2 / 5 – L’eclettico Luca della Robbia e l’invenzione della terracotta invetriata

Luca della Robbia scultore

Dopo i primi successi, Luca della Robbia abbandona il mestiere di orafo per dedicarsi completamente alla scultura, imponendosi anche una dura gavetta: di giorno scalpellino, per potersi mantenere, di notte, artista.

Dopo essere stato a Rimini al servizio dei Malatesta, Luca torna a Firenze per i lavori di Santa Maria del Fiore. Realizza cinque soggetti in marmo, di piccole dimensioni, per il Campanile di Giotto, oltre alla decorazione di marmo dell’organo collocato sopra la porta della sagrestia della chiesa, con scene corali di canto e musica.

Il suo lavoro viene apprezzato al tal punto che gli affidano anche l’esecuzione della porta in bronzo della sagrestia che lo scultore realizza dividendola in dieci formelle raffiguranti soggetti religiosi e usando una tale precisione da rasentare un’opera d’oreficeria.

Cantoria per il Duomo di Firenze di Luca della Robbia

…infine ceramista

Interessato alle sculture in terracotta eseguite nell’antichità, Luca della Robbia si impegna in tentativi ed esperimenti per la realizzazione di terrecotte adatte alle decorazioni architettoniche, e scopre di essere in grado di creare opere praticamente indistruttibili spalmando, secondo il Vasari, l’argilla con la cosiddetta vetrina, ossia una mescolanza di stagno, terraghetta, antimonio e altri minerali, quindi cuocendola in forno.

Per approfondire: Vasari, genio rinascimentale: pittore, architetto e storico dell’arte

Terracotta invetriata dei Della Robbia all'Ospedale del Ceppo di Pistoia

Il miracolo della terracotta invetriata

Essendo inattaccabile dagli agenti atmosferici, la terracotta invetriata diviene il materiale ideale per opere esposte all’esterno, come tabernacoli, lunette di portali, stemmi, ecc. I colori utilizzabili sono inizialmente pochi, blu per lo sfondo, bianco o avorio per le figure, e a volte verde o giallo nei festoni, sebbene questo limite ben si sposi con l’ideale di semplice essenzialità rinascimentale.

Le sue creazioni riscuotono immediato e ampio successo, tanto che dal 1439 Luca della Robbia abbandona definitivamente la scultura per dedicarsi esclusivamente alla ceramica. Appena un anno dopo entra a far parte della protezione dei Medici, in particolare di Piero, padre di Lorenzo il Magnifico, che gli commissiona molte opere, soprattutto di arte sacra.

Ma quali sono i capolavori di Luca della Robbia? Scoprilo a pagina 3

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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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