Cosa vedere ad Arcidosso, il bellissimo borgo medievale sul Monte Amiata dove il visionario predicatore David Lazzeretti fondò nell’Ottocento la Chiesa giurisdavidica.

Visitare Arcidosso, bellissimo borgo medievale ai piedi dell’Amiata

Alle pendici del Monte Amiata, a 679 metri di altitudine, all’interno del settore boscoso della provincia di Grosseto, il borgo di Arcidosso con poco più di 4.000 abitanti vive di eterogeneità geografica – tra montagne, vallate e pianure maremmane -, sociale e architettonica.

Vista panoramica su Arcidosso e la sua rocca aldobrandesca al centro del borgo

La storia di Arcidosso

Il borgo toscano di Arcidosso ha origine intorno all’860 d.C., anche se non rimane esclusa una genesi molto più antica. È sicura invece l’etimologia del nome che unisce i termini arx e dossum, “fortezza” e “dosso”: il Castello (la rocca) venne infatti edificato dagli Aldobrandeschi e fu poi preso lungamente d’assedio (1331) dalle milizie senesi di Guidoriccio da Fogliano, che conquistò il borgo e lo assorbì nei domini della Repubblica di Siena.

Nel 1559 accadde la prima consistente svolta quando Arcidosso fu annesso al Granducato di Toscana, ma sbocciò davvero solo nel periodo immediatamente precedente all’Unità d’Italia, nel momento in cui la popolazione locale aumentò esponenzialmente raggiungendo le 12.000 unità, ossia quattro volte tanto gli abitanti della ben più importate Grosseto.

Vista panoramica su Arcidosso e la sua rocca aldobrandesca al centro del borgo

David Lazzaretti, il “profeta dell’Amiata”

Una parte della storia ottocentesca del paese è legata alle gesta di David Lazzaretti, il noto “profeta dell’Amiata”, visionario, predicatore, eremita e promotore della Chiesa giurisdavidica, che venne ucciso nel 1878, insieme ad alcuni suoi accoliti, nel corso di una violenta repressione che colpì la loro pacifica processione.

La lapide in ricordo del massacro

Giungendo ad Arcidosso, una delle prime cose ad attrarre l’attenzione, infatti, è proprio l’imponente monumento ai Caduti del Lavoro: a destra della scalinata, da cui vi si accede, si trova una lapide che indica il luogo dove venne massacrato David Lazzaretti.

Per chi è interessato a questa storia, il Monte Labbro (tutelato dalla Riserva naturale del Monte Labbro) ospita sulla cima la Torre Giurisdavidica, tutto quel che resta della religione fondata nell’Ottocento dal profeta dell’Amiata. Sempre sulle pendici dello stesso monte, negli anni ’80 è sorto il Tempio di Merigar West, rifugio spirituale di una importante comunità tibetana.

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Due asini vicino alla Torre giurisdavidica sul Monte Labbro

Cosa vedere ad Arcidosso

Sulla strada che porta ad Arcidosso si trova una curiosa fontana neogotica in ghisa, realizzata a Follonica nelle Fonderie Granducali. Prima di entrare nel borgo, vale la pena fermarsi alla chiesa della Madonna delle Grazie (o dell’Incoronata), uno dei santuari più venerati dell’Amiata. Diverse le opere d’arte, tutte di scuola senese, che vi sono custodite. Tra queste spiccano la Vergine in Gloria tra i Santi Sebastiano e Rocco, di Ventura Salimbeni, e una Madonna con Bambino, del primo Quattrocento, proveniente dal Palazzo della Capitaneria, oggi in mostra sull’altare maggiore.

I palazzi nel centro del borgo toscano

Visitando Arcidosso, oltre alla già citata Rocca Aldobrandesca, che insieme al Teatro degli Unanimi – il più antico teatro della provincia di Grosseto – svetta sulla piazza, si distinguono il seicentesco Palazzo Giovannini Banchini, col bel camino in pietra e l’edicola cinquecentesca recante l’immagine della Madonna, e il Palazzo Ferrini Amati, d’impianto trecentesco, col portale bugnato ad arco. Interessanti anche altri palazzi d’origine più recente, come il Palazzo Comunale (1851), il Palazzo Giabbani (primi anni del ‘900), il Palazzo Pastorelli (prima metà del XIX secolo), e il Palazzo Conterio (primi anni del XX secolo).

Le mura e le porte di Arcidosso

Tutt’intorno, ma anche internamente al centro storico, s’innalzano le mura di Arcidosso, organizzate in una doppia cinta che rappresentava, in epoca medievale, il primigenio sistema difensivo del paese: ancora oggi si riconoscono i suoi passaggi nella Porta del Castello, nella Porta dell’Orologio, e nella Porta Talassese.

Alcune chiese da visitare

Subito all’esterno dalla Porta Talassese si trova la piccola e interessante chiesa di Sant’Andrea, attestata sin dal 1118. Tra le stradine lastricate, nel cuore del paese, si nota la chiesa medievale di San Niccolò. Scendendo si arriva al Terziere del Codaccio e alla chiesa di San Leonardo, eretta nel XII secolo e risistemata nel Cinquecento. L’interno dell’edificio, danneggiato nella Seconda Guerra Mondiale, custodisce una serie di importanti dipinti, tra cui la Decollazione di San Giovanni Battista (1588-89), di Francesco Vanni.

Dalla strada per Montelaterone, una frazione di Arcidosso, una discesa tra splendidi castagni porta alla Pieve di Santa Maria ad Làmulas, edificata nel 1268 sui resti di un edificio più antico, ma pesantemente rimaneggiata alla fine dell’Ottocento.

La Rocca aldobrandesca al centro del borgo di Arcidosso

Gli eventi ad Arcidosso

Nei due weekend di fine ottobre migliaia di turisti arrivano ad Arcidosso da tutta Italia e riempiono i vicoli del centro storico nelle cui cantine è possibile gustare la maggioranza dei piatti tipici del Monte Amiata. La fanno da padrone le caldarroste e il vin brulé, oltre alla musica che risuona dappertutto. Lungo il corso, le bancarelle di prodotti artigianali si alternano agli stand gastronomici, mentre nel Castello si tengono mostre.

Clazz International Music Festival

Da qualche anno il borgo è anche sinonimo di musica classica, grazie al Clazz International Music Festival che si svolge tutti gli anni a luglio. Allievi da ogni parte del mondo si ritrovano qui per studiare con artisti di fama internazionale e per l’intero mese l’aria paesana si riempie di musica, mentre le serate sono allietate dai numerosi concerti che si tengono al Teatro degli Unanimi o al Santuario della Madonna Incoronata.

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Vista panoramica su Arcidosso e la sua rocca aldobrandesca al centro del borgo

Dove Mangiare ad Arcidosso?

La Locanda del Prete: cucina locale, da provare il sugo di chianina e i dolci; Osteria Bastarda Rossa: cucina tradizionale toscana, ricette con ingredienti a km 0; Trattoria La Tagliola: pietanze a base dei migliori frutti del territorio, come olio Evo, funghi, castagne, legumi e ortaggi.

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