Scopri cosa vedere al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna: luoghi imperdibili, attrazioni naturali e architettoniche che ti lasceranno senza fiato

Cosa vedere al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna?

Cosa vedere al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna? Sicuramente tantissimi luoghi e attrazioni. Considerate tutte le regioni a cui è unita la Toscana, il confine con l’Emilia Romagna è di gran lunga il più vasto, dato che va dal Casentino al Mugello, passando per la Montagna Pistoiese e la Garfagnana, fino alla Lunigiana. Un fronte molto esteso che più o meno coincide con la linea trasversale dell’Appennino Tosco-Emiliano, vero e proprio spartiacque tra i due territori. Non è pertanto oggettivamente possibile dar conto in un solo articolo di tutte le bellezze naturalistiche, paesaggistiche, architettoniche e artistiche a cavallo della delimitazione geografica, ma proveremo a riassumere in breve i luoghi assolutamente imperdibili e a fornire un’idea generale di cosa vedere al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna.

L'Appennino tosco emiliano visto da Artimino in Toscana

Versante dell’Appennino tosco-romagnolo, dove Dante scrisse gran parte della “Commedia”

È abbastanza naturale per noi toscani seguire le stesse strade che un Dante esiliato e offeso percorse per sfuggire ai fiorentini, suoi stessi conterranei, che lo volevano addirittura morto. Iniziamo da Campaldino dove un Dante giovanissimo aveva combattuto per la sua città natale nella battaglia vinta contro gli aretini. E poi ci spostiamo nelle dimore dei conti Guidi – tra cui lo splendido Castello di Poppi – che ancor oggi si vantano di avere ospitato questo mostro sacro della letteratura

Quindi ci trasferiamo a Romena, con tutto il fascino struggente dei castelli diroccati, a pochi passi dalla pieve millenaria di San Pietro, vero e proprio tuffo nel cuore più puro dell’arte romanica.

C’è una ciclabile oggi, lungo gli argini dell’Arno, che Dante inseguito percorse guardingo, impaurito, come amano ricordare gli escursionisti dell’associazione Casentino e-bike e gli avventori dei locali che a Stia affacciano su piazza Tanucci, immortalata da Leonardo Pieraccioni ne Il ciclone.

Una notte, alcuni soldati fiorentini giunti a Porciano – da vedere assolutamente il Castello di Porciano – per arrestare il fuggiasco, lo trovarono e, non riconoscendolo, gli chiesero: “Avete visto un tale Dante al castello?”. E lui rispose: “Quando io c’ero, lui c’era”, lasciando i militari perplessi a interrogarsi sull’enigmatica risposta e salvando così la pelle. Verità? Leggenda? Chissà.

Per approfondire: Toscana teatro di grandi battaglie: da Montaperti alla Linea Gotica, una terra contesa

Il Castello di Romena si trova in Toscana e ospita il Museo delle Armi

A Camaldoli e La Verna tra grandi silenzi, dirupi e contemplazione

Seguendo Dante continuiamo il nostro viaggio alla scoperta di cosa vedere al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna. Dante, oltre che poeta-guerriero, era anche un contemplativo, e pur senza bussare alla porta dei monaci che nella vicina Camaldoli, oggi come allora, coltivavano la clausura e il silenzio protetti dalle fitte abetaie che cingono l’eremo, fu capace di descrivere nei minimi dettagli i colori, gli odori, di quella splendida “selva oscura” che a distanza di settecento anni ha acquisito il prestigioso nome di Parco nazionale delle Foreste Casentinesi.

Se poi si devia dal percorso dantesco verso il suggestivo e non distante Santuario de La Verna, posto sopra un dirupo, c’immergiamo in tutta la bellezza del mito francescano – è qui che San Francesco avrebbe ricevuto le stimmate -, ma questa è un’altra storia…

Dal Parco nazionale Foreste Casentinesi i trekker e i biker, sulle tracce dantesche, valicano il passo della Calla e si avventurano lungo sentieri non agevoli per raggiungere un piccolo corso d’acqua che, a oltre 1.300 metri d’altitudine, sgorga da un mucchio di pietre e rocce: un famoso rigagnolo, da cui nasce un grosso fiume, celebrato da un’apposita targa.

Il Sentiero delle Foreste Sacre è un itinerario del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi che si conclude al Santuario de La Verna

“…un fiumicel che nasce in Falterona” (Inferno, XIV)

E così siamo alla sorgente dell’Arno, anche alimentato dal vicino “lago degli Idoli”, piccola depressione che gli Etruschi consideravano luogo sacro. L’escursione si fa ancora più suggestiva dopo Campigna, sul versante romagnolo, più aspro e increspato di quello toscano.

A Campigna segue San Godenzo, nel Mugello fiorentino, dove nel 1302, nell’abbazia benedettina, il “ghibellin fuggiasco” aveva partecipato a una riunione segreta tra fuoriusciti fiorentini decisi a tramare contro gli odiati guelfi neri.

Verso San Benedetto in Alpe e l’Acquacheta

Proseguendo il nostro itinerario alla scoperta di cosa vedere al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna, in pieno giorno arriviamo a San Benedetto in Alpe, appena oltre il passo del Muraglione, che riporta in Romagna. Alcuni guadi frenano l’escursione verso il punto preciso in cui il fiume Montone forma una cascata spettacolare, l’Acquacheta, ennesima meraviglia che “rimbomba là sovra San Benedetto” (Inferno, XVI). Luogo-mito nella geografia esoterica ed emozionale dell’Appennino.

Alcuni motociclisti e biker si danno appuntamento ai 926 metri del passo della Peschiera per affrontare la giostra dei tornanti.

Per approfondire: Le più belle cascate toscane: l’imperdibile spettacolo dell’acqua che salta

Le Cascate dell'Acquacheta a San Benedetto in Alpe in Toscana

Dall’eremo di Gamogna a Ma(r)radi

Saliamo adesso all’eremo del monte Gamogna prima di scendere di quota nell’Alto Mugello e raggiungere Marradi, il cui toponimo potrebbe derivare da Dante stesso. Infatti il poeta, derubato del suo cavallo, a chi gli garantiva che gli abitanti del piccolo borgo fossero tutti galantuomini, sembra rispondesse, da par suo: “Sì, ma-radi”.

Marradi è un paese di tremila abitanti o poco più, col vanto di rappresentare il borgo natale di Dino Campana (da visitare, il Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”). Tanti qui i palazzi signorili a ricordare che, tra ‘500 e ‘700, costituì il rifugio di potenti famiglie costrette all’esilio ma per nulla disposte a rinunciare agli agi.

Marradi, a cavallo del fiume Lamone, sa già di Romagna, come la parlata degli abitanti. Da vedere, il palazzo comunale del ‘300, la Chiesa di San Jacopo e la Badia di Santa Reparata. Marradi è anche la patria del Marron Buono, marchio IGP, che nelle 4 domeniche di ottobre viene degnamente celebrato nell’omonima sagra. Qui sono da gustare tutti i prodotti a base di castagne, dal Marron Glacé alla conosciutissima torta di castagne di Marradi.

Per approfondire: Per i boschi e i borghi dell’Alto Mugello

Vista sul borgo toscano di Marradi, in Alto Mugello sull'Appennino tosco-romagnolo

Cosa vedere al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna? Palazzuolo sul Senio e Brisighella

Palazzuolo sul Senio, pochi chilometri dopo Marradi, è uno tra i “Borghi più belli d’Italia”, oltre a essere stato eletto dalla prestigiosa rivista Airone “Villaggio Ideale d’Italia”. Un paese incantevole, dal sapore squisitamente medioevale, come testimoniato da via Borgo dell’Ore, da Piazza del Grano – laddove nel Medioevo si apriva il colorito mercato delle granaglie -, o dagli storici porticati di Piazza Garibaldi. Ma su tutto spicca il Palazzo dei Capitani, del XIV secolo, dove, nel 1506, soggiornarono il papa Giulio II e Niccolò Machiavelli.

Anche Brisighella – altro paese tra i “Borghi più belli d’Italia” -, già in Romagna, è un luogo medioevale delizioso assolutamente da non perdere. “Terra di gesso e di uomini d’ingegno”, viene definita, allusione evidente al benessere, anche culturale, garantito per secoli dall’estrazione del prezioso lapis specularis, il “vetro di pietra” delle cave vicine.

La vista dei tre fiabeschi pinnacoli rocciosi è uno spettacolo assoluto, per giunta gratuito. Senza contare il curioso camminamento di ronda chiamato la “via degli asini”, autentica sopraelevata del passato. E, ancora, la rocca di Maghinardo de’ Pagani da Susinana, signorotto considerato da Dante uno “che muta parte da la state al verno” (Inferno, XXVII), per il suo essere passato da una sponda all’altra dei guelfi fiorentini.

Palazzuolo sul Senio è un borgo toscano nell'Alto Mugello inserito nella lista dei Borghi più belli d'Italia e definito il "Villaggio ideale"

I luoghi di Dante in Romagna

Tutt’intorno a noi, pura Romagna, quella dove Dante visse una seconda esistenza, sdegnando la proposta di tornare in una Firenze che pretendeva un suo pentimento pubblico.

A Faenza, nel Ravennate

Ci fermiamo quindi a Faenza – adesso purtroppo duramente colpita dall’alluvione: le facciamo i nostri più grandi in bocca al lupo – città che merita sempre una visita. Il duomo quattro-cinquecentesco è stupendo. Fu costruito secondo i dettami architettonici del rinascimento romagnolo, ma con notevoli influenze toscane. Bello passeggiare tra Piazza del Popolo e Piazza della Libertà, due aperture trecentesche in cui si trovano tutti i monumenti di maggior interesse della città: il palazzo del Podestà e gli altri palazzi signorili, il teatro Masini e l’elegantissimo Voltone della Molinella.

Ci concediamo una passeggiata fino al Ponte delle Grazie, che attraversa il Lamone. Oltre si trova Borgo Durbecco, dove visitiamo la stupenda Chiesa della Commenda.

E non scordiamo nemmeno di fare visita al Museo Internazionale delle Ceramiche che ospita la più grande raccolta di ceramiche esistente al mondo. D’altra parte Faenza ne è la patria: le sue maioliche sono opere d’arte senza eguali.

Teatro Masini di Faenza

Altri luoghi tra Toscana e Romagna da non perdere, fuori dall’itinerario dantesco

Fiumalbo, in provincia di Modena

All’ombra del Monte Cimone, a una manciata di chilometri dall’Abetone (Montagna Pistoiese), sorge Fiumalbo, centro medievale con vecchie case di pietra e stradine in pendenza, circondato dai boschi. Nella piazza centrale sono da vedere la chiesa di San Bartolomeo Apostolo e la chiesa dell’Immacolata Concezione. Tra le altre eccellenze architettoniche, la chiesa di Santa Caterina, che ospita il museo di arte sacra, e il quattrocentesco oratorio di San Rocco.

Compiano – Borgo Murato delle Terre di Parma

Assolutamente da non perdere nemmeno Compiano, delizioso borgo medievale di poco più di 1000 abitanti, sulle prime colline della provincia di Parma. Anche lui parte della prestigiosa élite dei Borghi più belli d’Italia, sorge a 500 metri sul livello del mare ed è stato per molti anni il fulcro di un piccolo principato indipendente il quale, si dice, sia stato all’origine del titolo di “Principe” della famiglia reale di Monaco.

Di origine medievale, coi vicoli lastricati su cui si affacciano palazzi nobiliari e case torri, Compiano fu terra dei Malaspina fino al XII secolo quando venne ceduto a Piacenza. Spesso al centro di dispute territoriali, Compiano rappresentò un’importante baluardo di difesa dell’accesso all’alta valle del Taro. Domina l’abitato il bel castello, possente maniero con tre torri circolari, visitabile all’interno con le sue stanze eleganti e ricche d’opere d’arte.

Bagnone, la perla della Lunigiana

Conosciuto anche come la perla della Lunigiana, Bagnone è un piccolo centro della provincia di Massa Carrara, a 250 metri d’altitudine, nel Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. Bagnato dalle acque del fiume omonimo, affluente del Magra, è immerso in un fitto bosco di pini e querce. Crocevia d’importanti strade di comunicazione, Bagnone rivestì in epoca medievale, ma anche in periodi più recenti, un ruolo importante nella zona. Ricco di testimonianze storiche, presenta svariati luoghi d’interesse artistico, come il Castello di Bagnone e la sua Chiesa, la Chiesa di San Rocco e la Chiesa di Santa Maria. Tra le frazioni c’è il bel borgo di Castiglion del Terziere col suo castello.

Il nostro articolo su cosa vedere al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna, a causa del limitato spazio web, finisce qui, ma potrebbe continuare per pagine e pagine. Noi abbiamo seguito un filo logico e un cammino ben preciso, consci di poter dar conto solo di una piccola parte di tutte le bellezze naturali e artistiche di questo esteso territorio tra le due regioni.

Il borgo di Bagnone in Lunigiana è uno dei borghi montani più belli della Toscana

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Foto di Fernando Mola-Davis su Unsplash

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