13 Febbraio 2021 2023-01-09T15:36:25+01:00 Valdichiana, fertile terra antica di borghi e terme, al gusto di vino Nobile e chianina TuscanyPeople Tommaso Baldassini Share: Cosa vedere in Valdichiana, il bellissimo territorio toscano ricco di borghi, terme e prodotti tipici, conosciuto in antichità come il “granaio d’Etruria”. Cosa vedere in Val di Chiana: guida completa al territorio Eccoci alle prese con una potente “pillar page” (pagina pilastro) sulla Val di Chiana. Una pagina pilastro è un articolo molto lungo in cui si affrontano le tematiche principali che riguardano un certo contenuto. I vari temi poi saranno successivamente approfonditi in molti altri articoli più specifici. In altre parole la pillar page rappresenta il tronco, il fusto, di un argomento generale da cui si originano gli articoli di approfondimento. Così ha un senso logico, no? Bene, vediamo allora di inquadrare gli aspetti principali della bellissima Valdichiana, cominciando dal territorio. Dove si trova? Quali sono i suoi confini naturali, i suoi fiumi, le sue montagne, i suoi laghi? Ma sopratutto cosa vedere in Val di Chiana? Dove si trova la Val di Chiana La Val di Chiana o “Valdichiana”, nell’antichità “Valle del Clanis”, si estende nell’Italia centrale. È compresa tra le province di Arezzo e Siena, in Toscana, e tra quelle di Perugia e Terni, in Umbria. Questa terra appare come un solco vallivo lungo circa 100 km ed esteso per circa 2300 km². Da nord a sud, si protende tra Arezzo e Orvieto, e ricomprende il bacino idrografico dell’Arno in cui scorre il Canale Maestro della Chiana, principale corso d’acqua, e il bacino idrografico del Tevere, connotato dal fiume Chiani. Il nome deriva dall’antico fiume Clanis, sacro agli Etruschi, che sgorga dall’omonimo colle a ovest di Arezzo (Chiani) ed è immissario del Tevere, presso Orvieto, dopo essersi unito al fiume Paglia. I confini della Valdichiana La valle ha origine tettonica. I suoi due laghi, il Lago di Chiusi e il Lago di Montepulciano, sono residui del Pliocene, mentre nel fondovalle, a partire dal secolo XI, si sono formati importanti residui alluvionali. A Nord-Est la valle è delimitata dalla fascia dei Preappennini toscani, mentre a Oriente confina con l’alta Valtiberina. Sempre a est, al di sotto del limite con l’alta Valtiberina, giunge in prossimità del Lago Trasimeno e della Valle del Nestore. A ovest, la Valdichiana confina invece col bacino idrografico dell’Ombrone. A sud-ovest si estende fino ai promontori che la dividono dalla Val d’Orcia, tra cui il monte Cetona (1.148 metri), e trova la sua delimitazione nella Valle del fiume Paglia. Il paesaggio è prevalentemente collinare, con una lunga fascia pianeggiante in prossimità del Canale Maestro della Chiana. L’altitudine media è di circa 405 metri s.l.m.. Goethe e la Valdichiana: la descrizione idilliaca nel suo “Viaggio in Italia” Goethe, nel suo famoso “Viaggio in Italia”, la descrive così: “Non è possibile vedere campi più belli; non vi ha una gola di terreno la quale non sia lavorata alla perfezione, preparata alla seminazione. Il formento vi cresce rigoglioso, e sembra rinvenire in questi terreni tutte le condizioni che si richieggono a farlo prosperare. Nel secondo anno seminano fave per i cavalli, imperocché qui non cresce avena. Seminano pure lupini, i quali ora sono già verdi, e portano i loro frutti nel mese di marzo. Il lino pure è già seminato; nella terra tutto l’inverno, ed il freddo, il gelo lo rendono più tenace.” Breve storia della Val di Chiana: dagli Etruschi al Novecento In questa valle vissero floridamente le popolazioni etrusche di quattro delle dodici Città-Stato della storica Lega Etrusca: Arezzo (Arretium), Cortona (Cortonae), Chiusi (Clusium) e Orvieto (Urbe-Vetus). Le abbondanti produzioni agrarie della pianura e delle colline le hanno valso il celebre appellativo di “granaio d’Etruria”. L’arrivo dei Romani nel granaio d’Etruria Gli storici del tempo, Tacito, Strabone, Plinio, descrivono la Valdichiana come un territorio che dopo il tramonto degli Etruschi, con la colonizzazione romana, era attraversata da importanti strade, quali la Via Consolare “Cassia Vetus”, e da imponenti infrastrutture fluviali. Nel 17 d.C. il Senato Romano, preoccupato delle ripetute alluvioni del Tevere a Roma, propose di invertire il corso del fiume Clanis deviandolo sull’Arno ma, come descritto da Tacito nei suoi Annali, i messi fiorentini, temendo che la deviazione avrebbe comportato la rovina di “Florentia”, supplicarono l’imperatore facendo in modo che il progetto non si realizzasse. La Valdichiana dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, nel 476 d.C., si successero varie invasioni barbariche, finché la dominazione longobarda, prima, e franca, dopo, non riportarono una certa stabilità sui territori. Dopo l’Anno Mille la Val di Chiana fu interessata da aspre lotte per la conquista del suo fertile territorio. Città e signorie bellicose come Firenze, Siena, Arezzo, Perugia e Orvieto, si contesero duramente vaste porzioni della valle. A causa di una sua strategia militare difensiva, Orvieto realizzò un alto sbarramento in muratura sul fiume Clanis, detto “il Muro Grosso”. La fortificazione generò un lento ma progressivo allagamento del fondovalle e un impaludamento progressivo di cui soffrirono molto tutti i territori pianeggianti della Valdichiana senese e aretina, tanto da essere citato più volte da Dante nella Divina Commedia. La circostanza, di conseguenza, favorì una migrazione delle popolazioni del fondovalle verso i colli più elevati. È così che ebbero origine gli attuali borghi-castellari, vere perle di architettura medievale. L’inversione della Chiana Nel 1338, Firenze, dopo aver conquistato Arezzo, dato che le acque insidiavano la città, ordinò al Comune il taglio della collina di Chiani, in modo da consentire alle acque stagnanti di invertire il loro corso e confluire nell’Arno. Il fenomeno è noto come “inversione della Chiana”. Nei primi decenni del 1500, i Medici intrapresero una vasta opera di bonifica idraulica della valle che spaziava dai territori umbri a quelli toscani. Partecipò allo studio della bonifica anche Leonardo da Vinci. La costruzione dell’Argine di Separazione della Val di Chiana Dopo successivi interventi, e varie “guerre dell’acqua” con lo Stato Pontificio, attraverso il concordato del 1780, firmato dal granduca Pietro Leopoldo e dal Papa Pio VI, fu definitivamente stabilita la realizzazione, tra Chiusi e Moiano di Città della Pieve, dell’Argine di Separazione delle due valli, dando così origine alla Valdichiana toscana e alla Valdichiana romana, oggi umbra, così come lo sono attualmente. Le 12 Fattorie Granducali e la Via della Seta toscana Nei circa 7.000 ettari di terreni toscani bonificati, acquisiti prima dai Medici, poi dal 1737 al 1859 passati ai Lorena, furono realizzate 12 Fattorie Granducali. Così la Val di Chiana, sul finire del XVIII secolo, tornò a primeggiare nella produzione dei seminativi, e in particolare nell’allevamento della razza bovina “Chianina”, con una punta di eccellenza nella produzione dei filati di seta. Fu infatti il Granduca Pietro Leopoldo che nel 1770 aprì di nuovo in Valdichiana una “Via della Seta” ordinando su tutta la valle un’ulteriore piantagione di gelsi lungo le strade della bonifica e sugli argini dei nuovi canali, introducendo poi l’allevamento del baco da seta in ogni singola “Leopoldina”. L’arrivo del treno e l’importante Stazione Nazionale Chiusi-Chianciano Terme Dopo la parentesi napoleonica, nel 1820 fu stipulato l’ultimo concordato tra gli Stati Toscano e Pontificio in cui si prevedevano nuovi progetti idraulici. Furono opere molto importanti perché su quei terreni demaniali le Ferrovie dello Stato, qualche decennio dopo, costruiranno l’importante Stazione Nazionale di Chiusi-Chianciano Terme. La nuova era delle ferrovie favorì il ritorno del benessere su tutta la Valdichiana, quale era al tempo della viabilità etrusco-romana, e segnò la rinascita dei piccoli nuclei abitati etruschi-chianini e delle città storiche, oltre alla fondazione di nuove e fiorenti comunità, tutt’oggi vanto di questa florida valle. Cosa vedere in Valdichiana: le città e i borghi da visitare nell’aretino Se c’è una cosa che certo non manca in Val di Chiana sono i borghi affascinanti, suggestivi, pieni di storia, arte e cose da vedere. Come detto, la Val di Chiana è divisa tra le province di Siena e Arezzo. Nello scoprire cosa vedere in Val di Chiana, qui sotto vi raccontiamo città e i borghi da visitare nella Valdichiana aretina. 1. Arezzo: importante città fondata dagli Etruschi L’ideale capoluogo della valle, una delle perle della nostra regione, sorge in realtà su un colle all’incrocio di quattro valli: Valtiberina, Casentino, Valdarno Superiore e, ovviamente, Valdichiana. Arezzo rappresentò una delle maggiori lucumonie etrusche, trasformandosi, in seguito, in un centro romano d’importanza strategica. Del suo Anfiteatro rimangono ancora oggi importanti vestigia. Cosa visitare ad Arezzo Ad Arezzo sono nati molti uomini illustri, tra cui Francesco Petrarca, Giorgio Vasari, Guido Monaco, Francesco Redi. Tutto il centro racconta le grandi stagioni dell’arte e dell’architettura aretina: dall’imponente Loggiato Vasariano – per alcuni il modello di quello poi realizzato agli Uffizi di Firenze – al Palazzo della Fraternita dei Laici, sintesi d’architettura gotica e rinascimentale, all’abside della Pieve di Santa Maria. La Basilica di San Domenico conserva una meravigliosa croce dipinta da Cimabue. Gli affreschi di Piero della Francesca, nel Duomo, sono stupefacenti. La bellissima Piazza Grande fa anche da scenario alla Giostra del Saracino, un torneo cavalleresco di origini medievali in cui si contrappongono i 4 quartieri storici aretini. 2. Castiglion Fiorentino Arrivando dalla Porta Fiorentina, oltre la piazza si raggiunge la Chiesa di San Francesco, edificio romanico del XIII secolo. Nella Piazza del Municipio, ecco la Pinacoteca Comunale, dove sono conservati preziosi manufatti di oreficeria del XIII secolo, e alcuni pregevoli dipinti, tra cui opere di Gaddi e Vasari. Il bellissimo loggiato del Vasari L’attrazione principale è però il loggiato cinquecentesco del Vasari (1513) di fronte al Palazzo Comunale, un vero e proprio balcone architettonico da cui affacciarsi sul panorama della Val di Chio, tra Val di Chiana e Valtiberina. Notevole anche il Museo Civico Archeologico e di Scavo Archeologico sotterraneo, all’interno di Palazzo Pretorio. Merita una visita anche il Museo d’Arte Sacra della Pieve. 3. Civitella in Val di Chiana: cinta muraria e Rocca longobarda Il borgo è racchiuso dentro una cinta muraria intervallata da torri quadre, con una porta di accesso, Porta Aretina. All’interno, l’antica Rocca è il vero simbolo del paese, oltre che una delle testimonianze meglio conservate dei fortilizi di origine longobarda. Da vedere anche il trecentesco Palazzo Pretorio, la chiesa di Santa Maria, oltre a una cisterna di origine medievale che si trova in piazza Lazzeri. Presso Porta Senese, altro punto di accesso al Castello, vi è un tabernacolo del Cinquecento, con una maiolica policroma di scuola Robbiana raffigurante una Madonna col Bambino. Da non perdere la chiesa di Santa Maria, costruzione romanica risalente al Mille, successivamente rimaneggiata e in parte ricostruita, dopo la Seconda Guerra Mondiale. 4. Cortona: uno dei borghi più belli della Toscana Importantissimo centro etrusco, il borgo si caratterizza ancora oggi per i suoi 2 km di mura risalenti al V secolo a.C.. Cortona è, senza dubbio alcuno, uno dei borghi più belli della Toscana. La sua architettura è tipicamente medievale, fatta di antichi palazzi, vicoli stretti e acciottolati, piccole botteghe artigiane e tipiche trattorie toscane. Gli edifici del centro storico del borgo Da visitare assolutamente nel centro storico cortonese, la bellissima Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita nel 1456, mentre nel 1480 l’architetto Francesco di Giorgio Martini dette il via alla costruzione, appena fuori della città, del Santuario della Madonna delle Grazie al Calcinaio. Opere d’arte e musei da visitare a Cortona Cortona è ricca di musei e opere d’arte, come il MAEC: Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, dove sono custoditi reperti storici unici. Altrettanto notevole è il Museo Diocesano, che raccoglie tesori quali l’Annunciazione del Beato Angelico e la Deposizione di Luca Signorelli. Sono da non perdere anche l’area archeologica di Cortona, la Fortezza del Girifalco e l’Abbazia di Farneta. Da visitare nei dintorni di Cortona Le Celle, eremo fondato da San Francesco d’Assisi. 5. Foiano della Chiana: cosa vedere Varie personalità importanti sono legate a Foiano della Chiana. Nella Chiesa di Sant’Eufemia (nota anche come Chiesa di Santa Maria della Fraternità) si trovano alcune meravigliose Madonne dei Della Robbia, così come loro creazioni sono conservate nella Chiesa di San Francesco e in quella di San Michele Arcangelo (conosciuta anche come chiesa di San Domenico), in cui recentemente è stato restaurato un affresco dedicato all’Adorazione dei Magi. Mentre nella Collegiata di San Martino spiccano la grande tavola dipinta dell’Incoronazione della Vergine di Luca Signorelli e un dipinto del Pomarancio. A Piazza Cavour, da sempre “Piazz’Alta”, si accede percorrendo la scalinata che passa sotto l’arco della caratteristica Torre Civica. Nel cuore della piazza sorgono il Palazzo delle Logge, residenza di caccia medicea del XVI secolo – oggi sede della Biblioteca Comunale -, e il Palazzo Pretorio, l’antica abitazione del Podestà, che ospita la sede del Comune. 6. Lucignano, il borgo toscano fatto ad anelli concentrici Questo interessantissimo paese è realizzato secondo una pianta urbanistica ellittica, ovvero secondo tanti anelli concentrici collegati tra loro da brevi vicoli che culminano nella piazza centrale, dove si affacciano la chiesa di San Francesco e la Collegiata. L’Albero di Lucignano: il reliquiario d’oro e pietre preziose Accanto alla chiesa sorge il piccolo museo dov’è custodito uno splendido reliquiario tutto d’oro e incastonato di pietre preziose. La sua forma d’albero gli vale il nome di “Albero di Lucignano” o “Albero dell’Amore”. Su questo capolavoro si tramandano leggende. Una sostiene che depositare ai piedi dell’albero i fiori della cerimonia nuziale porti bene agli sposi. La seconda, invece, consiglia la visita alle coppie non più giovanissime, possedendo l’albero virtù afrodisiache. Nel museo, inoltre, è possibile ammirare anche alcune belle tavole di Luca Signorelli e Bartolo di Fredi. Leggi anche: Lucignano Mon Amour 7. Marciano della Chiana e il suo Castello Per la sua posizione strategica, su un colle al confine tra i territori di Siena e Arezzo, il Castello di Marciano, tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV secolo, fu provvisto della rocca, delle mura e della torre. Oggi il Castello, restaurato, ospita al suo interno un Centro Culturale polifunzionale. Dalla Torre si ammira un bel panorama sulla Valdichiana. Per visitare Marciano della Chiana bisogna passare attraverso la porta sovrastata dalla torre. All’interno del centro storico, nella parte alta dell’abitato, si trova la Chiesa dei Santi Stefano e Andrea. 8. Monte San Savino A Monte San Savino, oltre al Cassero contenente il piccolo museo comunale composto da belle raccolte di ceramiche, sono da visitare il Palazzo Comunale, la Loggia dei Mercanti e il giardino pensile, situati lungo la strada principale del paese. Il borgo è un punto di riferimento per gli antichi mestieri e le lavorazioni artigianali in cui è possibile apprendere l’iter del ferro battuto, nonché acquistare manufatti. Leggi anche: Monte San Savino: un racconto impressionista I borghi da visitare nella Valdichiana senese Qui di seguito trovate gli antichi borghi toscani che si trovano nella parte della Val di Chiana in provincia di Siena. Tra questi spiccano per celebrità: Montepulciano, San Casciano dei Bagni, Chiusi, Chianciano Terme e il borgo termale di Rapolano. 1. Cetona Situata alle pendici del monte che le dà il nome, Cetona conserva la caratteristica struttura dei borghi medievali, con vicoli e stradine che si snodano a spirale per culminare nella Rocca. Cosa visitare a Cetona nella Valdichiana senese La maestosa Piazza Garibaldi, realizzata intorno alla metà del XVI secolo, è contornata dalle chiese della Santissima Annunziata e di San Michele Arcangelo, oltre che dai Palazzi Terrosi e Vitelli. Il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona è situato presso il Palazzo Comunale. L’uomo di Neanderthal ha abitato alcune grotte del territorio di Cetona, lasciando traccia del suo passaggio negli strumenti di pietra scheggiata e nei resti degli animali cacciati. Interessanti, poco fuori dal centro storico, il Parco Archeologico Naturalistico di Belverde e l’Archeodromo di Belverde, un percorso didattico creato per completare e integrare la visita al Museo e al Parco. Leggi anche: Cetona, una lunga realtà ricca di storia e bellezza 2. Chianciano Terme, tra i centri termali più importanti d’Europa A cavallo tra Val d’Orcia e Valdichiana, Chianciano Terme è una delle località termali più note d’Europa. Cosa vedere nel borgo scelto da Fellini per girare il film 8 ½ La Chianciano antica, protetta da solide mura, custodisce l’imponente Castello dei Conti Manenti, detto il Monastero, e la bella Torre dell’Orologio. Tra le attrazioni del centro storico ci sono anche il Museo della Collegiata e il Museo Civico Archeologico delle Acque, dov’è possibile ammirare i resti archeologici rinvenuti nel territorio comunale. Per gli appassionati di cinema, è qui che Federico Fellini ha ambientato alcune scene del suo capolavoro, 8 ½. Proprio al regista riminese è infatti dedicato il Premio Chianciano/Fellini. Le Terme di Chianciano, la città della salute Una sosta d’obbligo sono inoltre le Terme di Chianciano. Nei grandi Parchi Termali di Fucoli e Acqua Santa sgorgano 4 tipi di acque benefiche per la cura del corpo e per il benessere, che qualificano Chianciano come una vera e propria “città della salute”. Leggi anche: Chianciano Terme: una delle stazioni termali più famose d’Europa 3. Chiusi, il paese natale di re Porsenna A 21 km da Montepulciano, nella Valdichiana meridionale, Chiusi fu un’importantissima città etrusca, una delle principali della dodecapoli, oltre che città natale del mitico re Porsenna, famoso per aver assediato Roma, e forse averla conquistata. Cosa vedere a Chiusi Sono da visitare a Chiusi, nel centro storico, la piazza del Duomo e la suggestiva e antichissima Concattedrale di San Secondiano, il cui interno ricorda quelli delle più belle basiliche paleocristiane di Roma. Da non perdere il Museo Civico di Chiusi, articolato in tre sedi diverse. La visita inizia dal Palazzo delle Logge, dov’è allestita la sezione “Il Labirinto di Porsenna” che documenta il mito del re etrusco, il cui mausoleo sarebbe custodito, appunto, nel cuore di un labirinto scavato proprio sotto Chiusi, da cui si accede dal Museo della Cattedrale. Tre tombe etrusche ancora intatte Interessantissimo anche il Museo archeologico, in cui sono raccolti i reperti provenienti dagli scavi delle aree archeologiche del territorio. Da non perdere neppure le tre tombe etrusche ancora intatte: la Tomba del Leone, la Tomba della Pellegrina, e la famosa Tomba della Scimmia. 4. Montepulciano, il borgo toscano del vino Nobile Sul crinale tra Val di Chiana e Val D’Orcia si erge il bellissimo borgo medieval-rinascimentale di Montepulciano. Tra le bellezze da visitare, Piazza Grande, con la Cattedrale, l’elegante Palazzo Comunale, il Pozzo dei Grifi e dei Leoni. Fuori dalla cinta muraria, da non perdersi assolutamente il tempio in travertino della Madonna di San Biagio, opera rinascimentale di Antonio da Sangallo il Vecchio, a cui pare si sia ispirato addirittura Michelangelo per la basilica di San Pietro a Roma. Il paese è inoltre rinomato per il suo vino Nobile. Suggestivo è entrare in storiche enoteche e visitare cantine come quella degli Ercolani, ad esempio, che collegava sette palazzi e costituiva il rifugio delle famiglie nobili in tempi calamitosi; o la Cantina del Redi, in cui si possono ammirare grotte sotterranee in tufo. Il Bravìo delle Botti di Montepulciano A settembre, un evento da non perdere a Montepulciano è suggestivo il Bravìo delle Botti. Si tratta di una tradizionale e antica competizione in cui le squadre si sfidano nel far rotolare vere botti di vino per le strade del borgo, dalla parte bassa fino a Piazza Grande. 👉 Leggi anche: Bravìo delle Botti: il “palio” di Montepulciano 5. San Casciano dei Bagni, antica località termale Le sorgenti termali caratterizzano da sempre il territorio di San Casciano dei Bagni. Furono addirittura gli Etruschi a fondare le prime strutture, poi ampliate dai Romani. Dal Quattrocento in poi venivano da ogni parte d’Europa per curare ogni genere di malanno. La continua presenza di rappresentanti della nobiltà arricchì il borgo anche dal punto di vista architettonico. Il Granduca Ferdinando I, nel 1607, fece realizzare un portico dove affiora la fonte della Ficoncella. Cosa vedere a San Casciano dei Bagni Da visitare a San Casciano dei Bagni, l’Insigne Collegiata di San Leonardo, principale edificio di culto del paese; la Chiesa di Sant’Antonio e quella paleocristiana di Santa Maria della Colonna, edificata sui resti di un tempio pagano; infine la Chiesa di San Michele Arcangelo, forse il monumento più suggestivo del comune. Nel centro storico si trovano inoltre il Palazzo dell’Arcipretura, del XVI secolo, il Palazzo Comunale, un tempo residenza del Podestà, e la Torre di Celle, rimanenza del cassero del castello di Celle. 👉 Leggi anche: San Casciano dei Bagni: l’eden si trova in Toscana 6. Sarteano, il borgo della Quadriga Infernale Delizioso borgo arroccato su un altopiano tra Val d’Orcia e Valdichiana, qui si trova una delle più importanti tombe etrusche toscane, quella della Quadriga Infernale, insieme ad altri affreschi tra i meglio conservati di questa civiltà. Visitare la parte medievale del borgo toscano L’altra anima di Sarteano è medievale. L’elemento più significativo, in questo senso, è il Cassero quadrato del Castello (X secolo). Tra gli edifici da visitare, la Chiesa di San Martino in Foro e la Collegiata dedicata ai Santi Lorenzo e Apollinare; da non perdere anche: il Palazzo Comunale, il Palazzo Piccolomini, il Palazzo Goti-Fanelli e il Palazzo Cennini. Un altro piccolo gioiello è il Teatro degli Arrischianti. 👉 Leggi anche: Sarteano, tra etruschi e medioedo, sul verde sfondo del Monte Cetona 7. Sinalunga, tra Valdichiana e Valle dell’Ombrone Sinalunga sorge sulle colline che separano la Val di Chiana dalla Valle dell’Ombrone, a pochi chilometri da Siena. Il suo tesoro è rappresentato dai palazzi e dalle chiese, ricche di opere d’arte, tra cui va citata la Deposizione di Girolamo Del Pacchia, ospitata nella Collegiata di San Biagio (XII secolo). Intatto il medievale Palazzo Pretorio, eretto tra il 1337 e il 1346. Da non perdere la Chiesa di Santa Croce – al cui interno si può ammirare lo Sposalizio della Vergine attribuito a Luca Signorelli – né il Convento Francescano di Poggio Baldino, che conserva l’immagine della Madonna del Rifugio. 👉 Leggi anche: Sinalunga: dolce la vita del viaggiatore nella Valdichiana senese 8. Torrita di Siena e la bellissima frazione di Montefollonico Di origini antichissime, il suo aspetto rivela la funzione di villaggio fortificato come baluardo difensivo della Repubblica di Siena. Torrita di Siena, infatti, era racchiusa da un’alta cinta muraria, composta da torri quadrate, di cui è ancora oggi possibile osservare i resti salendo verso il centro del borgo. Piazza Matteotti è il cuore del paese, con la sede del Comune, Palazzo Pretorio, e l’antica cisterna. Da non perdere la chiesa romanica delle Sante Flora e Lucilla. Al suo interno si trova la lunetta marmorea del Sangue di Cristo, un’opera probabilmente della prima metà del Quattrocento, attribuita a Donatello. Tra gli edifici religiosi, si segnalano il Tempio della Madonna delle Nevi (1525), la chiesa di Santa Croce, la chiesa della Santissima Annunziata, e quella della Madonna dell’Ulivo, probabilmente la più antica del paese, che conserva un’immagine in terracotta della Vergine ritenuta miracolosa. Montefollonico, uno dei borghi più belli d’Italia Una frazione di Torrita di Siena è Montefollonico, classificato come uno dei borghi più belli d’Italia. Qui è ospitata la chiesa di San Leonardo, ricordata dal 1216, il monastero di Santa Maria, fondato dai benedettini prima del 1170 e abbandonato nel XVIII secolo, e infine il Palazzo Pretorio. 9. Trequanda e il colombaio di 500 nidi di terracotta Arroccata su uno degli affascinanti poggi della Val di Chiana senese, Trequanda racchiude il maestoso Castello della famiglia dei Cacciaconti, con l’alta torre in pietra bianca, le mura merlate, e il bel giardino all’italiana. In Piazza Garibaldi, il cuore del borgo, si affaccia la chiesa romanica dei Santi Pietro e Andrea, al cui interno è conservata un’urna istoriata del Cinquecento che conserva le spoglie della Beata Bonizzella Cacciaconti. La Torre del Molino a Vento Non lontano dal centro, la cosiddetta “Torre del Molino a Vento”, un colombaio di fine Settecento, al cui interno ci sono circa 500 nidi in terracotta, disposti a scacchiera, un tempo destinati ad accogliere i colombi. 👉 Leggi anche: Trequanda: cuore mistico etrusco medioevale, tra le Crete Senesi 10. Rapolano Terme, non solo acque curative Il borgo toscano di Rapolano Terme sorge nel cuore delle Terre di Siena. Molto bella la parte più antica del paese, il “Castellare”, con la chiesa di San Bartolomeo – dove viene allestito ogni anno il Presepe Monumentale -, il Palazzo Cacciaconti e il Palazzo Pretorio, oggi sede del Comune. I centri termali di Rapolano Poco fuori dal centro, ecco i due famosi centri termali: le storiche Terme Antica Querciolaia, che conservano la vasca in travertino dove si curò Giuseppe Garibaldi, e le Terme di San Giovanni. 👉 Leggi anche: Rapolano Terme, relax nel cuore delle crete senesi Cosa visitare in Val di Chiana oltre ai borghi Il castello di Gargonza Per rispondere alla domanda cosa vedere in Valdichiana, un volta a Monte San Savino, è assolutamente un must visitare il bellissimo Castello di Gargonza. Per la sua posizione strategica fu a lungo al centro di conflitti tra guelfi e ghibellini. Nel 1304 pare che ospitasse nientepopodimeno che Dante Alighieri durante un incontro tra ghibellini fiorentini e aretini. Dopo alterne vicende, diviso tra Firenze e Siena, nel 1546 il castello passò alla famiglia Lotteringhi della Stufa; nel corso poi del XVIII secolo, divenne proprietà dei marchesi Corsi. Nella seconda metà del Novecento, il castello è stato restaurato dal conte Roberto Guicciardini Corsi Salviati e adattato a fini turistici. Il Castello di Gargonza sorge su un’altura, su cui domina il torrione merlato a pianta rettangolare. Oltre al cassero, restano tracce delle mura dell’antico sistema fortificato e di una porta duecentesca. Dalla porta si accede alla piazza principale, nei cui pressi, al di là del pozzo, sorge la chiesa dei Santi Tiburzio e Susanna (XIII secolo). La via Francigena e il Sentiero della Bonifica Per la Val di Chiana passa la via Francigena che può essere percorsa a piedi o in bicicletta. Il Sentiero della bonifica è un percorso pianeggiante di 62 km, da scoprire sopratutto in bicicletta. Il percorso si dipana lungo l’argine del Canale Maestro della Chiana, passando per i laghi di Montepulciano e Chiusi, per Cortona e Arezzo. Cucina chianina e prodotti tipici La Val di Chiana è un’ottima meta per i buongustai, grazie a una vasta scelta di prodotti tipici presenti solo in questo territorio. Si spazia dalla classica pappa al pomodoro, alla ribollita, ai pici all’aglione – un sugo di pomodoro cucinato con un tipo di aglio che si trova solo qui – fino alla saporitissima marmellata di susine “scosciamonaca”, frutti locali caratterizzati dalla forma allungata, dalla buccia violacea e dalla polpa giallastra. La vacca chianina Ma non possiamo chiudere questo lunghissimo articolo sulla Val di Chiana senza fare qualche cenno ulteriore al prodotto più tipico di tutti: la Chianina. Non meno del Vino Nobile di Montepulciano, è infatti questa razza di vacche a rendere famosa la zona. Animale di taglia decisamente grande, se non addirittura gigante, offre una carne piuttosto magra, da anni garantita dall’Igp del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale. I piatti a base di carne chianina, tra cui la regina è la classica bistecca alla fiorentina, sono molto digeribili e succulenti. Vanno gustati con un po’ di sale, pepe e olio EVO, da aggiungere a cottura ultimata. 👉 Leggi anche: 7 cose da sapere sulla carne chianina Bene, caro amico della Val di Chiana, hai apprezzato l’articolo? Se sì, scrivici un commento, un post sulla nostra pagina FB, ma soprattutto condividilo: aiutaci a far conoscere la tua terra. Sappiamo che lo farai. 📍 PER APPROFONDIRE: 👉 Terme di Montepulciano: benessere puro al gusto di Vino Nobile e Olio EVO 👉 Borghi del vino in Toscana: 8 paesi da scoprire 👉 Toscana in moto: 5 percorsi da favola sulle due ruote La Toscana è la tua passione? Anche la nostra! 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