Biodinamica e permacultura: metodi differenti che rappresentano alternative possibili all’agricoltura tradizionale, che hanno trovato in Toscana nuovi spazi dove portare avanti le loro tecniche di coltivazione sperimentale.

Biodinamica e permacultura: alternative all’agricoltura tradizionale

La biodinamica e la permocultura rappresentano innovativi metodi di coltura, che hanno trovato particolare riscontro negli ultimi anni in varie parti del Paese, soprattutto in Toscana.
Le due tecniche si basano su concetti diversi, ma presentano molti lati in comune e hanno come fine ultimo quello di creare un unico sistema che possa essere in comunione con il mondo e l’equilibrio naturale dell’universo.

L’agricoltura biodinamica

La biodinamica, la permacultura e la coltivazione idroponica, rappresentano alcune tecniche alternative all'agricoltura tradizionale svillupate recentemente

La biodinamica è una disciplina che fonda le sue radici nelle teorie antroposofiche di Rudolf Steiner, un filosofo vissuto nei primi anni del ‘900. Esse mostrano un approccio diverso, quasi olistico all’agricoltura, in cui il terreno da coltivare viene considerato come un vero e proprio sistema vivente, unito da specifiche relazioni sia con l’ambiente circostante che con l’universo.

L’agricoltura diventa, quindi, organica e tutto ciò che la compone rappresenta un’entità vivente, un metodo attraverso il quale l’agricoltore è in grado di creare realtà ricche di vitalità che producono elementi del tutto salutari. Tutto questo può essere messo a punto mediante l’utilizzo di particolari sistemi agricoli basati su alcuni concetti fondamentali, come, per esempio, l’impiego delle rotazioni agricole e i preparati biodinamici.

La biodinamica, la permacultura e la coltivazione idroponica, rappresentano alcune tecniche alternative all'agricoltura tradizionale svillupate recentemente

Le prime si basano sull’osservazione delle parti più sviluppate delle piante, per determinare le specifiche forze che la governano. Quindi, occorre rispettare la sequenza naturale di germinazione, data dall’iter: frutto, fiore, foglia, radice; il corrispettivo in termini energetici sarebbe: calore, luce, acqua, terra.

Seguendo questo schema sarà possibile evitare di generare malattie e si riuscirà a mantenere fertile il terreno per un periodo più lungo del normale.

Preparati biodinamici

Riguardo, invece, ai preparati biodinamici, sono composti in cui la chimica viene bandita e vengono utilizzati esclusivamente prodotti naturali come letame, quarzo, fiori di tarassaco, camomilla o la corteccia di Quercia. L’agricoltore può aiutarsi anche con altre essenze, come per esempio l’essenza di acquiseto.

I ritmi naturali sono fondamentali per la coltivazione perché forniscono stagionalmente i fiori che aiutano la semina e il raccolto.

La biodinamica, la permacultura e la coltivazione idroponica rappresentano nuove tecniche alternative all'agricoltura tradizionale

Durante le semine e le operazioni di coltura è imprtante tenere presente il calendario planetario e quello lunare, non lavorare mai in modo distruttivo il terreno e utilizzare una concimazione che si basi sulla qualità, tramite sovesci particolari e composti biodinamici.

Sono due le associazioni che si occupano di monitorare l’agricoltura biodinamica su tutto il territorio nazionale: l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e la Demeter Associazione Italia. La prima, in particolare, è riuscita ad ottenere distaccamenti in tutto il Paese, anche a seguito di un importante Convegno Internazionale, tenutosi a Firenze nel 2014.

La permacultura

La permocultura si fonda sulla capacità di realizzare sistemi sostenibili e prevede il rispetto di tre punti fondamentali: la cura delle persone, della Terra e il giusto sfruttamento delle risorse, che devono essere condivise tra gli uomini.

La biodinamica, la permacultura e la coltivazione idroponica, rappresentano alcune tecniche alternative all'agricoltura tradizionale svillupate recentemente

Il fulcro di questa metodologia è prendere spunto dalla perfetta efficienza del mondo naturale, per ricreare dei piccoli sistemi, come una casa o un orto, organizzati nel miglior modo possibile, per ottimizzare le risorse occorrenti al suo funzionamento e di conseguenza, garantendo un grande risparmio, perché vengono annullati gli sprechi.

Il metodo idroponico

Tra gli altri innovativi sistemi di coltivazione, è presente anche quello idroponico. In questo caso, il suolo considerato non è più il terreno tradizionale, ma viene sostituito da materiale inerte come argilla espansa, vermiculite, lana di roccia. La nutrizione del terreno e delle piante che si sviluppano viene effettuata con soluzioni che portano acqua arricchita con i sali minerali e i composti inorganici che occorrono per assicurare una crescita ottimale.

La biodinamica, la permacultura e la coltivazione idroponica, rappresentano alcune tecniche alternative all'agricoltura tradizionale svillupate recentemente

Il vantaggio di questo tipo di coltivazione è che si possono avere piantagioni controllate durante tutto l’arco dell’anno. La sostituzione del terreno con un ambiente fisico più facilmente controllabile fa in modo che vengano rispettati una serie di requisiti, come: la funzione di protezione e di ancoraggio delle radici, le quali vengono sostituite dalla porosità del supporto, che consente il passaggio dei metaboliti necessari al nutrimento e che sono presenti nelle particolari soluzioni utilizzate.

La parte superiore della pianta è sorretta da un sistema aereo di sostegno; la funzione trofica è sostituita dal nutrimento artificiale ideato per garantire la migliore e più selezionata crescita possibile; la funzione ecologica viene completamente eliminata data l’inerzia del substrato usato, che non consente la crescita di forme vitali.

La cura omeopatica delle piante

Tra i nuovi studi nel mondo della botanica, sta prendendo piede, anche la cosiddetta “omeopatia per le piante“. Uno dei primi fautori di questo nuovo ramo di ricerca è stato un omeopata olandese, V.D. Kaviraj, il quale, molti anni fa, è riuscito a curare le prime piante tramite trattamenti omeopatici, come ad esempio usando la belladonna per trattare la ruggine del melo.

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Il successo di questi primi casi ha messo in luce la possibilità di usare estratti vegetali per curare le più comuni infezioni delle piante dovute agli attacchi di insetti fastidiosi, i quali possono portare alla morte dell’arbusto colpito.
Un esempio sono gli afidi, gli scarabei o le cavallette che possono colpire la quasi totalità delle piante. Ma gli insetti possono essere anche un aiuto, come nel caso delle coccinelle o le api, che con il loro operato riescono a tenere lontani gli insetti nocivi.

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