3 / 5 – I tesori del Duomo di Siena

Le acquasantiere, gli altari e la Cappella del Voto

Tra le centinaia di capolavori conservati nel Duomo di Siena, si notano, all’ingresso, le due acquasantiere di epoca quattrocentesca, scolpite da Antonio Federighi. Il rifacimento quasi integrale degli altari addossati lungo le pareti interne portò allo spostamento dei grandiosi capolavori che vi erano conservati, come la già citata Maestà di Duccio di Buoninsegna, o l’Annunciazione di Simone Martini.

Sempre sulla destra, il transetto ha inizio con la famosa Cappella del Voto commissionata nel 1661 dal papa senese Alessandro VII. Ai fini di questa eroica impresa si ingaggiò il più grande scultore del Seicento italiano, Gian Lorenzo Bernini, che per la realizzazione delle sculture al suo interno si avvalse della collaborazione di due fidati allievi, come Antonio Raggi ed Ercole Ferrata. Sopra l’altare centrale si trova una duecentesca Madonna col Bambino per la quale si costruì la cappella.

Interno del Duomo di Siena, una delle più belle cattedrali toscane

L’Altare maggiore, la Vetrata, il Pulpito e la Cappella di San Giovanni Battista

Il bellissimo altare maggiore in marmo e bronzo, stando ai documenti, si deve a Baldassarre Peruzzi. Il tabernacolo bronzeo venne eseguito in epoca precedente (tra il 1467 e il 1482), e per un’altra sede (chiesa della Santissima Annunziata), dal Vecchietta. Gli affreschi del catino absidale sono di diverse epoche: alcuni si devono a Domenico Beccafumi, mentre gli altri sono di Ventura Salimbeni.

Sopra il coro della Cattedrale si trova la copia della famosa Vetrata, i cui cartoni sono attribuiti ormai unanimemente a Duccio di Buonisegna (l’originale si trova nel Museo dell’Opera). Si tratta di un’opera di capitale interesse sia per la sua qualità artistica che per la storia dell’arte vetraria italiana.

Andando verso l’ingresso, a seguire, ecco il Pulpito ottagonale scolpito da Nicola Pisano tra il 1265 e il 1268. Tra i gioielli della Cattedrale, illustra, lungo le lastre decorative della parte alta, sette scene del Nuovo Testamento. Con quest’opera, come scrisse il noto storico dell’arte Adolfo Venturi, “si bandì il verbo dell’arte nuova”.

Ancora nel transetto sinistro troviamo la Cappella di San Giovanni Battista, famosa perché nella nicchia dell’altare centrale è custodita la scultura bronzea di San Giovanni Battista realizzata da Donatello nel 1455, e collocata qui solo in un secondo momento.

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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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