Scopri cosa vedere al confine tra Toscana e Lazio: itinerari tra natura, storia e borghi antichi. Un viaggio indimenticabile per gli amanti del bello.

Cosa vedere al confine tra Toscana e Lazio?

Vi presentiamo una breve guida su cosa vedere al confine tra Toscana e Lazio, un viaggio che consigliamo a tutti gli amanti della natura, della storia e dei borghi antichi. Questo tour vi porterà alla scoperta del vasto territorio al confine fra Lazio settentrionale e Toscana meridionale, tra l’antica Tuscia e la Bassa Maremma toscana che si allunga fino alla costa tirrenica.

Parliamo di dolci colline, bellissimi borghi, laghi, lagune, ulivi, vigneti, terme, mare cristallino, sono davvero tantissime le cose da scoprire in quest’area che contempla una perfetta fusione tra le caratteristiche tipiche delle due regioni, tanto che le parlate si mischiano e si influenzano l’una con l’altra, mentre nelle osterie il cinghiale e i pici cacio e pepe s’incontrano splendidamente in un trionfo di sapori e tradizioni.

Capalbio, in provincia di Grosseto, è il comune più a sud della Toscana. Ricco di storia e cultura, capitale della Maremma, è chiamato la Piccola Atene.

 Partiamo dalla Tuscia Laziale e iniziamo con Montefiascone

La Tuscia Laziale, o Tuscia Viterbese, è un territorio collinare che vede disseminati splendidi borghi antichi e affascinanti castelli che si alternano a specchi d’acqua e a una natura rigogliosa in cui il passato etrusco domina ancora oggi.

La nostra prima tappa è Montefiascone che, come molte altre città in questi territori, sorge sulla vetta di un colle dalla cui piazza panoramica si può godere di una spettacolare vista sul Lago di Bolsena, successiva tappa del nostro viaggio.

Dai bei vicoli in pietra di questo borgo medioevale si raggiungono storiche vestigia come la Rocca dei Papi, sede-fortezza di molti pontefici che la scelsero come punto strategico per la loro difesa; la Cattedrale di Santa Margherita, con la sua imponente cupola, tra le più grandi in Italia, visibile anche a chilometri di distanza; e ancora, la Chiesa di San Flaviano, formata dalla fusione di due chiese, una inferiore e una superiore, collegate tra loro da una scala interna. Ma non possiamo lasciare Montefiascone senza aver degustato il suo famoso vino bianco Est!Est!!Est!!!, che  mischia un uvaggio di malvasia e trebbiano.

Se si desidera soggiornare a Montefiascone consigliamo caldamente Caminetto Montefiascone, resort e ristorante sul lago di Bolsena che vanta uno tra i più bei panorami dell’intera Tuscia.

Cupola a Montefiascone, borgo al confine tra Lazio e Toscana

Bolsena e il suo lago

Bolsena e il suo bel lago rappresentano la tappa successiva del nostro viaggio all’insegna di cosa vedere al confine tra Toscana e Lazio.

Il Lago di Bolsena si è formato grazie alla depressione del terreno vulcanico, tipico di quest’area che, cedendo in profondità, ha lasciato il posto all’acqua piovana fino al suo riempimento. Il lago è tra i più grandi in Italia e include due isolotti ricchi di vegetazione mediterranea, raggiungibili con le imbarcazioni che navigano le sue acque dolci e pescose. I villaggi dei pescatori che costeggiano il lago offrono diverse trattorie dove degustare il pescato del giorno.

Bolsena, sulla costa settentrionale del lago, è invece un centro che si anima soprattutto durante l’estate, quando i turisti raggiungono lo specchio d’acqua per godersi il sole sulle spiaggette o cercare la frescura all’ombra degli alberi che ne rivestono le coste. Bolsena in realtà è un borgo medioevale che conserva ben intatto il suo centro storico, dai resti delle costruzioni etrusche a quelle romane. Sulla parte più alta del borgo svetta il Castello di Bolsena, oggi sede del Museo del Territorio, in cui vengono conservati i resti delle due civiltà passate. Il Castello è un edificio storico di sicura attrattiva: le sue mura nascondono misteri d’altri tempi e raccontano di antiche leggende e storie di fantasmi che non hanno mai abbandonato le sue stanze.

Per chi vuole fermarsi a mangiare a Bolsena consigliamo: Il Capriccio (sulla riva del lago, cucina di gusto fuori dall’ordinario); Lago vivo (il prodotto di base, i pesci, vengono lavorati ottimamente dalla cooperativa, ma è meglio telefonare per fissare).

Lago di Bolsena al tramonto

In visita al Parco dei mostri di Bomarzo

Ci dirigiamo in seguito al Sacro Bosco di Bomarzo, suggestivo spazio verde con enormi e strane sculture in pietra che lo animano. Animali mostruosi, personaggi grotteschi e costruzioni bizzarre ci accompagnano durante il cammino (un’ora circa) tra la rigogliosa vegetazione del parco per un’esperienza unica nel suo genere. Da non perdere.

Approdiamo a Civita di Bagnoregio

Rientrando a Bolsena da Bomarzo ci spostiamo verso Nord-Est e raggiungiamo una meta dal fascino unico: Civita di Bagnoregio. Si tratta di un borgo isolato in cima a una collina rocciosa circondata da una valle di calanchi, profonda e incolta.

Civita di Bagnoregio è raggiungibile solo a piedi attraverso un ponte alto 300 mt e lungo 500 mt che ci porta dritti al cuore del borgo, la cosiddetta “città che muore”. Varcata la Porta di Santa Maria ci si ritrova a un tratto nel passato, dentro a un mondo fatto di case e viuzze in pietra in cui oggi sopravvivono soprattutto botteghe e trattorie, perché gli abitanti si contano davvero sulle dita.

Tra le trattorie consigliamo: Alma Civita (cucina tipica laziale); Il Pozzo dei Desideri (cucina elegante e raffinata in una struttura che precedentemente veniva utilizzata come pozzo); La Cantina di Arianna (da cui si sprigionano profumi irresistibili).

Il borgo di Civita di Bagnoregio al confine tra Lazio e Toscana

Alla volta di Viterbo, la “città dei papi”

Lasciato questo luogo d’incanto approdiamo a Viterbo, la “Città dei Papi”.

La cittadina abbonda di chiese, abbazie e basiliche – grazie al suo passato legato al mondo papale -, oltre a numerose piazze arricchite da spettacolari fontane. La città è circondata da antiche mura e il suo centro storico è ritenuto il più grande d’Europa. Fra le cose da vedere: il Palazzo dei Papi, la Cattedrale di San Lorenzo, il quartiere San Pellegrino. Allontanandosi dal centro, nella vicina frazione viterbese di Bagnaia, troviamo uno dei giardini all’italiana più belli al mondo, quello di Villa Lante. Fontane, siepi perfettamente curate, fiori e bordure dalla grande raffinatezza, giochi d’acqua e statue riccamente decorate, adornano lo spazio esterno di Villa Lante, i cui interni, ricchi di affreschi, non sono da meno.

Per mangiare a Viterbo noi consigliamo: Trattoria l’Archetto (cucina tradizionale); Sale nero (piatti fantasiosi che spaziano tra terra e mare); Contrasto (cucina di pesce che gioca sui contrasti presenti nel menu).

Tarquinia, dagli etruschi con furore

Continuando il nostro itinerario dal titolo Cosa vedere al confine tra Toscana e Lazio, ci fermiamo a Tarquinia con la sua Necropoli Etrusca, Patrimonio dell’Unesco.

Tarquinia, uno dei simboli dell’arte etrusca, è un piccolo borgo medioevale che si erge in cima a un lieve colle affacciato sul mare. Qui si trovano i maggiori resti della civiltà etrusca: la necropoli conserva ancora oggi ben più di 200 tombe con affreschi dai colori vivaci e dalle rappresentazioni dinamiche che raffigurano scene di tutti i giorni. Non ci si può poi perdere un giro nel centro storico, nel centro archeologico di Gravisa, col suo antico porto etrusco, e nella Riserva Naturale Saline di Tarquinia, per un’esperienza naturalistica.

A Tarquinia consigliamo di mangiare a Namo Ristobottega, dove la chef Tiziana Favi omaggia il territorio viterbese con un fantasioso utilizzo dei suoi ingredienti stagionali in piatti leggeri e gustosi: dal dehors si apre lo sguardo fino alla costa.

Per apprfondire: 10 musei etruschi in Toscana alla riscoperta delle nostre origini profonde

Una tomba ipogeo etrusca nella necropoli di Tarquinia

Ultime soste nella Tuscia: Capodimonte e Marta

Prima di lasciare il lago di Bolsena e varcare il confine con la Toscana visitiamo due borghi tra i più piccoli tra quelli affacciati sul lago: Capodimonte e Marta.

Capodimonte è caratteristico per l’imponente Rocca Farnese e l’antico Palazzo Borghese, sede del Municipio. La vicina Marta, ancora più piccola, è invece un suggestivo villaggio di pescatori dalle case colorate che conferiscono un tocco di vivacità a questa sponda del lago. Una risalita sulla Torre dell’orologio, a Marta, è quasi un must.

Attraversiamo il confine con la Toscana

Scopriamo adesso cosa vedere al confine tra Toscana e Lazio in territorio toscano. La prima tappa ci porta a concederci un po’ di relax presso le Cascate del Mulino, a Saturnia – o meglio Le Cascatelle – una sorgente di acqua calda sulfurea che nasce dal Monte Amiata e sgorga tutto l’anno a una temperatura di 37°C. L’azzurro dell’acqua nelle bianche vasche rocciose naturali e il calore che ne risale crea un’atmosfera davvero magica in un contesto naturalistico selvaggio.

Naturalmente, si può godere dei benefici di queste acque anche presso le Terme di Saturnia Spa e Golf Resort, una struttura a cinque stelle dove potersi rilassare per un soggiorno di lusso. E se decidete di alloggiare a Saturnia, la sera vi consigliamo di farvi un giro a Montemerano (il paese di Valeria Piccini e il suo celebre Da Caino, ristorante 2 stelle Michelin) e a Manciano, due borghi antichi dal grande fascino.

Altro consiglio spassionato è visitare anche i non lontani Pitigliano, Sorano e Sovana (con la sua splendida necropoli), i famosi borghi del tufo, di cui abbiamo parlato molte volte. L’ideale sarebbe dormire nell’affascinate Hotel della Fortezza di Sorano, e la sera del mercoledì o della domenica prenotare una visita notturna all’etrusca Via Cava di San Rocco, un’esperienza che non si dimentica facilmente.

Vista aerea sul centro storico di Sorano, uno dei borghi del tufo in Toscana

L’Argentario, splendida tappa al confine tra Toscana e Lazio

Ci spostiamo adesso verso la Laguna di Orbetello e il Monte Argentario. Orbetello è una peculiare cittadina tutta raccolta sulla sottile lingua di terra che si protende in mezzo alla zona lagunare a cui dona il nome.

La Laguna di Orbetello è delimitata verso il mare da due tomboli di circa 6 km, quello della Feniglia e quello della Giannella, che collegano, insieme alla diga centrale che divide la Laguna in due parti simmetriche, il Continente dal Monte Argentario, il quale, altrimenti, sarebbe un’isola, la seconda dell’Arcipelago Toscano, per la precisione. In questo modo è invece possibile raggiungere via terra lo splendido Argentario che annovera due tra i più suggestivi borghi dell’intera Maremma, Porto Ercole e Porto Santo Stefano.

Ansedonia è un borgo toscano affacciato sul Mar Tirreno sulla costa sud del Monte Argentario

Cosa vedere a Porto Ercole e dintorni

Particolarmente bello è Porto Ercole, noto anche per essere stato lo scenario della misteriosa morte di Caravaggio, nel 1610. L’antico nucleo abitativo del borgo è splendidamente raccolto dentro le mura ai piedi dell’affascinante Rocca che lo sovrasta. Oltre alle bellezze naturali e artistiche, il fascino di Porto Ercole deriva anche dalle imponenti fortezze spagnole che vennero edificate nel XVI secolo durante lo Stato dei Presidi: Forte Filippo, Forte Stella e Forte Santa Caterina. L’insenatura che precede il paese, Cala Galera, è invece un porto turistico in cui sono ormeggiate numerose barche e yacht di vip.

A Porto Ercole si trova uno dei più iconici ed esclusivi hotel toscani, Il Pellicano, che ospita anche un ristorante stellato dove lo chef Michelino Gioia reinterpreta mirabilmente la tradizione.

Spiagge e calette impreziosiscono le coste rocciose dell’Argentario: le più belle sono quelle raggiungibili con una camminata attraverso la vegetazione mediterranea scendendo le pareti rocciose fino ad approdare al mare.

Un’altra tappa obbligata è la Laguna di Orbetello stessa, dove osservare fenicotteri, aironi e uccelli di vario tipo. Prima di raggiungere il centro città, sulla strada che dall’Argentario porta a Orbetello, in mezzo alle acque della laguna si può anche ammirare un bel mulino antico che accoglie i visitatori sin dal lontano Quattrocento. Se poi volete godervi la laguna di Orbetello da un bel punto panoramico, andate al Convento dei Padri Passionisti, in cima al Monte Argentario, e non resterete delusi.

Per approfondire: I Fenicotteri rosa tornano nella Laguna d’Orbetello: ed è “Flamingomania”

Orbetello, borgo toscano che sorge di fronte al Monte Argentario, nasce in epoca etrusca è oggi uno dei centri del turismo made in Tuscany

Visitiamo adesso il Giardino dei tarocchi, nell’area di Capalbio

Tra le cose da vedere al confine tra Toscana e Lazio, troviamo in direzione Capalbio, il suggestivo Giardino dei Tarocchi, creato dall’artista Niki de Saint Phalle e ispirato, come concetto, ai 22 arcani maggiori dei tarocchi, mentre, come riferimento artistico, al Parc Guell di Gaudì di Barcellona.

Il giardino appare come una fusione perfetta tra natura circostante e creazioni artistiche realizzate prevalentemente “a mosaico”, con tessere colorate e tessere a specchio. La luce e i riflessi degli specchietti che rivestono le opere generano effetti strabilianti. E le impressioni sono ancora più spettacolari all’interno dell’opera Imperatrice, una ricostruzione bizzarra di una casa con tutte le stanze (cucina, salotto, camera da letto e bagno), interamente realizzata grazie a mosaici e scaglie di specchi. Non è da meno l’Imperatore col suo cortile “a colonnato”: le colonne sono rivestite da raffigurazioni che rasentano la fantasia più bislacca. C’è una sorta di inquietudine, follia e gioco in tutte le opere. Roba da rimanere folgorati.

La nostra lunga gita al confine tra Toscana e Lazio, per limiti di tempo finisce qui, anche se intorno ci sarebbero molte altre cose da vedere, come Capalbio stessa, Talamone e il Promontorio di Ansedonia, che per ora lasciamo alla vostra fantasia. E allora alla prossima gita, non mancate!

Per approfondire: Antica città di Cosa: ad Ansedonia le gloriose vestigia dell’Impero Romano

Capalbio, in provincia di Grosseto, è il comune più a sud della Toscana. Ricco di storia e cultura, capitale della Maremma, è chiamato la Piccola Atene.

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Foto Lago di Bolsena Fadi Al Shami su Unsplash | Foto Montefiascone di Olga Angelucci su Unsplash | Foto di copertina Catherine Kerr su Unsplash | Foto di Civita di Bagnoregio Serena Ferracci su Unsplash

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