Alla scoperta dei Borghi del Tufo di Toscana: Sorano, Sovana, e Pitigliano, i 3 bellissimi paesi da visitare nel cuore dell’entroterra maremmano al confine con il Lazio

Borghi del Tufo di Toscana: una vacanza a Sorano, Sovana, e Pitigliano

Di cosa parleremo in questo articolo:

  • Gli Etruschi, i più antichi abitanti dell’area
  • ll Parco Archeologico Città del Tufo
  • Le straordinarie Vie Cave
  • I Borghi del Tufo toscani
  • Sorano, la Matera della Toscana
  • Sovana: una piccola fiaba nel mondo reale
  • Pitigliano, la Piccola Gerusalemme

Circa 600.000 anni fa l’area in cui oggi si trovano i 3 famosi borghi del tufo toscani – Sorano, Sovana e Pitigliano – fu completamente rivoluzionata dall’apparato Vulsinio che si snoda nella zona compresa tra i fiumi Paglia, Tevere e Fiora, fin quasi al Mar Tirreno, ed è formato da tre complessi vulcanici di epoche diverse: Bolsena, Montefiascone e Latera. Furono le loro potenti eruzioni, a cambiare il volto dell’intera regione.

Attraverso lo schiacciamento per pressione di sedimenti, pietre, lapilli, ceneri, polveri, e tutto il resto del materiale terrestre che fuoriesce da un’esplosione vulcanica, si formarono i giganteschi tavolati di tufo che caratterizzano quest’area della Toscana e del Lazio.

Nei punti, poi, in cui i nuovi altopiani tufici raggiungevano il confine geologico con le terre preesistenti, tendevano a sfrangiarsi, a spezzettarsi, e a creare le ripide rupi, in apparenza inospitali, che adesso tutti i visitatori possono ammirare. Ma proprio la massima fertilità dei terreni vulcanici, insieme all’inospitalità del territorio che rendeva superflue le complesse fortificazioni necessarie a difendersi da attacchi esterni, facilitarono i primi insediamenti umani nonché le coltivazioni.

Panorama sul borgo toscano di Pitigliano, uno dei famosi borghi del tufo, conosciuto come piccola Gerusalemme

Furono gli Etruschi i più antichi abitanti dell’area: Parco Archeologico Città del Tufo e Vie Cave

Il Parco Archeologico Città del Tufo

Senz’altro è l’importante passato etrusco di questa “terra del tufo” ad aver generato, nel 1998, il Parco Archeologico Città del tufo. Il Parco ha lo scopo di riunire in un unico ente le principali risorse turistiche archeologiche del territorio di Sorano, comprendendo le necropoli sovanesi di Poggio Felceto, Poggio Prisca, Poggio Stanziale e Sopraripa, le Vie Cave di Sovana, e gli insediamenti rupestri di San Rocco e di Vitozza.

Le porte d’accesso al Parco Archeologico Città del Tufo sono 3 in totale. Le trovate a Sovana presso il centro di documentazione del polo museale oppure presso al centro d’accoglienza dell’area archeologica; a Sorano invece la porta è situata presso il museo del Medioevo e del Rinascimento della fortezza Orsini. Dal 2004 fa parte del sistema museale provinciale “Musei di Maremma”.

Porta dei Merli a Sorano al crepuscolo

Le straordinarie Vie Cave

Ma a parte le interessantissime necropoli etrusche, che peraltro caratterizzano la maggioranza del territorio toscano e dell’Alto Lazio, la cosa veramente straordinaria del territorio dei Borghi del Tufo sono le Vie Cave.

Le Vie Cave sono affascinanti percorsi viarinei quali ci siamo addentrati anche noi di TuscanyPeople, addirittura di notte – scavati a cielo aperto dentro le colline di tufo. Queste suggestive strade non hanno raffronti in altre civiltà del mondo antico. La loro reale funzione infatti è tuttora oggetto di studio, pur avendo dato adito nel tempo a molte diverse ipotesi. Tra queste: canali per convogliare le acque piovane dai pianori alle valli, semplici vie di comunicazione, passaggi strategici studiati contro i nemici, sentieri cerimoniali, e altre.

Una buona idea può essere senz’altro ripetere l’esperienza che abbiamo fatto noi quando abbiamo soggiornato all’Hotel della Fortezza di Sorano. Abbiamo attraversato la via Cava di San Rocco di notte, con l’aiuto di una guida esperta, che non solo ci ha condotto in sicurezza attraverso questa meraviglia a cielo aperto, ma ci ha anche svelato le tantissime cose da sapere su questo misterioso passaggio che fino agli anni ’40 del secolo scorso costituiva l’unica strada principale per andare da Sorano a Sovana.

Le Vie Cave vicino a Sorano, borgo toscano nell'area del tufo

Sorano, Sovana e Pitigliano, i 3 bellissimi borghi del tufo

In questo magico territorio di 50 Kmq, delimitato dalla costa dell’Argentario e dal Monte Amiata, i borghi del tufo di Toscana sono 3. Di origine etrusca, Sorano, Sovana e Pitigliano sono costruiti spettacolarmente sulla cima di speroni di tufo, in una posizione prominente rispetto alle valli circostanti.

Sorano, la Matera della Toscana

L’aspetto di Sorano ricorda quello di un presepe, e quindi a sua volta quello di Matera, in Basilicata, il paese-presepe italiano per eccellenza. Arroccato intorno a una poderosa roccia tufacea su cui sorge il Masso Leopoldino, il borgo è una splendida terrazza panoramica con orologio, sorvegliata dall’alto dalla maestosa Fortezza Orsini, con i suoi bastioni e i suoi camminamenti sotterranei risalenti all’XI secolo.

Le due porte di accesso principali al paese sono Porta di Sopra e Porta dei Merli (o Porta di Sotto). La prima si trova ai piedi della Fortezza Orsini e conduce nel cuore del centro storico di Sorano. La seconda porta si apre vicino al Masso Leopoldino e si distingue per lo stemma della famiglia.

La Fortezza Orsini è una delle strutture fortificate più impressionanti realizzate dalla famiglia Aldobrandeschi. All’interno, è ospitato anche il Museo del Medioevo e del Rinascimento, contenente alcune opere in ceramica recuperate a Sorano, a Sovana e nei paesi limitrofi.

Da visitare anche la Chiesa della Collegiata di San Nicola nel centro della città. Al suo interno, da ammirare la fonte battesimale in travertino risalente al 1563.

Ma Sorano non è solo le sue possenti strutture che si stagliano all’orizzonte. Sorano è un affascinante labirinto di vicoli, di case-torri, di cantine scavate nel tufo, di porte decorate da maestri ebanisti e impreziosite da bellissimi bugnati. Sorano è l’aroma delle ricette tipiche che aleggia tra le case, è scorci mozzafiato, è il sapore di un luogo, e di una bellezza senza tempo.

Panorama di Sorano, famoso borgo del tufo in Maremma, con sullo sfondo il Masso Leopoldino

Sovana, una piccola fiaba nel mondo reale

Sovana, frazione del comune di Sorano, affonda le sue radici nel VII secolo a.C. quando i primi abitanti, in maggioranza agricoltori e pastori, si insediarono sulle alture ai margini di quello che oggi è il fiume Fiora.

Il suo centro si è sviluppato nelle vicinanze della preesistente necropoli etrusca, sotto il controllo della potente famiglia degli Aldobrandeschi. In epoca medievale qui nacque Ildebrando di Soana, poi salito al soglio pontificio col nome di Gregorio VII. Famiglie importanti come gli Orsini, i Medici e i Lorena si avvicendarono in quest’area, riscoperta prepotentemente nel corso del XX secolo, grazie anche al suo sorprendente patrimonio archeologico, tanto da entrare nella prestigiosa lista dei borghi più belli d’Italia.

La Necropoli di Sovana, borgo del tufo in Maremma

Sovana, uno dei borghi più belli d’Italia

E Sovana bella lo è davvero. Anzi, lo è talmente tanto da apparire quasi unica nel suo genere. Una visita a Sovana può partire dalle rovine della Rocca Aldobrandesca, una fra le sue principali attrazioni, castello originariamente innalzato dalla famiglia Aldobrandeschi nell’XI secolo.

Percorrendo via del Pretorio, il corso principale, si arriva in Piazza del Pretorio, con la pavimentazione a spina di pesce in parte ancora originale. L’edificio al centro, con un grande orologio sulla facciata e il campaniletto a vela, è il Palazzo dell’Archivio (XII sec). Sulla parte sinistra della piazza, ecco la chiesa di Santa Maria, risalente al periodo tardo-romanico, al cui interno è conservato un ciborio preromanico, tra i più antichi di tutta la Toscana. Adiacente al Palazzo dell’Archivio c’è il Palazzo Bourbon Del Monte (prima metà del Cinquecento). Accanto, ecco la chiesa paleocristiana di San Mamiliano, uno degli edifici più antichi di Sovana, oggi Museo di San Mamiliano.
Sulla parte destra della piazza si trova il Palazzo Pretorio, edificio duecentesco coi numerosi stemmi dei capitani del popolo, oggi centro di documentazione sulla storia e l’archeologia di Sovana.

Lasciando la piazza, e prendendo via di Mezzo, ci si dirige verso il bellissimo Duomo di Sovana, o Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, uno dei più importanti edifici in stile romanico gotico di tutta la Toscana. Edificato sui resti di una chiesa più antica, intorno all’XI-XII secolo, il Duomo mostra una facciata in pietra che si estende su un fianco. L’interno, restaurato nel 1999, è diviso in tre navate da pilastri cruciformi su cui si innestano le volte a crociera della navata centrale. Caratteristici sono i capitelli istoriati con scene bibliche e la preziosa acquasantiera del 1615. Da visitare anche la Cripta che conserva i resti di San Mamiliano, evangelizzatore di Sovana.

Doverosa una visita alla necropoli di Sovana, un vero e proprio tesoro archeologico per la varietà di tombe e di esempi di architettura etrusca, come la tomba dei demoni alati, e la tomba Ildebranda.

Tra le 10 più belle piazze della Toscana troviamo la piazza medievale di Sovana, borgo del tufo in Maremma

Pitigliano, la Piccola Gerusalemme

Erto sopra un promontorio a 313 metri sul livello del mare, delimitato da valli verdissime solcate dai fiumi Lente e Meleta, la forma stessa del paese, disegnata dalle case edificate sopra un tamburo di tufo in verticale sullo strapiombo, hanno reso quasi superflua la cinta muraria.

Secondo un’antica leggenda la fondazione della città sarebbe dovuta a due romani: Petilio e Celiano. Dalla fusione dei loro nomi sarebbe poi derivato Pitigliano.

Qui, come negli altri borghi del tufo toscani, si sono succeduti Etruschi, Romani, Aldobrandeschi, Orsini, fino ai granduchi Medici e Lorena. E ognuno di questi “proprietari” ha lasciato tracce del proprio passaggio.

Fontana in Piazza della Repubblica a Pitigliano

La particolare conformazione urbanistica di Pitigliano

Pitigliano incanta già da lontano, prima ancora di essere raggiunto: le sue case sembrano emergere dalla rupe tufacea senza soluzione di continuità. Di notte poi, con le luci che lo illuminano dal basso, il paese sembra addirittura fluttuare nel vuoto.

Una volta dentro, Pitigliano racconta la sua storia impressa sui nomi delle vie, sui palazzi storici, sui monumenti: l’Acquedotto Mediceo; il Palazzo Orsini – imponente costruzione di origine aldobrandesca, oggi sede di due musei: il Museo Civico Archeologico e il Museo di Palazzo Orsini -; la Cattedrale, la Sinagoga, il Museo di Cultura ebraica, che narrano di come Pitigliano costituisca un meraviglioso esempio di tolleranza e integrazione tra la comunità cristiana e quella ebraica, che qui trovò la sua massima espressione toscana, tanto da essere denominata la “Piccola Gerusalemme”.

È inoltre possibile accedere, attraverso un suggestivo percorso, al forno dove si cuoceva il pane azzimo; alla cantina scavata nel tufo dove si produceva il vino kosher; alla macelleria, al bagno di purificazione per le donne e alla tintoria.

Veduta di Pitigliano, chiamato la Piccola Gerusalemme di Toscana

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