A Rio nell’Elba, una fonte naturale dedicata a Fausto Coppi attende i tantissimi ciclisti che ogni anno attraversano il Canale di Piombino per scoprire l’Isola d’Elba in bicicletta. Fermarsi a bere alla Fonte di Coppi dopo una bella pedalata o un duro allenamento è ormai una tradizione per gli amanti delle due ruote.

L’Elba in bicicletta sulle orme di Fausto Coppi

Nel 2019 il grande Fausto Coppi avrebbe segnato un traguardo importante, l’ennesimo della sua incredibile carriera: avrebbe compiuto 100 anni.

Fausto Coppi a Rio dell'Elba, borgo toscano sull'Isola d'Elba

Fausto Coppi il “Campionissimo”, che in sella alla sua bici ha fatto sognare l’Italia. Coppi “l’Airone”, che volava sui percorsi di pianura e affrontava solitario e senza timori le più ripide salite. Coppi rivale per antonomasia di un altro grande ciclista, il toscano Gino Bartali, protagonisti di uno scatto che ha fatto storia: lo scambio della bottiglia d’acqua durante il mitico Tour de France del 1952, vinto alla fine proprio da Coppi.

Un campione immortale, uno sportivo nato per correre sulla bici, per trionfare e cadere, per rialzarsi e partire in fuga davanti ai suoi avversari, scrivendo, così, le pagine più belle ed entusiasmanti del ciclismo italiano.

A Rio nell’Elba, in località “La Ginestra”, c’è un luogo diventato ormai un must per tutti gli appassionati di ciclismo che fanno tappa all’Isola d’Elba. Una sorgente naturale dove il grande Fausto Coppi si fermò a bere durante la sua vacanza elbana e che oggi porta il suo nome.

Targa sulla Fonte Coppi all'Isola d'Elba

Fausto Coppi in vacanza all’isola d’Elba

Nell’estate del 1958, dopo il Giro d’Italia, Coppi trascorse le sue vacanze all’Elba insieme alla sua famiglia: la seconda moglie Giulia (la “Dama Bianca” delle cronache scandalistiche dell’epoca) e il piccolo Faustino. Erano in tanti a credere che il grande campione fosse ormai giunto al suo tramonto, ma Coppi non aveva assolutamente intenzione di attaccare la bici al chiodo e scelse l’Elba per ritemprarsi dalle fatiche della stagione, oltre che per dedicarsi ad un’altra sua grande passione, la pesca subacquea.

Fu una delle ultime vacanze spensierate prima della sua tragica morte, il 2 gennaio 1960, causata da una malaria mal diagnosticata. Il soggiorno del campione all’isola d’Elba fu breve, ma sufficiente per lasciare un segno indelebile, non solo nel cuore degli elbani, ma anche nei luoghi. Nonostante fosse in vacanza, Fausto Coppi non perdeva occasione per saltare in sella alla sua Bianchi e andare alla scoperta dell’Elba in bicicletta, seguendo l’andamento sinuoso delle strade e dei sentieri dell’isola.

Inaugurazione delle Fonte Coppi all'Isola d'Elba

E ogni giorno, in una sorta di rituale, era solito fermarsi a riprendere fiato nella zona riese della “Ginestra”: qui si trova una fonte naturale da cui sgorga acqua freschissima, che Coppi riempiva nella sua borraccia.

Oggi, quella fonte è un monumento al suo ricordo. In onore del grande Coppi, in occasione del 50° anniversario della sua morte, fu installata una targa di marmo che recita così: “Qui si dissetò il Campione da cinquanta anni in fuga”.

Targa sulla Fonte Coppi all'Isola d'Elba

Non solo Coppi…

Girare l’Elba in bicicletta è una vera e propria palestra a cielo aperto per i ciclisti, sia amatoriali che professionisti. Oltre a Fausto Coppi, infatti, sono molti i campioni che da sempre approfittano della tranquillità dell’isola e della sua particolare conformazione naturale per testare le proprie capacità.

Il mitico Paolo Bettini, lo “squalo” Vincenzo Nibali, il campione di handbike Alex Zanardi, solo per citarne alcuni. E tutti sono passati dalla Fonte di Coppi, ormai una tappa obbligata per ogni ciclista che passa per l’Elba.

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Alex Zanardi in sella alla sua handbike

Un’isola a misura di ciclista

Strade sterrate, vecchie mulattiere, sentieri che si addentrano nei boschi e si perdono tra i profumi e i colori della macchia, curve che terminano su panorami che tolgono il fiato. L’Elba è un vero paradiso per tutti coloro che intendono visitarla in sella ad una bici. E non c’è bisogno di attendere l’estate!

Ogni stagione offre giornate ideali per scoprire l’Elba in bicicletta, grazie alla sua natura ricca e mutevole, ai suoi panorami mozzafiato, alla sua antica storia a cielo aperto. Più di 220 km di percorsi attendono i bikers esperti e cicloturisti che vorranno cimentarsi in tantissimi possibili itinerari. Ve ne proponiamo alcuni di particolare bellezza e adatti a tutti i livelli di preparazione.

Persone in bicicletta all'Isola d'Elba, vicino al Pareti

Elba in bicicletta: i migliori itinerari sulle orme di Coppi

Monte Calamita e miniere di Capoliveri

Un percorso che vi consigliamo per visitare l’Elba in bicicletta è senz’altro quello che attraversa le miniere di Capoliveri, sul Monte Calamita. Fa parte del Capoliveri Bike Park, un tracciato lungo complessivamente oltre 100 km, composto da diversi percorsi MTB che variano per lunghezza e difficoltà. Qui, nel 1994, si disputò la Coppa del Mondo di MTB, i cui fasti vengono riproposti ogni anno in una gara diventata celebre tra gli appassionati: la “Capoliveri Legend Cup”.

Si parte dalla Piazza del Cavatore a Capoliveri e si pedala lungo la vecchia strada che, un tempo, conduceva alle miniere del Calamita. Comincia poi un tratto sterrato che ci offre una straordinaria tavolozza di colori: il blu intenso del mare, le sfumature della macchia in fiore, il rosso e l’ocra della terra ferrosa. Nelle giornate più limpide è possibile ammirare sullo sfondo la Corsica e alcune delle isole dell’Arcipelago Toscano, come Pianosa e Montecristo. Il percorso meno impegnativo è lungo una ventina di km in tutto.

Biciclette parcheggiate a Capoliveri, Isola d'Elba

Sassi Ritti, Campo nell’Elba

Un itinerario più strong, questo, ma assolutamente da annoverare tra i più bei percorsi per scoprire l’Elba in bicicletta, che parte dalla ridente Marina di Campo e giunge fino alla fantastica spiaggia di Cavoli, una delle più belle dell’isola. Una buona mountain-bike non avrà niente da temere sui sentieri a tratti boscosi, a tratti rocciosi, che attraversano le località più belle di questo versante, come San Piero in Campo, Seccheto, Fetovaia, e si tuffano nella storia più antica dell’isola d’Elba.

Il complesso megalitico dei Sassi Ritti risale, infatti, all’epoca preistorica. Posizionati verticalmente a mo’ di colonne, erano probabilmente legati ad un arcano culto del sole. In seguito, divennero utili al tempo delle cave di estrazione del granito, una grande ricchezza del territorio elbano.

Spiaggia di Cavoli all'Isola d'Elba

Monte Perone, Marciana

I percorsi per visitare l’Elba in bicicletta che si affollano intorno al Monte Perone (600 metri slm) sono numerosi, difficili e particolarmente suggestivi. Ciclo itinerari duri e faticosi, adatti solo ai ciclisti più allenati, che attraversano l’entroterra boscoso dell’isola, regalando panorami stupendi e un’enorme soddisfazione una volta giunti sulla cima.

Si può partire da Portoferraio, seguendo una strada sterrata immersa nella macchia che parte qualche metro dopo l’accesso alla spiaggia della Paolina, attraversa località Redinoce e si immerge tra i castagni di Lavacchio, per poi sbucare sul sentiero 43 che porta finalmente in vetta. Oppure si può partire dal paesino di Sant’Ilario, non prima di aver fatto un giro tra le vie di questo caratteristico borgo toscano incastonato nel granito.

I comuni dell'Isola d'Elba sono 8, tutti diversi l'uno dall'altro, ognuno con le sue tradizioni, il suo dialetto e luoghi magici da scoprire.

La Tagliagambe, il più impegnativo degli itinerari ciclistici all’Isola d’Elba

Se proprio vi sentite in forma e volete cimentarvi in un percorso ciclistico degno di una competizione, allora potete provare la “Tagliagambe”, ma vi avvisiamo: non è stata chiamata così a caso! Nata da un’idea goliardica di un gruppo di amici, la “Tagliagambe” è una gara conosciuta a livello internazionale, in cui il ciclismo si unisce al podismo.

Si tratta di una vera e propria scalata che da Marciana Marina sale e sale (e sale!) fin su al Perone: 9 km da percorrere con una pendenza che in certi tratti raggiunge anche il 13%!

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I comuni dell'Isola d'Elba sono 8, tutti diversi l'uno dall'altro, ognuno con le sue tradizioni, il suo dialetto e luoghi magici da scoprire

Vi abbiamo incuriosito TP’s? Purtroppo, in questi giorni difficili di quarantena, noi amanti della bici non possiamo che accontentarci di una casalinga cyclette o di un bel documentario sulle glorie passate, presenti e future di questo magnifico sport che è il ciclismo.

Ma niente ci vieta di viaggiare con la fantasia e di approfittare del tempo libero per programmare le nostre prossime vacanze all’Elba in bicicletta!

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Silvia Leone
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