Autodromo Internazionale del Mugello Infine arriva l’anno 1972, quando dal Mugello stradale degli anni Venti nasce un impianto destinato a rappresentare un passo in avanti nella concezione stessa di Autodromo in cui, dal concetto di circuito si passa a quello di spazio sicuro ed efficiente dov’è possibile trovare supporti tecnologici a manifestazioni diverse. Un centro, dunque, che ruota intorno all’automobile. L’iniziativa fu dell’Automobile Club di Firenze, che intedeva offrire una sede più consona alle tradizionali competizioni motoristiche della zona, divenute troppo pericolose: le gare del circuito stradale erano infatti state interrotte dal 1970, dopo la morte di un bambino che fu investito mentre assisteva alle prove della competizione. Nel 1988 entra in campo la Ferrari Nel 1988 il circuito fu acquistato dalla Ferrari che dette inizio a una profonda opera di ristrutturazione dell’impianto, dotandolo delle migliori infrastrutture esistenti e aggiornandole continuamente, pur mantenendo inalterato il disegno del tracciato, molto impegnativo per i piloti. L’Autodromo Internazionale del Mugello è infatti progettato e realizzato con tutti gli accorgimenti scaturiti dall’esperienza agonistica e garantisce massima sicurezza sia per i piloti che per il pubblico. Ampie vie di fuga si aprono nei punti più impegnativi del tracciato, mentre una strada di servizio permette ai mezzi di soccorso di muoversi liberamente per tutti i 5.245 metri del percorso. Oggi l’Autodromo del Mugello è sede di test, prove, e del Moto GP Caratteristica del Mugello è avere alti dislivelli molto particolari e specifici che rappresentano l’ideale per test e severi collaudi. Tanto che è sede abituale di test e prove di F.1, delle case leader nel Mondiale MotoGP e del Mondiale Superbike, di case automobilistiche e motociclistiche nazionali e internazionali. Negli anni ha ospitato la Formula 5.000 (che ha tenuto a battesimo l’impianto il 23 giugno 1974), la Formula 3.000, la Formula Due, il Fia-Gt e, unico impianto italiano, è sede del GP d’Italia per quanto concerne le due ruote. Qualche aneddoto sul Motomondiale non fa mai male Ogni anno, dal 1994, per tre giorni, l’Autodromo del Mugello diventa la capitale mondiale del motociclismo. Una gara importante dal punto di vista sportivo ma che, col passare del tempo, ha assunto un valore ancora maggiore, trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume con le sue tradizioni e i suoi aneddoti. Intanto al Mugello per tre giorni non si dorme. È infatti ormai tradizione portare i motori di trattori o di altri mezzi pesanti, accenderli, e farli ruggire per tutta la notte. Il caos dei motori accesi risuona nell’intera valle e, all’interno dell’autodromo, è impossibile riuscire a chiudere occhio. Si tratta dell’ultima tradizione sopravvissuta alle nuove regole sulla sicurezza introdotte all’autodromo in occasione del Motomondiale. Fino a qualche anno fa, infatti, a conclusione della gara delle MotoGp, era possibile invadere la pista a piedi, o anche a bordo della propria moto. Usanza poi proibita dopo alcuni incidenti. E se nei giorni del Gran Premio piove – e non accade di rado -, be’ dovete sapere che si tratta della maledizione di Baccaleo, frate vissuto da queste parti nell’Ottocento. Sì perché si dice che Baccaleo avesse scelto di essere sepolto nella campagna di Scarperia per riposare in pace, e invece gli è stato costruito addosso proprio il rumorosissimo Autodromo, cosicché il suo fantasma ogni anno si vendica inviando il brutto tempo. D’altronde è comprensibile, povero Baccaleo. Dove mangiare e dormire vicino all’Autodromo: i nostri consigli Strutture ricettive Villa La Commenda Concordia: a Vicchio di Mugello, un lussuoso sogno di fresca eleganza e raffinatezza a due passi da Firenze; Locanda Senio: nel piccolo incanto di Palazzuolo sul Senio, squisita ospitalità fatta di tante piccole cose, nel “Villaggio Ideale d’Italia”; Villa Campestri Olive Oil Resort – Resort di Lusso in Toscana: resort di lusso in una splendida villa rinascimentale; Monsignor della Casa Country Resort & Spa: a Borgo San Lorenzo, bellissimo borgo in pietra con terratetto e ville, vincitore del Most Charming Resort; Tenuta Le Tre Virtù – Resort nel Mugello: a Scarperia e San Piero, ottimo experience resort risalente al Settecento. Ristorazione La Bottega del Cornocchio: a Barberino di Mugello, tra i più buoni tortelli di patate di tutta l’area; Pizzeria Bar Valeri: a Luco di Mugello, un esercizio storico, famoso nella zona da sempre che, oltre agli strepitosi tortelli, propone anche eccellenti piatti tradizionali; Montelleri Ristorante & Residenza di Campagna: a Vicchio, qui i tortelli vengono conditi in diversi modi: ragù classico, sugo di cinghiale, anatra, funghi porcini, burro e salvia…; Ristorante da Sergio: a Dicomano, uno dei locali storici del Mugello, dove tradizione e antichi sapori vengono rispettati e preservati; Fattoria Il Palagio, a Scarperia e San Piero, cucina tipica, pasta fatta in casa, carne alla brace, più di 150 etichette selezionate e splendida location. Caro lettore, cara lettrice, se questo articolo sull’Autodromo del Mugello ti è piaciuto potresti anche lasciarci un commento qui sotto, su FB, su IG, oppure condividerlo tramite il pulsante WhatsApp. Inoltre, se disponi del sistema Android sul tuo Smartphone, è facile rimanere in contatto con TuscanyPeople: basta far scorrere il dito sul touchscreen della Home da destra verso sinistra per aprire Discover di Google che spesso sceglie i nostri articoli tra i più interessanti da leggere. Foto Formula 1 di Brad Barmore su Unsplash | Foto Moto GP di Harlie Raethel su Unsplash Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople Share: Informazioni sull'autoreCyrano de BergeracPoeta & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/autodromo-del-mugello/" width="100%" count="on" num="3"]