Vita e opere del Beato Angelico, il frate pittore nato in Toscana, un grande artista a cavallo tra due epoche, eletto beato a furor di popolo

1 / 3 – La doppia vocazione dell’Angelico: la fede e la pittura

Il frate che dipingeva la luce divina…

Vissuto a cavallo tra Trecento e Quattrocento, Angelico fu un frate domenicano dotato di un grande talento per la pittura. Ponendosi al servizio della fede creava immagini per la preghiera e la meditazione e adattava il suo stile al pubblico a cui si rivolgeva: opere ricche e preziose per i fedeli, severe per i frati del suo convento, solenni per il Papa e la curia di Roma.

…e che fu proclamato beato a furor di popolo

Angelico fu un frate di umili origini che ebbe due vocazioni nella sua vita: la pittura e la fede religiosa. Nato a Vicchio di Mugello intorno al 1395, iniziò a dipingere prima di diventare frate domenicano col nome di fra’ Giovanni e proseguì a farlo anche quando venne nominato priore del convento di S. Domenico a Fiesole. Poco dopo la sua morte, avvenuta a Roma nel 1455, era già conosciuto da tutti come l’Angelico, mentre col passare dei secoli la gente prese addirittura a chiamarlo Beato Angelico, senza nemmeno aspettare il riconoscimento ufficiale della Chiesa, avvenuto nel 1982. Insomma, un tipico caso di “promozione” a furor di popolo.

Ritratto del Beato Angelico pittore

La pittura educativa

La sua grandezza si basò anche nel saper fondere le due vocazioni in una sola: la pittura per lui non doveva illustrare soltanto scene religiose, ma anche insegnare attraverso le immagini, contribuendo alla salvezza delle anime. Tanto che la luce dorata che investe le sue figure ha una valenza mistica essendo espressione della Grazia divina che salva l’uomo e che per questo rasserena l’animo.

Attorno alla figura dell’Angelico molti aneddoti e leggende: scoprile a pagina 2

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