Il Castello di Gargonza è un antico borgo fortificato tra Arezzo e Siena, dove è possibile vivere un’indimenticabile vacanza in Toscana, tra antiche mura e panorami mozzafiato

In vacanza al Castello di Gargonza, bellissimo borgo fortificato tra Arezzo e Siena

Il Castello di Gargonza non è in realtà un castello nel senso classico del termine, ossia un edificio turrito e merlato, arroccato su un picco inespugnabile, con tanto di fossato, ponte levatoio, mastio centrale e possenti mura a circondarlo tutto; è piuttosto un complesso borgo fortificato che sorge su una collina dominante la Valdichiana, a metà strada circa tra Arezzo e Siena, nel comune di Monte San Savino.

Interno del castello di Gargonza, borgo fortificato in Toscana tra Arezzo e Siena

La fondazione del Castello di Gargonza

Oggi bellissimo borgo medioevale, oltre che raffinata residenza d’epoca, il castello di Gargonza ha una vasta storia articolata che risale ai secoli iniziali dello scorso millennio. Le prime notizie di Gargonza sono datate, infatti, al 1150, quando veniva citato un castello fortificato sulla strada che da Arezzo porta a Siena.

Già nell’orbita di Arezzo come feudo dei Conti Ubertini, la sua posizione strategica, fra la Valdichiana e il senese, lo rese nel Medioevo oggetto di dispute fra guelfi e ghibellini, come del resto accadeva a quasi tutti i fortilizi della zona.

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Veduta aerea del castello di Gargonza, borgo fortificato in Toscana tra Arezzo e Siena

Dante a Gargonza

Nella sua lunga storia l’evento più importante rimane quello della presenza di Dante Alighieri, guelfo bianco, che durante il suo esilio da Firenze si trovò a Gargonza nel 1304 per partecipare alla riunione fra i ghibellini fuoriusciti dalla sua città natale e gli aretini.

Sentito Dante la ruina sua, subito partì da Roma, dove era imbasciadore, e camminando con gran celerità ne venne a Siena; quivi intesa chiaramente la sua calamità, non vedendo alcun riparo, deliberò accozzarsi con gli altri usciti: e il primo accozzamento fu in una congregazione delli usciti, la quale si fe’ a Gargonsa, dove, trattate molte cose, finalmente fermaro la sedia loro ad Arezzo, e quivi ferono campo grosso, e crearono loro capitano generale il conte Alessandro Da Romena, ferono dodici consiglieri, del numero de’ quali fu, e di speranza in speranza stettero per infino all’anno 1304.” (Leonardo Bruni “La vita di Dante Alighieri”)

Primo piano del volto della statua di Dante Alighieri in Piazza Santa Croce a Firenze

La storia di Gargonza dal Basso Medioevo al Rinascimento

Nel 1307 il castello subì un duro attacco da parte delle armate fiorentine, tuttavia gli assediati, grazie alla diffusione della falsa notizia dell’imminente arrivo a Firenze dell’esercito del cardinale Orsini, riuscirono a evitare la capitolazione.

Il Castello di Gargonza nel 1381 fu venduto alla Repubblica Senese, ma già quattro anni dopo fu occupato di nuovo dai fiorentini.
Nel 1433 gli abitanti del borgo, insofferenti del dominio di Firenze, fecero scoppiare una rivolta. L’immediata reazione armata della signoria fiorentina finì per radere al suolo il borgo lasciando in piedi solo il cassero, la torre merlata che ancora oggi domina l’abitato.

Nel XV secolo Gargonza appariva ai viandanti che vi arrivavano da fuori come una comunità che sfruttava i boschi e produceva la lana, secondo uno statuto datato 1440.
Dalla Signoria di Firenze nel 1546 il castello passò ai Marchesi Lotteringhi della Stufa; infine nel 1696 venne acquisito dai Marchesi Corsi, predecessori degli attuali proprietari, che lo trasformarono in tenuta agricola.

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Veduta interna del castello di Gargonza, borgo fortificato in Toscana tra Arezzo e Siena

Il Castello di Gargonza dal Rinascimento ai giorni nostri

Nel XVIII secolo la politica granducale di bonifica della Valdichiana si estese anche alle zone collinari della fattoria. È interessante osservare come il suo attuale territorio mantiene, con tutte le case sparse intorno al borgo, l’impronta di questo decisivo intervento di bonifica.

Gargonza nel Novecento

Nel 1907, alla morte del Marchese Bardo Corsi Salviati, i suoi beni passarono al nipote, Conte Giulio Guicciardini, che aggiunse così i cognomi del nonno materno al proprio.
Con l’esodo rurale e la migrazione dell’agricoltura collinare, anche il Castello di Gargonza fu presto abbandonato. Ciononostante uno degli otto figli del Conte Giulio, Roberto Guicciardini Corsi Salviati, iniziò l’opera di restauro conservativo che pian piano ha portato questo piccolo borgo murato a rinascere.

Una nuova destinazione delle “case” e degli annessi agricoli, ideata dal Conte Roberto già dalla fine degli anni Sessanta, rese il Castello di Gargonza una delle prime strutture ricettive in Toscana nate dal recupero architettonico di importanti beni storici che avevano perso la loro funzione economica.

Nel 1972, tramite un articolo sul Sunday Times, vennero proposte le prime Case restaurate per affitti per lo più settimanali. Già dagli anni ’70, con il restauro dell’antico frantoio, la vocazione culturale di Gargonza emerse grazie a corsi di perfezionamento musicale e teatrale.
Oggi, oltre a concerti ed eventi, la Sala del Frantoio è usata anche per riunioni e per attività di team building.

La prima fase di restauro si concluse nel 1979. A partire dal 1986 vennero restaurate le prime camere della “Foresteria” situate all’ingresso del borgo lungo la cinta muraria. Nacque così uno dei primi Bed & Breakfast in Toscana. Gargonza fa parte adesso dell’Associazione Abitare la Storia, che riunisce dimore ricettive situate all’interno di edifici storici e di pregio artistico-architettonico.

Veduta con la neve del castello di Gargonza, borgo fortificato in Toscana tra Arezzo e Siena

Gargonza oggi

A quasi 50 anni dall’inizio dell’attività, il Castello di Gargonza è sempre di proprietà degli eredi del Conte Roberto. L’ultimo figlio, Neri Guicciardini, con sua moglie Elisa, portano avanti l’ospitalità.

Oggi dell’antico castello resta il torrione merlato a pianta rettangolare, il cassero, tracce delle mura e una porta duecentesca. Dalla porta si accede alla piazza principale, nei pressi della quale, oltre il pozzo, sorge la chiesa dei Santi Tiburzio e Susanna (XIII secolo, restaurata nel 1928 da Giuseppe Castellucci).

Tetti del borgo fortificato di Gargonza, in Toscana, tra Arezzo e Siena

Soggiornare a Gargonza per un’indimenticabile vacanza in Toscana

Il Castello di Gargonza offre camere e appartamenti situati internamente ed esternamente al borgo. La prima colazione a buffet è servita nel Salone del Frantoio “di sotto”. Un salotto con camino comune a tutti gli ospiti è situato dentro la Sala del Frantoio.

Il Ristorante La Torre di Gargonza, sempre gestito dalla stessa proprietà, è aperto a pranzo e cena. Gli ospiti possono usufruire della mezza pensione, della pensione completa, oppure di un’offerta à la carte. Durante la stagione estiva è aperto un bar, ideale per dei light lunch, sistemato sotto la pergola nella zona della piscina. Sempre durante l’estate è aperto anche il wine bar La Bottega di Gargonza, dove si organizzano degustazioni di vino e formaggi.

L’offerta per eventi prevede una sala congressi per 140 posti a platea, oltre a 4 sale di dimensioni variabili, da 10 a 30 posti. All’interno del borgo ci sono due giardini, ampi spazi verdi nella zona della piscina. La tenuta boschiva del borgo, di 500 ettari, ha sentieri segnalati per passeggiate a piedi, in MTB oppure a cavallo.

La parrocchia dei SS. Tiburzio e Susanna in Gargonza è adattissima a cerimonie religiose. In alternativa, per cerimonie simboliche, è possibile usufruire dei giardini. Fuori dalle mura c’è una piscina solo per gli ospiti che soggiornano al Castello.

Gargonza è anche un punto di partenza ideale per visitare Siena e Arezzo – che distano rispettivamente 35 e 28 km -, oppure i borghi storici di Lucignano, Monte San Savino e Civitella. Mentre Cortona e Montepulciano sono lontane circa 45 km.

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Veduta aerea del castello di Gargonza, borgo fortificato in Toscana tra Arezzo e Siena

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