2 / 4 – Il cipresso non è soltanto un semplice bell’albero

La simbologia del cipresso nella storia

Il cipresso esercita da sempre una funzione importante nei siti religiosi e monumentali, assumendo un significato simbolico, alternativamente ambivalente, di pianta della vita e della morte.

I Persiani vi coglievano l’immagine evocatrice della fiamma e del fuoco, e pertanto della vita e dell’immortalità. I Greci lo consacrarono a Plutone (o Ade), dio dell’oltretomba, considerandolo però anche simbolo di fertilità. I Romani, per la forma pura ed essenziale della chioma che s’innalza verso il cielo lo ritenevano un albero funebre che trasmette sacralità e dona ombra e senso di pace nei luoghi di culto e nei cimiteri.

In Toscana il cipresso riacquista il senso di albero della vita e dell’eternità come nell’antica Persia, tanto che oggi lo si può osservare nella campagna presso cimiteri, tabernacoli, edicole e simulacri (le cosiddette Maestà), chiesette e santuari. Giosuè Carducci stesso, nella poesia ‘Davanti San Guido’, elegge i cipressi, ‘alti e schietti’, a emblema di valore morale e nobili ideali.

Bolgheri, bellissima strada in Toscana tra i cipressi in Alta Maremma

Il cipresso nella cultura rurale e negli usi tradizionali

Plinio il Vecchio ci riferisce dell’utilizzo del cipresso nei lavori agricoli per separare i filari dei frutteti e per sostenere le viti. Giovani esemplari di cipressi venivano piantati per difendere i campi coltivati dall’assalto degli stormi e per cacciare gli uccelli, funzionando da pali di sostegno per le reti di protezione. Inoltre il cipresso, dopo avervi asportato i rami, poteva anche rappresentare un buon appoggio per i pagliai.

I cipressi intorno alle coloniche sono invece testimoni dell’antica tradizione per cui le famiglie patriarcali usavano piantare un esemplare vicino alla magione in occasione della nascita di ogni discendente. Questa consuetudine riprende quella diffusa in epoca romana secondo cui veniva piantato un boschetto di cipressi alla nascita di ogni fanciulla perché col tempo andasse a costituire la sua dote.

La varietà a chioma larga è stata poi frequentemente impiegata per costituire barriere frangivento a difesa delle colture agrarie. Oggi, in Toscana, è immancabile l’impianto di nuovi cipressi intorno alle coloniche o lungo i viali di accesso, a testimonianza di una tradizione ancora viva che rende impossibile rinunciare a questa pianta.

Ma dove sono le più suggestive formazioni di cipressi in Val d’Orcia? Scoprilo a pagina 3

Informazioni sull'autore

Logo Tp per facebook
Blogger & Ambassador of Tuscany
[fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/dove-vedere-i-cipressi-della-val-dorcia/" width="100%" count="on" num="3"]