5 curiosità sul Corridoio Vasariano, il famoso camminamento progettato da Giorgio Vasari che collega Palazzo della Signoria a Palazzo Pitti, passando sopra il Ponte Vecchio.

 

Corridoio Vasariano: 5 cose da sapere

Firenze racchiude dei tesori straordinari, di cui il Corridoio Vasariano ne è indubbiamente un esempio supremo. Vi raccontiamo qui 5 curiosità su questo grande simbolo di Firenze, progettato e costruito da quel genio rinascimentale di Giorgio Vasari.

Il Corridoio Vasariano a Firenze nei pressi di Ponte Vecchio

1. Il Corridoio Vasariano è un dono di nozze

Il Corridoio Vasariano venne costruito per volere di Cosimo De’ Medici, su progetto dell’architetto Giorgio Vasari, nel 1565, in soli cinque mesi, in occasione del matrimonio del figlio Francesco con Giovanna d’Austria. Si raccontano moltissime storie su questo percorso che collega due palazzi storici Firenze, Palazzo Vecchio, sede del governo, e Palazzo Pitti, la dimora medicea.

Sicuramente il Corridoio Vasariano, che si estende per oltre un chilometro, era un’ottima via di fuga per la famiglia ma, l’averlo costruito in occasione di un matrimonio, era una sottile arguzia politica per impressionare gli ospiti evidenziando la potenza, la disponibilità economica e soprattutto la capacità di tenere sotto controllo le principali e più remunerative attività economiche che si svolgevano lungo il suo percorso.

Il Corridoio Vasariano visto da Ponte Vecchio con riflesso sull'Arno

2. Un sistema di sicurezza voluto da Cosimo de’ Medici

Sulle rive dell’Arno, a ridosso del Corridoio Vasariano, fioriva il mercato delle carni. Si racconta che l’odore di carne in decomposizione, unitamente a quello del sangue, così come il lamento degli animali condotti al macello, infastidisse a tal punto Cosimo I de’ Medici che fece spostare il quartiere, lo rasò al suolo e lo destinò agli orefici, ancora oggi presenti su Ponte Vecchio e nei suoi dintorni.

La realtà è ben diversa: Cosimo amava circondarsi di lusso e di cose belle e attorno alla sua cittadella voleva solo l’alta e ricca borghesia affamata di potere e che, indirettamente, poteva essere tenuta sotto controllo dall’alto. Oggi abbiamo le telecamere, allora c’erano guardie disposte strategicamente alle finestrelle del corridoio che ascoltavano tutto e tutti, cercando di prevenire eventuali segni di sommossa.

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Cosimo I de Medici, figlio di Giovanni dalle Bande Nere, è stato il primo Granduca di Toscana, ottenendo il titolo da papa Pio V nel 1569.

3. Il Corridoio Vasariano attraversava Borgo Pitiglioso

È curiosa la presenza di una deviazione che interrompe il percorso lineare del Corridoio Vasariano. La potente famiglia Mannelli, proprietaria di una delle quattro teste di ponte sull’Arno, impedì l’abbattimento della torre e obbligò il Vasari a girarci attorno, servendosi di grossi massi in pietra serena.

Un’idea di come sarebbe stato il progetto iniziale si ha un po’ più avanti, in prossimità della Galleria degli Uffizi, quando si attraversa quello che resta della Torre degli Ubriachi. Anche in questo caso il racconto nasconde altre verità: qui c’era un quartiere molto povero di Firenze, detto Borgo Pitiglioso (pidocchioso).

L’ imponente e rapida costruzione del Corridoio Vasariano impose un’altra bonifica della zona, allontanando il rischio di malattie e di contagi dal centro della città, cuore nevralgico dell’economia del Ducato.

Corridoio Vasariano sopra Ponte Vecchio

4. Il Patto di Famiglia stretto da Anna Maria Luisa de’Medici con i Lorena

Tutti i quadri presenti nel corridoio sono legati al Patto di Famiglia firmato nel Settecento dall’ultima erede diretta del Ducato. E’ una proprietà inalienabile di Firenze e dei suoi cittadini che ha continuato ad arricchirsi nel tempo perché ogni pittore famoso volle che la sua immagine fosse affissa a queste pareti e così, oltre ai grandi nomi del passato, possiamo scrutare i volti di Delacroix, Rubens, Rembrandt, Velasquez, Chagall, Ligabue e De Chirico.

Ce ne sono alcuni simpatici, come i ritratti delle tre figlie del duca, commissionato per cercar loro marito ed altri che ricordano la violenza che in più occasioni ha devastato Firenze nel corso della storia, come il primo quadro della pinacoteca, danneggiato da pezzi di vetro che ne hanno inciso la tela dopo l’attentato all’Accademia dei Georgofili nel 1993 e volutamente lasciato così.

Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I, fu la prima donna ad abitare dentro Palazzo Vecchio, nonchè colei che decise la costruzione di Boboli

5. Seguire la messa dal Corridoio Vasariano

In questa passeggiata a ritroso nel tempo, dove mille occhi sembrano scrutarti, si apre un piccolo palco dal quale i Medici potevano seguire le sacre funzioni. L’atmosfera è particolarmente suggestiva se si ha la fortuna di percorrere il Corridoio Vasariano durante la celebrazione di una messa: improvvisamente, l’angusto corridoio si riempie di suoni, di canti, di frasi salmodiate, come se tutte quelle bocche dipinte prendessero vita all’unisono.

Ma niente è più romantico della splendida vista che si ha sulla città, sulle acque dell’Arno e sulle piazze limitrofe. C’è chi racconta che alcune finestre furono allargate in occasione della visita a Firenze di Hitler per convincerlo a non puntare i cannoni sulla città e a preservarne l’alto valore artistico; altri dicono che fu usato dagli Alleati come unica via di collegamento tra una sponda e l’altra o che servì per svuotare la Galleria degli Uffizi durante l’Alluvione di Firenze.

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Il Corridoio Vasariano visto dall'alto che attraversa l'Arno passando sopra Ponte Vecchio

Tutte le storie hanno un fondo di verità e sicuramente il mistero che avvolge il Corridoio Vasariano lo rende uno dei capolavori più suggestivi della Toscana.

 

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