15 Novembre 2022 2022-11-14T12:16:18+01:00 Vino novello: dalla vendemmia al bicchiere TuscanyPeople Martina Tanganelli Share: 2 / 3 – Tecnica di produzione e breve storia del vino novello La fermentazione carbonica La tecnica utilizzata per la produzione del vino novello è ben precisa e si chiama macerazione carbonica. Pensate che fu scoperta per caso da Louis Pasteur, noto chimico e microbiologo francese, nel 1861. Se lui la studiò per primo, il merito di averla messa a punto va a un gruppo di ricercatori di Nardonne che nel 1934 osservarono il seguente fenomeno: le uve appena vendemmiate, se non conservate in celle frigorifere, iniziano a fermentare riempiendosi di gas e risultando quindi un pò frizzantine. Se a questo punto vengono vinificate intere, senza essere deraspate o pigiate – è quello che fece il gruppo di ricercatori – si ottiene un vino brioso, facile da bere, con poco tannino e aromi primari intensi e freschi proprio perché questo tipo di fermentazione favorisce l’estrazione delle componenti aromatiche presenti nell’uva. Queste ultime sono quindi favorite rispetto all’estrazione di antociani e tannini che risulta dunque minima, mentre invece risultano più spiccate caratteristiche quali vinosità, la morbidezza, i profumi di rosa, viola, frutti rossi e un bellissimo e intenso colore violaceo che in altre tipologie di vini sono meno apprezzabili. Per approfondire: Maturazione del vino: quando invecchiare non è poi così male I primi nouveaux italiani Come accennavamo all’inizio, la tecnica della macerazione carbonica è stata studiata e messa a punto in Francia, ed è proprio lì che è nato il padre di tutti i novelli, il celebre beaujolais nouveau. La sua fama iniziò a incrementare a metà degli anni ’50 e l’ascesa sull’olimpo dei vini più apprezzati del paese fu così rapida che in brevissimo tempo la sua eco risuonò in tutto il mondo. In Italia il vino novello è invece ufficialmente nato negli anni ’70: nel 1973 in Valtellina la Nino Negri esce sul mercato con Primizia e nel 1975 Angelo Gaja con il Vinot e i Marchesi Antinori con il San Giocondo. Ad oggi, i vini novelli italiani più quotati sono i veneti, i trentini e i toscani e in qualche caso sono all’altezza in termini qualitativi dei più celebrati nouveaux francesi. Scopri all’ultima pagina con quali piatti abbinare il vino novello Share: Informazioni sull'autoreMartina TanganelliWine blogger and Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/cosa-e-vino-novello-come-abbinarlo/" width="100%" count="on" num="3"]