2/4 Piemontese, agronomo e ricercatore, vi presentiamo il professor Lorenzo Corino

L’incontro con il Professor Lorenzo Corino

Antonella Manuli aveva però bisogno di un esperto, o meglio di un vero e proprio scienziato dell’agronomia, che la capisse e realizzasse le sue idee. Qualcuno di speciale. Qualcuno come il piemontese, agronomo e ricercatore, professor Lorenzo Corino.

La Fattoria La Maliosa in Toscana è l'unica Azienda Agricola Biodinamica in Italia che segue il Metodo Corino per la produzione di vino e olio naturali.

“Quando l’ho incontrato ci ho messo due minuti a comprendere che con lui avrei potuto fare il grande salto.” – spiega Antonella Manuli – “Abbiamo avuto fin da subito una bella dialettica: io avevo bisogno di capire, lui spiegava il perché. Questo per me è stato fondamentale: convincermi di essere sulla buona strada. E’ stato un percorso con delle sfide notevoli per entrambi, ma sempre nella logica scientifica con risultati dimostrabili.

La carriera del prof. Lorenzo Corino come dirigente presso il CRA – Centro di Ricerca per l’Enologia di Asti – si conclude nel dicembre 2012, e subito dopo a gennaio 2013 diventa responsabile del progetto vitivinicolo della Fattoria La Maliosa dove può proseguire le sue ricerche sul campo. Ricerche che culminano in una codifica di pratiche agronomiche per il processo di produzione di uva e vino “naturale”, definite in accordo con Antonella, come riconoscimento al suo lavoro, Metodo Corino.

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Metodo Corino: l’unico sistema per la produzione di uva e vino dotato di brevetto italiano La Fattoria La Maliosa in Toscana è l'unica Azienda Agricola Biodinamica in Italia che segue il Metodo Corino per la produzione di vino e olio naturali.

Ma non si tratta solo di un nome, è molto di più: il Metodo Corino è un marchio registrato e un brevetto: “Dopo un lungo lavoro, ma anche legale, il brevetto è ufficialmente approvato dal ministero da circa un mese.” – dichiara Antonella Manuli – Il Metodo Corino è l’unico metodo per la produzione di uva e vino “naturale” dotato di brevetto, un successo italiano. Questo perché siamo riusciti a dimostrare la nostra innovazione nel processo produttivo, soprattutto nella parte della vigna. In questo modo, tra l’altro, garantiamo totale trasparenza al consumatore.

Grande impegno viene dedicato alla gestione del terreno: in maniera misurabile viene incrementata la biodiversità e la qualità biologica del suolo. Pensi che tra prima di piantare la vigna e dopo averla piantata non cambia la QBS (qualità biologica del suolo). In altre parole: rispetto totale della vitalità e biodiversità del suolo, nessun impatto umano su di esso, noi non disturbiamo niente. Nel concetto di sostenibilità ci sono equilibri da non alterare. Equilibri che durano da secoli, a volte millenni. In questo modo otteniamo grossi vantaggi anche per ciò che concerne la longevità dei vigneti: i nostri durano 90-100 anni contro una media attuale di 18-20. Rispettiamo ancora le classiche tre generazioni umane che una volta erano una regola.”

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Ma quali sono i fattori di sostenibilità del Metodo Corino? Vai a pagina 3

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