Tp’s si racconta: il comfort food toscano

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Cos’è il comfort food? E’ quel cibo che ha il sapore di casa. Ce ne abbiamo tutti uno, unico, personale, intimo. E in Toscana, ci sarà un comfort food toscano che accomuna chi è cresciuto in questa terra meravigliosa? Abbiamo fatto un piccolo sondaggio e questi sono i risultati.

Tp’s si racconta: il comfort food toscano

Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi.
– Cesare Pavese

Piove. E’ l’inizio di un’estate definita strana da molti meteorologi strana. Piove e i ricordi vanno indietro nel tempo, come in un film della vecchia Hollywood e mi sembra di sentire il rumore delle pentole, rigorosamente con il fondo di rame, di mia madre. Mi sembra di vedere le sue mani lavorare le patate bollite, sbucciarle in fretta. Mi sembra di sentire il rumore dell’acqua che bolle e del sugo di carne che borbotta nel tegame di coccio. In bocca, avverto il sapore dello gnocco e mi sento nuovamente bambina.

Cos’è questa sensazione? Gli americani lo definiscono comfort food. Non esiste una parola italiana che contenga questa definizione: si tratta di piatti che hanno un valore nostalgico e/o sentimentale per qualcuno. Il comfort food è un piatto che grida casa, ove tornare ogni volta che la vita è troppo dura o quando abbiamo bisogno di coccole.

Comfort food toscano, parla il bambino che c’è in noi

Qual è il comfort food toscano? Cosa unisce i toscani nel nostro bisogno di casa? Preso il telefono in mano ho chiesto alla redazione di TuscanyPeople, spostando la telecamera verso di noi. Oggi, per la prima volta, non saremo noi a tenere la telecamera, saremo dall’altra parte dello schermo.

In poco tempo Whatsapp è esploso di comfort food toscano. Di ricordi, di piatti, di sentimenti, di Toscana.

“Un uovo sbattuto con zucchero e cacao” propone subito Oriana. E, colpevolmente, so di non averlo mai assaggiato. Cerco su internet e mi si apre un mondo di ricordi, di nonne, di uova date prima della colazione. Di ricordi così semplici eppure così vivi. Ecco il succo del comfort food. Qualcosa di gustoso, semplice, eppure di élite. E decido di appuntarmi, fra i buoni propositi, quello di assaggiare questa prelibatezza.

Pane, amore e…

E con questi ricordi la nostalgia prende il sopravvento anche sulla timidezza. “Fettunta!” dicono in molti. “Bona!” è il commento di tutti. La fettunta con l’olio nuovo che lascia il pizzicore in gola è un ricordo stupendo. Ricordo ancora l’odore del pane tostato, il sapore dell’aglio e…quanto mi infuriavo quando al frantoio mi davano l’acqua mentre tutti gustavano un bel Chianti Classico!

“Pane, burro e acciughe” propone Marta e un vero tripudio di consensi la sommerge. Come dimenticare questa prelibatezza? Ancora posso sentirne il sapore e, sì, mi sento vecchia al pensiero che pochissimi bambini moderni abbiano assaggiato questa prelibatezza, tipica dei Millennial.

“Panino al latte con il burro e lo zucchero. E’ un bicchiere di latte del contadino” dice Veronica. Noi Toscani ci trattiamo bene eh? Decisamente sì, avendo la fortuna di poter vivere in una terra meravigliosa, che offre tantissime materie prime di ottima qualità.

“Pane, marmellata fatta in casa con le noci a pezzetti” dice Barbara. E sto ingrassando solo con il pensiero.

“Dai 12 ai 13 milioni di calorie, una quantità inveroconda di grassi saturi, ma buonissimo” commenta Vieri con il suo stile. E sì, ma rientra tutto nel comfort food toscano. Non si può essere felici mangiando un’insalata no?

Il girone dei golosi

“Mozzarella in carrozza” suggerisce Benedetta, allontanando da noi i sensi di colpa e trascinandoci nuovamente nel girone dei golosi, nel mondo delle meraviglie del comfort food.

“La pizza del nonno” rincara Oriana. La pizza…in me si spalanca un oceano di ricordi. Il profumo del lievito di birra sciolto in acqua tiepida, il rumore della pasta sbattuta sulla spianatoia e quella farina che rimaneva appiccicata ai vestiti. Tanta fatica…premiata, dato che non ne avanzava neanche una briciola!

“Il purè della nonna, il castagnaccio e il pane con il vino e lo zucchero” afferma Vieri, ormai lontano dai sensi di colpa. L’importante è mangiare senza sentirsi in colpa, forse i nostri cugini d’Oltralpe hanno ragione: è questa la dieta perfetta!

“Il pallino del coniglio!” dice Marta. E per un secondo il gruppo di Whatsapp rimane in silenzio. “Il rene”, specifica. E, nuovamente, mi rendo conto di avere una lacuna, di non sapere di cosa si stia parlando. Una toscanissima ricetta da riscoprire.

“Pane con il pomodoro strusciaho” e tutti d’accordo su questo. Merende e cene golose, siam cresciuti bene, avevamo già scritto la Toscana nel DNA.

“Tordelli alla carrarina” dice subito dopo Stefania. Perché il comfort food toscano è così: un equilibrio tra palato e anima, un ricordo prezioso per il corpo e per la mente.

Felicità made in Tuscany

“I cantucci e il Vin Santo” dice Tommaso e tutti pensiamo a quei biscotti friabili “pucciati” in quel liquido ambrato che gli adulti ci concedevano raramente, a quel sapore dolce in bocca, al rumore dei denti che mangiavano quella prelibatezza.

Chiudiamo qui il girone dei ricordi del comfort food toscano, pronti ad aprire i libri di cucina per scoprire e replicare. Pronti a chiamare madri e nonni per chiedere quel piatto. Pronti ad essere felici, con qualche caloria in più.

Nonni e genitori hanno cresciuto, con piatti semplici e gustosi, estimatori della Toscana senza saperlo… e voi? Qual è il vostro comfort food toscano? Cosa vi riporta alla felicità made in Tuscany?

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Informazioni sull'autore

Agnese Paternoster

Blogger & Ambassador of Tuscany