2 / 4 – I combustibili fossili, la nostra disgrazia

Abbiamo estratto combustibili fossili senza capire che stavamo liberando un mostro

Dalla metà del Settecento abbiamo via via incrementato l’uso di combustibili fossili – petrolio, gas naturale, carbone – a scopo combustivo: in questo modo siamo andati a estrarre (“decompartimentare”) il carbonio che era contenuto nel sottosuolo nelle molecole organiche di questi combustibili, bruciandole e reimmettendo così il carbonio in atmosfera in forma ossidata: la CO2, appunto.

Le emissioni di CO2 atmosferica oggi sono il principale risultato della ossidazione dei combustibili fossili, i quali effettivamente costituiscono la principale fonte umana di emissione atmosferica di CO2 dell’era moderna. Anidride carbonica che, a sua volta, è la maggior responsabile dell’aumento dell’effetto serra antropicamente indotto – oltre il 55% di tutti i gas -, una situazione fortemente differente rispetto a condizioni pre-industriali quando il principale gas serra era, pensate un po’, il vapore acqueo.

Incendi provocati dal riscaldamento globale

Siamo oltre il punto di non ritorno e prossimi al disastro ambientale

La concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera ha attualmente superato la soglia dei 400 ppm (parti per milione), con un ritmo di crescita di 2,5 ppm annue: ossia siamo pericolosamente prossimi al limite di concentrazione atmosferica di CO2 che consentirebbe di limitare l’incremento di temperatura sotto i 2°C, e quindi sperare in effetti non disastrosi dei cambiamenti climatici. Detto in altre parole, se riusciremo a mantenere l’incremento di temperatura sotto i 2°C eviteremo il grosso della catastrofe climatica e ambientale, altrimenti potremmo ritrovarci a fine secolo con un aumento di 6° della temperatura media terrestre (o più), con effetti prevedibilmente drammatici non solo per il clima ma anche per tutta la vita sulla Terra.

Cartelli durante una manifestazione contro il climate change

La paura dovrà essere una nostra alleata creando coscienza

Messa in questi termini, la faccenda del riscaldamento globale non è solo che “fa più caldo di prima”, ma si tratta di qualcosa che va ben oltre, si tratta di un graduale peggioramento della vita sulla Terra che potrebbe, se non fermato in tempo, condurre a una tragedia globale. Intere città costiere spazzate via dall’innalzamento dei mari, fiumi che straripano, inondazioni, fenomeni atmosferici estremi, spaventosi uragani, trombe d’aria sempre più numerose, superfulmini, o, al contrario, siccità, sete, fame, intere specie viventi spazzate via, uno scenario apocalittico che porterebbe a un forte degrado delle condizioni minime di sopravvivenza sul pianeta.

Fa paura, vero? Ma allora cosa possiamo fare per scongiurare tutto questo? Possiamo trasformare la paura in una nostra alleata creando coscienza. Come? Be’, seguiteci alla prossima pagina e lo saprete.

Alla prossima pagina: come trasformare la paura in atteggiamenti coscienziosi

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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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