5/ 5 – Cosa vedere a Firenze in 3 giorni: le suggestioni dell’Oltrarno

3° giorno di visita: l’Oltrarno e le sue meraviglie

L’Oltrarno fiorentino è la zona di Firenze posta sulla sponda sinistra del fiume Arno. Parte integrante del centro storico, comprende rioni celebri come Santo Spirito e San Frediano (eletto di recente dalla rivista Lonely Planet come “il più cool del mondo”), e monumenti, giardini, musei e palazzi unici al mondo, come Palazzo Pitti, il Giardino di Boboli, la Basilica di Santo Spirito, il Giardino Bardini.

Piazza Santa Spirito a Firenze

Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli

La mattina si potrebbe dedicare alla visita di Palazzo Pitti e del Giardino di Boboli.

Il maestoso Palazzo Pitti,  dalla spettacolare facciata a bugnato, fu commissionato da Luca Pitti nel 1448, con un progetto attribuito al Brunelleschi. Ingrandito dai Medici (anche col bellissimo cortile disegnato dall’Ammannati), fu sede dei Lorena e, al tempo di Firenze capitale d’Italia, della Corte Sabauda. Oggi accoglie 5 diversi musei e gallerie, tra cui la splendida Galleria Palatina, la Galleria d’Arte Moderna, il Museo della Porcellana, del Tesoro dei Granduchi, la Galleria della Moda e del Costume.

Mentre sulla collina di Boboli, tra Palazzo Pitti e Forte Belvedere, si estende il giardino di Boboli. Progettato dal Tribolo nel 1549, e successivamente dall’Ammanati e dal Buontalenti, è senz’altro uno dei più bei giardini all’italiana del nostro Paese.

Per approfondire: Nuove aperture di locali a Firenze: un trend in crescita senza fine

Giardino di Boboli con vista su Palazzo Pitti a Firenze

Tra Santo Spirito e San Niccolò

Nel pomeriggio, spostandoci di poco, facciamo un salto nella splendida Basilica di Santo Spirito, costruita su un progetto di Filippo Brunelleschi, ultimo capolavoro del grande architetto. La semplicità della facciata non deve trarre in inganno: al suo interno racchiude grandi opere di artisti come Filippino Lippi, Bernardo Rossellino, Maso di Banco, oltre a un crocifisso ligneo attribuito a un giovane Michelangelo Buonarroti.

Quindi ritorniamo verso Ponte Vecchio ma, invece di attraversarlo, giriamo a destra, e seguiamo Via dei Bardi fino a San Niccolò. Arriviamo alla porta di San Miniato, lungo le antiche mura (di cui rimangono ancora alcuni resti), e saliamo fino a Piazzale Michelangelo, costruito da Giuseppe Poggi nel 1869 durante il periodo di Firenze capitale d’Italia: è senz’altro una delle viste privilegiate sulla città.

Per l’ultima cena (ma solo in senso letterale, non metaforico), il quartiere di San Niccolò offre diverse trattorie e ristoranti dove potersi, finalmente, rilassare, godendo della cucina tipica fiorentina.

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