Dove andare ad assistere ai più bei Concerti di Capodanno in Toscana, per iniziare il 2023 sulle dolci noti della musica classica

1 / 3 – Il popolare Concerto di Capodanno e la sua storia

Dal 1941, un tradizione che non tramonta, animata da un ferreo cliché

Chi non ha mai ascoltato in vita sua un concerto di capodanno, quello che si tiene il 1° gennaio di ogni anno, il cui più celebre capostipite è il Concerto di Capodanno della Filarmonica di Vienna, che dal 1941 ha luogo nella sala dorata del Musikverein della città austriaca?

La popolarità di questa manifestazione la rende uno degli avvenimenti musicali più seguiti al mondo, diffuso dalle emittenti di almeno 90 paesi, con un pubblico stimato di oltre un miliardo di spettatori.

Il cliché è più o meno sempre lo stesso: il programma, diviso in due parti, è costituito prevalentemente da musiche della famiglia Strauss, e si conclude con una serie di bis, tra cui An der schönen blauen Donau e la Radetzky-Marsch di Johann Strauss padre, accompagnata dal battito di mani del pubblico presente in sala che si unisce all’orchestra.

Direttore dirige orchestra sinfonica

Ma come si è creata la tradizione del concerto di Capodanno?

La manifestazione nacque principalmente come propaganda nazista e riaffermazione della grandezza austriaca, ma nel corso degli anni si è scrollata di dosso questa antipatica etichetta, tanto che oggi è uno degli appuntamenti musicali più famosi e apprezzati dagli appassionati.

Il 1° gennaio 1941 i Wiener Philharmoniker eseguirono per la prima volta il Concerto di Capodanno, che nel tempo il pubblico mondiale ha potuto sempre più apprezzare, anche grazie all’ex primo violino Willi Boskovsky, direttore dal 1955 al 1979.

La circostanza di essere un’orchestra indipendente, che si regge sul parere dei singoli componenti, rappresenta, nel panorama internazionale, un dato peculiare. Nata grazie al compositore e direttore d’orchestra Carl Otto Nicolai (post 1842), la Wiener Philharmoniker ancora oggi rappresenta una delle più prestigiose orchestre al mondo, che ha ospitato, tra le più importanti bacchette, anche illustri direttori italiani come Toscanini, Giulini, Abbado, Sinopoli, Muti e altri.

L’orchestra vantava anche un primato singolare: almeno fino al 1997 non aveva registrato tra le sue fila componenti femminili in pianta stabile. Proprio in quell’anno, l’arpista Anna Lelkes, dopo lunga militanza, diventò componente effettiva aprendo così la strada ad altre sue colleghe. Nel 2005, poi, l’australiana Simone Young è stata la prima donna a dirigere i Wiener Philharmoniker.

Scopri a pagina 2 l’evoluzione del Concerto di Capodanno viennese

Informazioni sull'autore

Scrittore & Ambassador of Tuscany
[fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/concerti-di-capodanno-in-toscana-2023/" width="100%" count="on" num="3"]