2/5 Nel tufo di Pitigliano, il suo bianco DOC, e dopo il Morellino dall’anima selvaggia

Pitigliano e il suo bianco Doc

Città scolpita nel tufo, Pitigliano (Grosseto) è considerato uno dei borghi più belli d’Italia, oltre a essere uno dei borghi del vino in Toscana più importanti. Arrivarvi è un incanto: uno sperone di roccia tufacea si staglia improvvisamente all’orizzonte, le case a picco sui tre fossi scavati a proteggere questo gioiello, e una fortezza a sigillare l’ingresso sull’unico lato esposto. Mozzafiato.

Abitata dagli Etruschi e dai Romani, fu conosciuta anche come la Piccola Gerusalemme, grazie all’importante comunità ebraica che si stabilì qui già nel secolo XIV. Ne rimane un bellissimo ghetto sotterraneo, oggi museo a cielo aperto.

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Il vino bianco di Pitigliano DOC

Il bianco di Pitigliano DOC è una delle etichette più importanti della Maremma ed esiste nelle tipologie base, spumante, superiore, e Vin Santo. Trebbiano la base, Greco, Grechetto, Sauvignon, Viognier e Chardonnay alcuni dei vitigni complementari autorizzati dal disciplinare.

Profumati e delicati, freschi e morbidi. Molto gradevole anche la versione passita che si sposa perfettamente con lo “sfratto“, dolce tipico pitiglianese e presidio Slow Food.

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Pitigliano è chiamata la Piccola Gerusalemme di Toscana

Scansano ovvero Morellino DOCG

Rimaniamo in provincia di Grosseto dove troviamo Scansano, borgo medievale dall’anima selvaggia, e per questo un po’ fuori dal comune. Dall’alto della sua posizione domina le splendide campagne circostanti, sia sul versante del mare che su quello del Monte Amiata. Escursioni a cavallo o in mountain bike sono il modo migliore per apprezzarne l’anima.

Il Morellino di Scansano DOCG

D’obbligo includere nella propria sosta in questo borgo, una degustazione del celebre Morellino di Scansano DOCG, vino rosso a base Sangiovese, che finalmente si è riscattato rispetto agli altri grandi vini rossi toscani.

Al naso è molto profumato con sentori di piccoli frutti, violette, erbe aromatiche, muschio, resina e tabacco. Ha un tannino pulito ed è perfetto per le carni arrosto o in umido in puro stile maremmano. Se siete nei paraggi, a settembre, non perdetevi la Festa dell’Uva per un tuffo nella tradizione popolare a 360°.

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Informazioni sull'autore

Martina Tanganelli
Wine blogger and Ambassador of Tuscany
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