26 Settembre 2016 2020-09-08T10:48:11+02:00 Corri la Vita 2016: la carica dei 35mila TuscanyPeople Sonia Muraca Share: Un fiume di magliette celesti hanno acceso le strade di Firenze questo weekend per la XIV edizione di Corri la Vita, la manifestazione sportiva che raccoglie proventi in favore della ricerca medica contro i tumori. Corri la Vita 2016: la carica dei 35mila Corri la Vita. Una manifestazione così nota da suonare quasi come un marchio, a Firenze ma non solo. Un marchio di qualità, da indossare (a lettere cubitali, su una maglietta colorata), di altruismo (perché i suoi proventi sono tutti devoluti in beneficenza), di sport (dal momento che prevede una corsa o, in alternativa, una passeggiata), di cultura (perché permette l’accesso, gratuito, a dimore e giardini privati, ma anche alle principali attrazioni turistiche della città) e, soprattutto, di sano divertimento. La XIV edizione di Corri la Vita Quest’anno, la 14° edizione dell’evento (a favore della lotta al tumore al seno) si è tenuta il 25 settembre. E ancora una volta la proposta è stata quella di un doppio percorso: 11,6 chilometri da correre vs 5,2 chilometri di passeggiata. Ma a questo ormai siamo un po’ tutti abituati. La maglietta 2016, però, è di un colore sgargiante: l’azzurro. Non che nelle passate edizioni sia stato da meno (ricordate il giallo dell’11°, il rosa della 13°?). Quest’anno, però, ha un tocco (e una motivazione) in più. “Il 2016 è l’anno del 50° anniversario dell’alluvione di Firenze – spiegano due nostri (illustri) lettori, Bona Frescobaldi e Neri Torrigiani, rispettivamente ideatrice della manifestazione (oltre che presidente della Fondazione Corri la Vita) e coordinatore del Comitato Organizzatore di Corri la Vita – Ci piaceva l’idea di un centro storico invaso da un fiume di gente, per un richiamo visivo all’acqua”. E, come tutti gli anni, la risposta è arrivata ricca e puntuale, in nome della solidarietà. Come tutto ebbe inizio “È proprio la solidarietà la molla che ha mosso tutto – racconta Bona Frescobaldi – unita ad un’esplicita richiesta di aiuto da parte del dottor Marco Rosselli Del Turco, poi diventato anche membro del Comitato Scientifico, che si occupa di selezionare i progetti da finanziare con i fondi Corri la Vita. Si rivolse a me 14 anni fa, perché cercava finanziamenti per dare sostegno, sia dal punto di vista psicologico sia dal punto di vista della fisioterapia, a donne con tumore al seno”. Il dottor Rosselli Del Turco, tra l’altro, non era una nuova conoscenza in casa Frescobaldi. “Ci eravamo conosciuti 20 anni prima, quando mi chiese aiuto per portare un’unità mobile votata alla prevenzione senologica nella periferia fiorentina, in modo da consentire a tutte le donne di accedere a screening gratuiti”, continua la presidente. Ma se in quel caso si puntò su uno spettacolo teatrale al Teatro Verdi, con tanto di Domenico Modugno (e alti vip) sul palco, per il secondo progetto si decise di cambiare modalità di raccolta fondi. “Avremmo potuto organizzare le classiche cene o eventi di vario tipo, ma ci sembrava che fossero limitanti, perché l’invito si estende a pochi e facoltosi invitati all’interno del nostro circolo di conoscenze. Invece, ci faceva piacere puntare su un coinvolgimento trasversale. – spiega l’ideatrice – Tra l’altro all’epoca la mia amica Natalie Rucellai, poi divenuta parte dell’organizzazione, al ritorno da un viaggio in terre anglosassoni mi raccontò del successo che maratone di beneficenza o corse in strada avevano oltreoceano. Perché non importare il format anche qui da noi? Mi dissi”. In Palazzo Vecchio Detto, fatto. Ed è così che, insieme alla stessa Natalie Rucellai e a Neri Torrigiani, Bona Frescobaldi andò a bussare alle porte di Palazzo Vecchio, dove allora sedeva il sindaco Domenici, con Eugenio Giani (oggi presidente del Consiglio regionale) in veste di Assessore allo Sport. La richiesta era semplice: organizzare (e farsi patrocinare) un “evento sportivo dai risvolti artistici, che appassionasse atleti e gente comune, pronta a scoprire angoli nascosti della città, ma anche luoghi impossibili da non conoscere”, spiega Neri Torrigiani. La risposta fu tanto positiva quanto riduttiva. “Ci dissero: se arrivate a 8.000 iscritti vuol dire che, per essere la prima volta, sarete stati bravi. Magari ne fate anche 9.000, allora sarete stati anche fortunati. In realtà si presentarono in 3.500 e fu un grande successo”, ricordano Torrigiani e Frescobaldi. Da lì è stata un’escalation di numeri, sia in termini di adesioni che di cifre raccolte, tanto più che si è passati da “Corri la Vita” come manifestazione di piazza alla sua registrazione come onlus. La scelta (del colore) delle magliette Ma, attenzione a sottovalutarne il lato organizzativo, perché “non si riduce tutto a settembre, quando generalmente è di scena l’evento. Dietro c’è un lavoro continuo, che va avanti tutto l’anno”, sottolineano gli organizzatori. A partire dalla scelta delle magliette. Come avviene? “Siamo noi ad arrivare all’ Ufficio Stile Ferragamo e portare la nostra proposta – spiegano Torrigiani e Frescobaldi -. I primi anni c’era sempre anche Ferruccio (Ferragamo, ndr), era lui ad avere l’ultima parola, anche se siamo sempre stati molto allineati”. Il brand (donatore) di riferimento, però, non è sempre stata la casa di moda made in Florence. I primi tre anni, infatti, a donare le magliette era Giorgio Armani, membro del Fai (Fondo Ambiente Italiano) insieme a Bona Frescobaldi; poi, con l’aumento dei numeri dei partecipanti, per la richiesta di donazione si decise di giocare in casa. Sport e cultura Quest’anno Ferragamo ne ha donate 35.000 (acquistabili, fino al giorno della manifestazione, con un’offerta dai 10 euro in su), basandosi come sempre sui partecipanti dell’anno precedente. E le aspettative sono state confermate dalle presenze effettive, che ha visto sfilare in strada oltre 35.000 persone (e animali domestici in maglietta), toscane e non. “Un po’ perché abbiamo fatto promozione anche su alcuni giornali stranieri – spiega Torrigiani –. Un po’ perché anche a livello economico effettivamente conviene, per chi è in vacanza in città e viene da fuori, iscriversi e sfruttare l’accesso gratuito alle tante mete culturali. Quest’anno, per esempio, nel pacchetto c’era anche la mostra dell’artista contemporaneo Ai Weiwei, inaugurata il 23 settembre a Palazzo Strozzi”. Inoltre: “si può uscire dai soliti circuiti turistici e avere accesso a dimore storiche e giardini privati – aggiunge la Frescobaldi –. Persone con cui, in passato, mi mettevo d’accordo personalmente, dal momento che eravamo legati da rapporti personali. Oggi ci dà una mano Città Nascosta e devo dire che ci propone sempre mete meravigliose”. Come vengono usati i fondi Del fatto che tutti i fondi che vengono raccolti siano devoluti in beneficenza, si è già detto. In particolare, l’obiettivo principale è quello di contribuire a realizzare e a qualificare le strutture sanitarie pubbliche di Firenze, specializzate nella lotta contro il tumore al seno. Ma anche enti e associazioni che si occupano dei risvolti psicologici e sociali della malattia. Non a caso, tra i principali soggetti “storici” finanziati dalla fondazione ci sono la sezione provinciale fiorentina di LILT (Lega Italiana Lotta contro i Tumori), FILE (Fondazione Italiana di Leniterapia, che si occupa di assistenza al malato grave ma anche alla sua famiglia, specie nell’affrontare l’ultima fase di vita del paziente) e Senonetwork Italia. “Come si evince dal nome, quest’ultima – spiega il dottor Marco Rosselli Del Turco – è una piattaforma in divenire, che si propone di creare interconnessioni future. Si tratta di un portale, nato a Firenze su input del dottor Luigi Cataliotti, al quale hanno già aderito 86 realtà nazionali, nell’ottica di fornire una panoramica completa alla paziente che vuole orientarsi nella scelta della cura, per poi accompagnarla in tutto il suo percorso, dalla diagnosi al follow up”. Altri progetti Accanto a questi Corri la Vita finanzia (su bando) anche altri progetti, realizzati o da realizzare. Quattro quelli finanziati nel 2015, per un totale di 240.000 euro: una app informativa firmata da Lilt (in collaborazione con ISPO e ASL), sui centri di cura e diagnosi e sulla prevenzione; il programma Dama 25, dedicato alla fascia d’età 25-49, che si pone l’obiettivo di intervenire su alimentazione e attività fisica di donne ad alto rischio (per storia familiare); la Breast Lesion Excision System, tecnica effettuata in regime ambulatoriale a Careggi e che consente di asportare piccole lesioni della mammella per una diagnosi precisa (senza incisioni chirurgiche); radioterapia con tecnica 3D a respiro trattenuto su donne con tumore alla mammella sinistra (quindi lato cuore), che consente di rendere più accurato e veloce il trattamento rispetto alla modalità manuale e, soprattutto, di evitare complicazioni cardiache nella paziente. 📍PER APPROFONDIRE: 👉 Corri la Vita, al via la XV edizione 👉 Elena Degl’Innocenti: forza, determinazione e femminilità 👉 A tu per tu con Luisanna Messeri: in cucina con allegria La Toscana è la tua passione? Anche la nostra! Teniamoci in contatto Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople Share: Informazioni sull'autoreSonia MuracaBlogger & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/corri-la-vita-2016-la-carica-dei-35mila/" width="100%" count="on" num="3"]