4 / 7 – Cosa vedere nei dintorni di Lucca: tra opere umane e naturali, tante diverse attrazioni

Bagni di Lucca

In passato è stato uno degli impianti termali italiani più famosi d’Europa, nonché una delle rarissime terme in Toscana a disporre di una grotta termale naturale. Nel corso dei secoli lo hanno frequentato poeti come Byron, Shelley, Montale. Scrittori come Dumas, Heine, Lamartine, Ouida. Musicisti come Paganini. Fra la nobiltà, Matilde di Canossa, Federico II, Napoleone Bonaparte, insieme alla bellissima sorella Paolina.

Le Terme Bagni di Lucca comprendono i complessi termali Jean Varraud e Casa Boccella. Le acque sgorgano alla temperatura di 54° e vantano uno straordinario potere curativo e rigenerante. Sono infatti indicate per le patologie vascolari, artroreumatiche, broncopneumologiche, dermatologiche e ginecologiche. Completano la struttura una piscina termale interna all’hotel e il Centro Benessere Ouida. Qui si trovano anche la Grotta Grande e la Grotta Paolina, due gioielli naturali a vapore termale con una temperatura che oscilla tra i 42 e i 46 gradi.

Per approfondire: Terme di Bagni di Lucca: i caldi vapori della grande nobiltà europea

Borgo toscano di Bagni di Lucca in Garfagnana, famoso per le sue terme

Il Ponte della Maddalena (o del Diavolo)

Il medioevale Ponte della Maddalena, conosciuto come “Ponte del Diavolo“, unisce le due sponde del fiume Serchio in prossimità di Borgo a Mozzano. Eretto nel XIV secolo per iniziativa della contessa Matilde di Canossa, il ponte è caratterizzato da un’interessantissima asimmetria strutturale: un grande arco e altre arcate di grandezza variabile si snodano per tutta la sua lunghezza creando quella che in gergo si definisce una “schiena d’asino”. Qualcosa di talmente particolare da far nascere una leggenda.

Si narra infatti che il capomastro che all’epoca sovrintendeva ai lavori del ponte accettasse l’aiuto di Satana per riuscire a portarlo a termine in tempo. Il demonio avrebbe però preteso in cambio la prima anima che avrebbe valicato il ponte. Il capomastro tuttavia si rivelò ancora più furbo del diavolo, ingannandolo e facendo attraversare il ponte a un cane. Ecco perché si dice che nelle sere d’autunno il demonio appaia ancora sul ponte sotto le spoglie di un cane bianco, vagando rabbiosamente e ululando in cerca del capomastro contro cui avrebbe promesso eterna vendetta.

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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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