Siena è conosciuta per il Palio, per Piazza del Campo e per il Museo Civico, ma non sono in molti a sapere che sotto la città si estende una Siena sotterranea. È la città dei bottini e delle fonti storiche, che per secoli hanno dato da bere ai senesi. Oggi è possibile visitare i bottini di Siena per comprendere l’anima autentica di questa meravigliosa città toscana e dell’ingegno dei suoi abitanti.

Siena sotterranea: i bottini di Siena e le fonti storiche

Quando la mia compagna mi ha proposto di passare un fine settimana a Siena sono stato entusiasta. Lei è solita preparare una mini-guida delle cose più importanti da vedere, una specie di to-do list della bellezza. Scorrendo le voci mi tornava tutto, già pregustavo un caffè al sole in Piazza del Campo, una visita al museo.

Alla scoperta di Siena sotterranea, un weekend nella città del Palio camminando per i bottini di Siena, la rete di approvvigionamento d'acqua delle fonti storiche della città.

Poi ho letto:”Siena sotterraneavisitare i bottini di Siena“. Pensavo si fosse sbagliata. I bottini di Siena? Ma che cosa sono? Mi ha spiegato che la città, essendo situata tra le colline del Chianti e le Crete senesi, priva di importanti corsi d’acqua, ha dovuto ovviare alle carenze create dalla morfologia del territorio con un gioiello di ingegneria idraulica risalente all’età medievale.

Purtroppo solo parte della Siena sotterranea è visitabile, infatti l’acquedotto non è visitabile nella sua interezza. I bravissimi volontari dell’Associazione La Diana ci hanno raccontato la storia dei bottini di Siena, dalla costruzione a oggi, accompagnandoci lungo l’unico tratto aperto al pubblico, il ramo di Fonte Nuova e un breve tragitto del ramo principale di Fonte Gaia.

Alla scoperta di Siena sotterranea, un weekend nella città del Palio camminando per i bottini di Siena, la rete di approvvigionamento d'acqua delle fonti storiche della città.

Bottini di Siena: Fonte Nuova d’Ovile

La Fonte Nuova d’Ovile, uno dei più suggestivi bottini di Siena, è tra le fonti storiche della città del Palio. Ci siamo meravigliati molto quando siamo arrivati perché nessuno di noi si aspettava di ritrovarsi in una zona così rurale e appartata rispetto alla città. È un posto incredibilmente affascinante, non molto frequentato dai turisti.

Ci siamo ritrovati dunque tutti davanti all’ingresso e non nascondo che non vedevo l’ora di iniziare la visita a questa affascinante Siena sotterranea. La regola per i visitatori è che ciascuno porti con sé una torcia, calzature adatte ad attraversare un cammino umido e un giubbotto impermeabile per ripararsi dall’acqua, che in alcuni punti piove dal soffitto, come nel caso di Fonte Nuova, uno dei più caratteristici bottini di Siena.

Alla scoperta di Siena sotterranea, un weekend nella città del Palio camminando per i bottini di Siena, la rete di approvvigionamento d'acqua delle fonti storiche della città.

La guida ci spiega subito che la rete dei bottini di Siena alimentava sia le fonti storiche della città che in alcuni casi le utenze private. Si tratta infatti di una rete piuttosto capillare, se si considera che complessivamente si estende con 25 km di gallerie costruite nel Medioevo per portare acqua a Siena.

Le fonti storiche di Siena

Le principali fonti sono Fonte Gaia, Fonte del Casato, Fontebranda, Fonte Nuova d’Ovile, Fonte delle Monache. Ovviamente ci sono rami principali e derivazioni. I rami principali dei bottini di Siena annoverano:

– il Bottino maestro di Fontebranda: che da Fontebecci fa arrivare l’acqua fino alla Fonte di Fontebranda;

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– il Bottino maestro di Fonte Gaia, opera del quattordicesimo secolo, da cui traggono beneficio la fonte di Piazza del Campo, la Fonte Gaia e altre fonti di piccola entità;

Siena sotterranea: Fonte Nuova

La Fonte Nuova, invece, quella che abbiamo visitato, fu progettata da due architetti illustri del Trecento, Camaino di Crescentino: Camaino fu anche scultore e diventò celebre per aver completato la facciata del Duomo di Siena; e poi da Sozzo di Rustichino, che realizzò il Duomo di Grosseto.

Passiamo dunque attraverso una doppia arcata a forma di ogiva, arrivando alla vasca maggiore; veniva usata per lavare i panni e come abbeveratoio dai pastori, da qui il nome di Fonte d’Ovile.

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La guida ci spiega anche che il territorio dove poi è sorta Siena per migliaia di anni è rimasto sommerso dal mare. Quando l’acqua si è ritirata ha lasciato sotto la luce del sole una superficie composta da uno strato di arenaria, che lasciava passare l’acqua, e uno di argilla, quindi impermeabile; l’acqua piovana scorreva proprio in quel passaggio tra i due strati e confluiva attraverso dei canaletti fino alle fonti.

Acqua bene comune

Nel Medioevo si scelse di approfittare di queste caratteristiche geologiche per accumulare in qualche modo l’acqua, vista la carenza di altre fonti di approvvigionamento. Furono scavate le prime gallerie dei bottini di Siena con l’obiettivo di raccogliere quanta più acqua possibile, che infatti filtrava per stillicidio dalla superficie porosa composta dallo strato di arenaria. Questo sistema però era utilizzabile soltanto nella parte bassa della città, utile per un’altra delle fonti storiche della città, quella di Fontebranda, il bottino più antico dell’intero sistema di approvvigionamento.

Alla scoperta di Siena sotterranea, un weekend nella città del Palio camminando per i bottini di Siena, la rete di approvvigionamento d'acqua delle fonti storiche della città.

A un certo punto veniamo attirati da un dettaglio. Sul nostro cammino appaiono dei cartelli molto antichi su cui sono tracciati dei nomi. Erano le utenze delle persone che usufruivano privatamente dell’acqua dei bottini. Durante il XV secolo, le famiglie che si potevano permettere di pagare, avevano la possibilità di scavare un pozzo nel cortile di casa e attingere all’acqua del bottino. I lavori erano a loro carico e dunque, se tutti gli altri utenti usufruivano di acqua pubblica e gratuita, queste famiglie più facoltose pagavano per godere di un servizio diciamo “privilegiato”, quello dell’acqua domestica.

I bottini di Siena e il nuovo acquedotto pubblico

I bottini di Siena sono stati soppiantati dall’acquedotto negli anni ’50, ma restano tuttora un segno distintivo e un orgoglio per i senesi.

Quando siamo tornati alla luce naturale di uno splendido pomeriggio di inizio Aprile nella Siena sotterranea, io e la mia compagna abbiamo provato una sensazione nuovissima.

Alla scoperta di Siena sotterranea, un weekend nella città del Palio camminando per i bottini di Siena, la rete di approvvigionamento d'acqua delle fonti storiche della città.

Forte come tutte le esperienze di TuscanyPeople e 100% Made in Tuscany, nonostante non fosse la prima volta che visitavamo Siena, aver visto i bottini ci ha legati ancora di più alla sua anima autentica, laboriosa e ingegnosa come quella dei suoi abitanti.

Chi vive in Toscana non si domanda perché ci vive, o non se lo domanda spesso, noi sappiamo bene il perché. Ma se dovessi spiegarlo a chi non ci vive, aggiungeresti qualcosa di diverso da quanto abbiamo detto noi? Scrivici, siamo molto curiosi.

 

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