3 Settembre 2014 2021-05-26T10:15:21+02:00 Castello di Montecchio Vesponi: 6 cose da sapere TuscanyPeople Michela Niccoli Share: Il Castello di Montecchio Vesponi a Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo, dall’alto dei suoi 1.000 anni di storia, rappresenta uno degli ultimi e più autentici baluardi medievali della Toscana.La storia del Castello di Montecchio VesponiUn vero maniero medievale a guardia della Val di Chio Il Castello di Montecchio Vesponi torna alla vitaGiovanni Acuto: un nome avvolto nel misteroMontecchio Vesponi nell’attualitàRiproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople 6 cose da sapere sul Castello di Montecchio Vesponi Il Castello di Montecchio Vesponi racchiude in sé una storia affascinante. Oggi la sua storia e la sua identità sono state riconosciute, tanto che la sua immagine è stata stampata su un francobollo della serie “Castelli d’Italia“; c’è stato un tempo però in cui questo splendido monumento aveva un passato oscuro e le sue origini erano ignote. La storia del Castello di Montecchio Vesponi Le prime tracce che si trovano sul castello risalgono al 1014, periodo in cui misteriosamente il castello veniva chiamato “Castrum Montis Guisponi“, attualmente gli è stato restituito il giusto valore storico. Investigare sulla storia e portare alla luce le vicende del Castello di Montecchio Vesponi era un passo importante da compiere: la Toscana aveva bisogno di rivelare agli appassionati gli elementi che raccontano di un’era lontana ricca di vicende di guerra e sotterfugi, avventure d’amore e stanze segrete, di gesta nobili, di armigeri e damigelle.Oggi lo splendido Castello di Montecchio Vesponi si staglia all’orizzonte nella sua suggestiva bellezza, reso brillante dal cielo di cobalto delle serene mattine toscane e luminoso come una pietra preziosa durante le ore notturne, perché una bellezza simile va vissuta di giorno e di notte! Un vero maniero medievale a guardia della Val di Chio La Toscana può aggiudicarsi il vanto di possedere un fortilizio medievale dall’imponente struttura che sovrasta il sottostante paese di Montecchio, dall’altura su cui fu costruito proprio all’ingresso della Val di Chio, su di un colle di 364 metri. La struttura è incantevole e praticamente intatta. La cerchia muraria, intervallata di tanto in tanto da torri, è lunga più di 260 metri e l’interno del castello è abbellito dal cassero nelle cui vicinanze una torre quadrata di 30 metri si innalza in bella vista. Il Castello di Montecchio Vesponi si trova sulla strada che collega Arezzo con Cortona e spesso l’imponente fortezza è stata causa di diatribe tra Arezzo e Firenze che ne pretendevano l’appartenenza. Ma questo maniero medievale, discussioni a parte, è comunque un bene della Toscana e nel 1289 durante la battaglia di Campaldino, divenne un avamposto fiorentino. Teatro di violenti scontri, oggi il castello si presenta in una veste tutta innovativa. 👉 Leggi anche: Val di Chio, scrigno prezioso di ville, castelli, fertili acque e vecchi mulini Il Castello di Montecchio Vesponi torna alla vita Alla fine del ‘300 il Castello di Montecchio Vesponi fu dimora del condottiero inglese John Hawkwood (Giovanni Acuto). Oggi per visitare quel castello che fu spettatore solitario di cruente lotte, bisogna percorrere un breve tratto a piedi ma il paesaggio è inconfondibile e una volta arrivati a destinazione si intravede uno spettacolo di cultura e architettura. Ancora oggi si respira quell’aria di un passato antico, dove però le tracce appaiono ben visibili. La splendida e conturbante fortezza oggi rivive grazie alla cortesia della proprietaria, ultima erede di Giovanni Acuto, che nei giorni di apertura al pubblico, fa da guida con così tanta enfasi da lasciare incantati i visitatori in ascolto. Giovanni Acuto: un nome avvolto nel mistero John Hawkwood (Giovanni Acuto) non aveva origini italiane ma bensì, proveniva dall’Inghilterra dove si dice facesse il sarto prima di diventare condottiero. Arrivò in Italia nel 1360 e prima fu a servizio dei Visconti di Milano e poi dal papa Gregorio XI mentre solo alla fine arrivò a Firenze dove il suo nome fu italianizzato pare da Niccolò Machiavelli. Sembra proprio che la sua attività di sarto fosse una semplice diceria perchè John Hawkwood aveva l’arte di condottiero nel sangue. Falsa anche l’attribuzione all’origine italiana perchè Giovanni Acuto solo col tempo divenne un uomo dal cuore fiorentino e pare fosse rinomatissimo per le sue innumerevoli infedeltà. La leggenda racconta che fosse un uomo senza scrupoli che prevaricava qualsiasi sentimento pur di vincere una battaglia. 👉 Leggi anche: Castelli in Toscana, i 5 più belli in provincia di Arezzo Montecchio Vesponi nell’attualità Nel 1980, la famosa BBC ha girato nel Castello di Montecchio Vesponi, una scena di guerra per un famoso film d’assedio. Nel 1984, la proprietaria del castello ottenne un importante riconoscimento e cioè il premio internazionale “Anne de La Rochefoucauld de Amodio“. Negli anni a venire sono state molteplici le mostre di grafica e di scultura, gli spettacoli teatrali in vernacolo locale e per fare appassionare i più piccoli alla storia del suggestivo castello è nato persino un fumetto disegnato da Marinella di Gennaro… e poteva mai mancare una favola nella favola? Ebbene, Daniela Piegai ha scritto “La fabbricante di storie” ambientata interamente nel magico cassero del castello. 📍 PER APPROFONDIRE: Arezzo, il favoloso gioiello toscano più antico di Ninive10 cose da non perdersi a Cortona, la regina della Val di ChianaValdichiana, fertile terra antica di borghi e terme, al gusto di vino Nobile e chianina La Toscana è la tua passione? Anche la nostra! Teniamoci in contatto Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople Share: Informazioni sull'autoreMichela NiccoliBlogger & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/castello-di-montecchio-vesponi/" width="100%" count="on" num="3"]