Cosa accadrà dopo la pandemia? Le riflessioni di Daniela Padoan e Grazia Francescato partendo dall’enciclica di Papa Francesco “Laudato si'”

Dopo la pandemia? Le riflessioni di Daniela Padoan e Grazia Francescato

Il titolo dell’articolo “Dopo la pandemia” riprende quello della conferenza di Daniela Padoan e Grazia Francescato – iniziativa promossa dalla Comunità dei Ricostruttori, insieme a Tutto è vita onlus, e che si è tenuta il 22 luglio, a Scandicci, nel pomario del Castello dell’Acciaiolo -, ed è ben augurante: dopo la pandemia? chiede. Come se la pandemia fosse già alle spalle, sottintendendo: cosa accade adesso, o cosa accadrà dopo la pandemia, quando anche gli ultimi focolai nel mondo si saranno spenti?

Uomo con tuta anti contagio

L’enciclica Laudato si’

Una riflessione ad ampio raggio che Daniela Padoan (scrittrice, saggista, e presidente dell’associazione “Laudato sì – Un‘alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale”), e Grazia Francescato (politica e leader del WWF Italia) hanno portato avanti con coraggio, senza peli sulla lingua, sulla base dell’enciclica di papa Francesco “Laudato si’”, che tocca i temi scottanti dell’ecologia integrale in cui la preoccupazione per la natura, l’equità verso i poveri, l’impegno nella società, ma anche la gioia e la pace interiore, risultano inseparabili.

L’enciclica, fondamento dell’associazione di cui Daniela Padoan è presidente, è intesa come un grande repertorio di indicazioni politiche agli “addetti ai lavori”, credenti e non credenti. “L’enciclica” – afferma la scrittrice che peraltro si professa non credente nel senso stretto del termine – “segna dei passi che ci dicono che tutto è connesso e ci chiama a elaborare, ma anche a praticare, quella che viene chiamata ecologia integrale, cioè qualcosa che deve risanare una profonda frattura che si è creata tra ambiente e giustizia, in qualche modo, tra gli uomini, che si è creata tra uomini e natura, che si è creata tra uomini e vivente. Uno degli assi portanti dell’enciclica è proprio che giustizia ambientale e giustizia sociale sono facce della stessa medaglia”.

Papa Francesco saluta i fedeli

Finanza etica

In un Forum del 2019 – racconta la Padoan – si sono ritrovati associazioni e studiosi che si occupano di finanza etica. L’idea era quella di creare un panorama composito, mettere insieme molte diverse competenze, ma l’impressione fu che a causa delle troppe specializzazioni ognuno faticava a evadere dal proprio settore per affacciarsi e collegarsi a quello dell’altro. Il risultato finale fu un documento in 18 capitoli in cui si tendeva ad allontanarsi dall’ideologia per raccontare la verità.

Il gruppo minoritario, rispetto a Fight for the future, ma più attivo nella pratica,” – afferma la Padoan – “parlo di Extinction Rebellion, ha tre parole d’ordine: dire la verità, agire subito e convocare assemblee. Dire la verità in questo mondo in cui galleggiamo in una sorta d’inconsapevolezza o di disperazione di poter afferrare davvero le cose, ci dice che invece possiamo farci un’idea, che non è vero che ogni crisi si sovrappone a un’altra crisi cancellando quella precedente. Adesso si sovrappongono una grave crisi climatica, una crisi pandemica e una crisi sociale. Di fronte a tutto questo siamo chiamati a dare delle risposte, e crediamo che questa enciclica rappresenti una sorta di alfabeto comune.

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Concetto di finanza etica

Dopo la pandemia, parla Grazia Francescato

Grazia Francescato, dal canto suo, pone in evidenza come la finta, illusoria potenza che l’uomo credeva di aver raggiunto, soprattutto in questi ultimi decenni, sia caduta di fronte a un minuscolo frammento di DNA senza coscienza, e così abbiamo riscoperto: “quella “meravigliosa cosa” che è la nostra vulnerabilità. Questo ci fa capire come non ci sia un prima a cui tornare ma un dopo da affrontare insieme”. Risiedevano infatti nella normalità i nostri problemi di sviluppo basato solo sulla crescita, ci spiega.

Interconessione

La prima parola d’ordine per lei è: interconnessione. “Non si può essere sani in un mondo malato, come ha detto il papa”. Siamo tutti interconnessi, uomini, animali (che hanno significativamente la radice “anima” nell’etimo), piante.

Cura

La seconda parola d’ordine è: cura. Essa contiene in sé due elementi fondamentali. Il primo è la presa di responsabilità individuale e collettiva, in abbinamento con un ingrediente fondamentale, l’amore. Il secondo elemento fondamentale è la politica, ossia il progetto per la polis che è composta da tutti i viventi, ma intesa in senso estensivo: la madre Terra. È necessaria quindi una globale visione del mondo, come raccomanda l’enciclica di papa Francesco. Ognuno di noi deve diventare leader in connessione con gli altri traducendo il suo sentire in concrete pratiche.

“I casi sono due adesso,” – ammonisce la Francescato – “o noi riusciamo a cambiare, volenti, o altrimenti Madre Terra, nonostante la sua grande pazienza, ci darà una lezione definitiva.

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Il parere di Daniela Padoan

Daniela Padoan, partendo da alcune riflessioni sulla shoa, denuncia una sorta d’abitudine, quasi d’indifferenza di tutti noi, verso le tragedie che ci riguardano, poi snocciola alcuni dati davvero inquietanti. Il 2019 è stato l’anno più caldo di sempre.

12 milioni di ettari di foresta pluviale amazzonica sono scomparsi, e questo è il luogo dove annualmente vengono assorbiti dai 150 ai 200 miliardi di tonnellate di Co2: il che significa colpire la casa comune di ogni essere umano, non solo quella zona lontana là, che già di per sé sarebbe gravissimo.
“È necessaria adesso una rottura del modello antropocentrico che crede che la predazione del mondo sia legittimata” – afferma la Padoan.

Nel bacino del Congo sono andati bruciati 27.000 ettari di foresta. In Angola, nel 2019, ci sono stati 6.000 incendi. In Bolivia, sempre tra gli incendi, sono morti 2 milioni di animali selvatici, tra cui puma e lama. Nel grande incendio dell’Australia sono morti 480 milioni di animali, qualcosa da far tremare i polsi.

In giugno, la temperatura in Siberia ha raggiunto i 38°, non era mai successo prima. Il permafrost si sta sciogliendo. La Russia ha il 75% della sua produzione pesante collocata sul permafrost, comprese enormi cisterne di gasolio. La prima rottura è già avvenuta distruggendo il sistema fluviale artico.

Ma non solo, perché sotto il permafrost, sono conservati, perfettamente intatti, innumerevoli virus e batteri. È adesso chiaro cosa potrebbe significare?

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Scioglimento dei ghiacciai al polo nord

Il futuro del pianeta è nelle nostre mani

“Dobbiamo capire che il futuro del pianeta è nelle nostre mani” – afferma la Francescato – “questo è uno slogan del WWF che comprendono anche i bambini”. C’è un collegamento diretto tra l’impoverimento della biodiversità e quello della propria anima. L’ecosistema più a rischio, afferma lei, è il collegamento mente-cuore. Tutti possiamo fare qualcosa mettendo il nostro sassolino. Tutti.

E con quest’ultimo messaggio rivolto alla coscienza di ognuno di noi, chiudiamo.

 

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