2 / 7 – Medicina e industria insieme, e la frittata è fatta

Negli anni ’50, l’inizio del problema

Dagli anni ‘50 in poi, soprattutto negli Stati Uniti, ma un po’ anche nel resto del mondo, medicina e industria si unirono per convincere il grande pubblico a modificare le abitudini alimentari tradizionali. Iniziarono con la demonizzazione dei grassi saturi e del colesterolo, per poi definire i cibi salutari come insapori e poco attraenti. Così poterono cominciare a vendere sostituti basati su oli vegetali e ricchi di zuccheri e aromi, come alternative salutari a prodotti da sempre parte della tradizionale dieta umana, uno su tutti il burro.

Successivamente le aziende diedero il colpo di grazia alla cucina con la promozione e diffusione di piatti pronti, veloci e fast food. Tutto questo ha avuto un impatto enorme sulle abitudini alimentari degli ultimi 50/70 anni, compromettendo la salute di intere generazioni in tutto il mondo occidentale.

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Deep Nutrition: i Quattro Pilastri della Dieta Umana

Tornando alla cucina francese e alla cucina delle tribù indigene, e considerando anche tutte le altre cucine internazionali tradizionali, nonostante possano sembrare mondi lontanissimi e senza alcun contatto, in realtà hanno tutte in comune alcuni piatti ricorrenti.

L’autrice di Deep Nutrition li chiama i Quattro Pilastri della Dieta Umana: 1) la carne cotta con l’osso; 2) organi e frattaglie; 3) prodotti vegetali e animali freschi e crudi; 4) cibo fermentato e germogliato. Queste sono le pietanze e le preparazioni che tutte le cucine tradizionali hanno in comune e che dovrebbero essere reintegrate nelle nostre sane abitudini alimentari.

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Una questione di DNA

Tali alimenti, frutto della ricerca di migliaia di anni di storia ed esperienza umana; offrirebbero quindi ai loro fruitori il segreto di una vita lunga e salutare, grazie alla loro azione sui geni umani. In Deep Nutrion, Catherine Shanahan spiega infatti come il nostro DNA non sia affatto un elemento statico; al contrario il nostro corredo genetico può essere modificato secondo il cibo che ingeriamo.

Il nostro DNA può essere infatti suddiviso in due categorie: quello codificato, ossia il nostro codice genetico, che non può essere alterato; e poi la grande porzione – circa il 98% dell’intero DNA -, che invece non è codificato. Questa parte del DNA muta anche a seconda delle sostanze che ingeriamo, e ciò significa che possiamo di fatto influire sui nostri geni e sulle eventuali mutazioni che portano alle malattie del nostro corpo, nutrendoli coi giusti cibi, e ottenendo così salute, forma fisica e un bell’aspetto sino a un’età avanzata.

Il cibo influisce anche sul nostro aspetto fisico? Scoprilo a pagina 3

Informazioni sull'autore

Vieri Tommasi Candidi
Scrittore & Ambassador of Tuscany
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