BuyFood Toscana 2021: tutti i successi del settore agroalimentare toscano e una manifestazione d’eccezione dedicata alle sinergie tra produttori e buyers.

BuyFood Toscana 2021: tutti numeri da record del settore agroalimentare toscano

Non c’è bisogno di specificare che TuscanyPeople è stata uno dei convitati al banchetto (è proprio il caso di dirlo) dell’edizione 2021 di BuyFood Toscana. Non in qualità, ovviamente, di acquirente, ma di reporter dell’evento del 20 ottobre, quello celebrativo di progressi e numeri davvero esaltanti. Sì, perché per fortuna il settore enologico e agroalimentare toscano sta bene. Anzi, visti i chiari di luna mondiali, addirittura benissimo, alla grande.

Forme di Pecorino toscano DOP stagionato

“Un new deal per la Toscana delle Indicazioni Geografiche”

Per chi non sapesse cosa è BuyFood Toscana, provvediamo subito a dare brevi delucidazioni. BuyFood Toscana è un evento B2B dedicato agli incontri tra produttori toscani, selezionati tramite bando regionale, e buyers stranieri provenienti da 19 Paesi nel mondo che in questa edizione 2021 ha visto realizzarsi oltre 2mila degustazioni in 48 ore. La manifestazione quest’anno ha chiuso formalmente col convegno intitolato “Un new deal per la Toscana delle Indicazioni Geografiche”, grazie all’intervento delle istituzioni, degli esperti di settore, e degli addetti ai lavori.

Numeri esaltanti

E quel che è emerso è che la produzione agroalimentare toscana sta letteralmente correndo. In cinque anni (2015-2019) il valore dei prodotti certificati somma un +47% rispetto al dato nazionale nello stesso periodo, che è “solo” un +19%. Abbiamo una delle più alte concentrazioni di agriturismi in Italia. Mentre 89 sono i prodotti DOP e IGP Made in Tuscany, di cui 31 esclusivamente legati al food (con 70.000 ettari coltivati certificati), che arriva ad impiegare oltre 12mila operatori.

Numeri che rendono la Toscana la prima regione d’Italia per numero di denominazioni e per superficie coltivata certificata. Non esattamente bruscolini per una nazione in cui il settore enologico e agroalimentare è trainante.

👉 Leggi anche: BuyFood Toscana: la masterclass e la cooking experience di TuscanyPeople

Il Prosciutto Toscano DOP è una delle 16 Denominazioni di Origine Protetta

La grande crescita della Toscana affonda le radici nel secolo scorso

Il percorso della qualità certificata inizia nel ‘96 quando – tra le prime in Italia – la Regione Toscana avvia il riconoscimento di prodotti agroalimentari quali il Prosciutto Toscano DOP, il Marrone del Mugello IGP, il Farro della Garfagnana IGP e il Pecorino Toscano DOP. Ma è nel quinquennio 2015-2019 che si verifica il boom, soprattutto grazie al comparto degli oli di oliva, degli ortofrutticoli e cereali, dei prodotti a base di carne, e dei prodotti della panetteria e biscotteria.

La produzione agricola toscana

La produzione agricola toscana vale 2,6 miliardi di euro, di cui 2,2 afferenti ai soli prodotti alimentari, escluso il vino, la cui incidenza è pari al 17%. A questo si deve sommare il valore aggiunto dell’industria di trasformazione alimentare, pari a 1,3 miliardi di euro.

Mani che offrono olive toscane biologiche

I prodotti toscani IG top

Prosciutto Toscano DOP, Pecorino Toscano DOP, Olio Toscano IGP, Cantucci Toscani IGP e Finocchiona IGP, da soli rappresentano ben l’80% del valore della produzione IG della Toscana, e appartengono ai comparti che influiscono maggiormente sul valore della produzione totale.

Coi 31 prodotti agroalimentari (16 DOP e 15 IGP) riconosciuti a livello comunitario, nel 2021 la Toscana rappresenta il 10% dei riconoscimenti IG nazionali. La voce grossa la fanno in special modo i prodotti a base di carne (6 denominazioni per 51 milioni di euro di valore), seguiti dal settore caseario (3 denominazioni per 31 milioni di euro), quindi dalla panetteria e pasticceria (4 denominazioni per 26 milioni di euro), dall’olio extravergine di oliva (5 IG per 25 milioni di euro), dalle carni fresche (3 IG per 18 milioni di euro), e infine dal comparto ortofrutta e cereali (ben 8 denominazioni per oltre 500 mila euro ).

Il super-cantuccino galattico

In particolare, la categoria panetteria e pasticceria conta su 4 IG per un totale di 17 denominazioni riconosciute a livello nazionale. E, ancora più in particolare, i nostri riflettori puntano sulla performance del Cantuccino Toscano IGP, la cui produzione certificata annua è passata, nell’arco di 5 anni, da 385mila kg a oltre 2,6 milioni di kg (2016-2020), per un valore, all’origine, cresciuto da 12,7 a 23,9 milioni di euro all’anno nello stesso periodo, e un valore al consumo stimabile nel doppio di questa cifra. Neanche il virus ha interrotto il trend positivo del biscotto con le mandorle, grazie a un e-commerce iper-cresciuto del 300% nel 2020.

Cantucci Toscani IGP, biscotti tipici della Toscana

Boom dell’export toscano

Bisogna sapere che la Toscana esporta beni per complessivi 40,5 miliardi di euro. Di questi, 2,6 miliardi provengono dal settore agroalimentare, il quale incide, quindi, per circa il 6,5% sul totale. Nell’ultimo decennio, il tasso annuo medio di crescita dell’export complessivo è risultato del 3,3%, mentre quello dell’agroalimentare è stato pari al 4,2%. Una quota che supera il 40% di questo export è legato alle spedizioni di vino all’estero. Tuttavia negli ultimi anni (2015-2019) il valore delle esportazioni agroalimentari IG è straordinariamente cresciuto fino a +83%, pari, nel 2019, a circa 74 milioni di euro.

Le IG agroalimentari tipicamente toscane che trainano l’export sono l’Olio Toscano IGP e il Prosciutto Toscano DOP. Il 39% delle produzioni DOP e IGP vola verso gli USA, il 27% in Germania, l’11% verso il Regno Unito, il 5% in Canada e il 2% nei Paesi Bassi.

Bicchieri e bottiglia di vino rosso al tramonto con grappolo d'uva

Quando il territorio fa il turismo… agrituristico

Con oltre 70mila ettari certificati, nel 2019, la Toscana è la prima regione per superficie impiegata nella produzione agroalimentare IG, con un peso del 28% sulla superficie nazionale e dell’85% su quella del Centro Italia. Oltre il 95% della superficie della regione è dedicata alla produzione di olio di oliva. Veramente notevole.

Ma la Toscana è anche la regione che conta la maggior diffusione di agriturismi, con oltre 5mila strutture attive sul territorio, tanto che il 97,8% dei comuni ne conta almeno uno entro i propri confini. Un dato che non stupisce se si pensa che la metà delle Città dell’Olio e delle Città del Vino riconosciute nel Centro Italia si trovano proprio in Toscana.

Casa colonica a Castellina in Chianti con vigne davanti e sfondo di montagne nebbiose

Agroalimentare trainante anche nel sociale

In Toscana ci sono 43.500 imprese agroalimentari di cui quasi 40.000 afferenti ai settori agricoltura, silvicoltura e pesca, e oltre 3.500 all’industria alimentare e delle bevande. Le imprese toscane rappresentano complessivamente il 5% del totale nazionale.

Su 1,7 milioni di occupati in Toscana, 51.700 operano nel settore dell’agricoltura. Dai dati elaborati da Ismea emerge che su circa 23mila occupati nella filiera dell’olio extravergine d’oliva in Italia, 10mila lavorano in Toscana. Insieme all’Emilia Romagna, la regione detiene anche la metà degli impianti di lavorazione delle carni del Paese.

L'agronomo Luigi Antonelli de La Fattoria la Maliosa in Maremma, specializzato in olivocultura toscana

L’organizzazione di BuyFood Toscana

Ricordiamo, infine, che BuyFood Toscana è stata promossa da Regione Toscana e Camera di Commercio di Firenze, organizzata da PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana, grazie alla collaborazione col Comune di Siena, al patrocinio della Camera di Commercio Arezzo-Siena, e al supporto di Assocamerestero, all’interno del progetto finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: “True Italian Taste”.

Bene, siamo sicuri che anche una breve scorsa a questi numeri abbia ridonato il sorriso un po’ a tutti noi, perché certifica una crescita, auspicabile, ma non così scontata, soprattutto in un simile periodo storico.

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