In Garfagnana si narra la leggenda del Buffardello, folletto dei boschi che si diverte a fare scherzi durante la notte, soprattutto nei giorni che precede Halloween.

Leggende della Garfagnana: la storia del Buffardello

La festa di Halloween si avvicina e le antiche leggende, con il loro pizzico di magia, tornano a galla. Le terre della Garfagnana sono caratterizzate da misteri: chi vuole calpestarle dovrà fare i conti con un contorno immaginario, costellato da storie tramandate dai più anziani intorno al fuoco. Tra gli esseri fantastici della tradizione orale garfagnina troviamo il Buffardello, detto anche Linchetto; le sue descrizioni fisiche sono molteplici, ma tutti ci diranno una cosa: meglio non farlo arrabbiare perché è molto dispettoso.

Il Buffardello è un folletto dei boschi della Garfagnana

Chi è il Buffardello?

Questo esserino è nell’immaginario di tutti i bambini della Garfagnana e viene descritto come un piccolo folletto, vestito in maniera buffa e sgargiante che infesta i boschi e, spesso, si avvicina alle abitazioni. Una vecchia filastrocca recita:

Il buffardello è un omino grossolano

vestito da gitano.

Porta in testa un beretto

e abita sotto il tetto.”

Altre testimonianze raccontano il Buffardello come una presenza invisibile, ma percepibile: un soffio di vento improvviso e focalizzato a disfare i mucchi di foglie raccolte o il fieno pronto per nutrire il bestiame. “Era spesso considerato come un vento che girava, come una piccola tromba d’aria, e di solito arrivava quando si raccoglievano le castagne, in particolare il 28 ottobre, giorno di San Simone”.

Nei paesi più in quota parlano di un animale: a volte più simile a un gatto, altre a un barbagianni, ma sempre capace di versi spaventosi nelle ore notturne.

Le leggende locali, come quelle della Garfagnana, nascono dalla paura, la quale non è da considerarsi un’emozione negativa perché ha agevolato, nel tempo, l’unione delle varie comunità montanare della zona. Per questo troviamo un Buffardello polimorfo: a seconda del paese preso in considerazione, il folletto avrà qualche caratteristica peculiare del luogo.

Il Buffardello, folletto dei boschi della Garfagnana, può assumere anche la forma di barbagianni.

I dispetti del Buffardello

Il regno delle creature fantastiche è la notte: il risveglio in Garfagnana può portare ad alcune strane scoperte, conseguenze degli scherzi burloni degli abitanti del bosco.

Una grande passione del folletto garfagnino è intrecciare: che siano crini di cavallo, code di mucca o capelli. È un amante delle acconciature e, spesso, le donne con lunghe chiome raccontano di essersi svegliate con grovigli degni del miglior parrucchiere: mai criticare il lavoro svolto, perché il Linchetto è molto permaloso e potrebbe annodare tutti i capelli rendendoli indistricabili. Se un giorno vi doveste trovare strani nodi sulla testa o nel pelo del vostro animale, un garfagnino DOC vi potrà dare solo una spiegazione: è stato il Buffardello.

Bambina con il viso imbonciato con lunghe trecce

La storia del prete avaro che diventò generoso

I preti e le perpetue sono tra le vittime preferite del Linchetto.

Un’antica storia narra di un uomo di chiesa molto avaro e occupato a benedire stalle per colpa del Buffardello. Una notte, mentre dormiva nel proprio letto, la collana con la croce iniziò a pesare e si svegliò di soprassalto vedendo due grandi occhi luminosi sopra il suo petto.

Dopo l’inaspettata visita del Buffardello, il prete diventò il cittadino più amato del paese, sempre pronto a dare un po’ di cibo ai più bisognosi. Da qui la credenza dell’appesantimento notturno dovuto al folletto, anche per giustificare grandi mangiate.

Croce d'argento aòl collo di un prete nel bosco

Come proteggersi dal Buffardello

Quando arrivava “l’or di notte”, i bambini dovevano andare a letto e per tranquillizzarli dalla paura del Buffardello sono stati escogitati alcuni espedienti per tenerlo lontano.

Il folletto è molto goloso di bacche di ginepro, prodotto molto utilizzato in Toscana. I contadini, convinti di avere la casa infestata dal briccone, usavano lasciare un piatto di bacche sul comodino prima di dormire: il Buffardello, impegnato a contarle e farsene una scorpacciata, si dimenticherà del dispetto e se ne andrà con la pancia piena, lasciando riposare il malcapitato.

Le nonne, per scacciare la presenza non gradita, recitano ai più piccoli una filastrocca:

Baffardell, o Baffardell, o come sei bello!

Ti darò un frittello

Salta addosso a mio fratello”.

Le bacche di ginepro sono il cibo preferito del folletto Buffardello

Gli streghi, spaventose creature notturne

La Garfagnana, oltre al Buffardello, nasconde altre creature, ben più spaventose e complici di incubi notturni: gli streghi. Le leggende parlano di esseri antropomorfi che si riuniscono nelle notti più buie per riti magici. Si manifestano agli umani come piccole fiammelle di luce in lontananza o animali dall’aspetto molto selvaggio.

La loro vicinanza al mondo infernale nasce da un rito: un ballo, accompagnato da un violino, intorno a un pugnale seguito dall’invocazione di Satana stesso. Spesso veniva invitato a suonare uno sfortunato passante, al quale fingevano di regalare lo strumento a patto che ciò rimanesse un segreto. In molti non potevano resistere alla tentazione di mostrare il tesoro agli amici, ma dentro alla custodia trovavano solo brandelli di carne. Da sempre viene ritenuto che sia molto pericoloso ficcare il naso nelle attività di queste creature. Tradizione vuole che se viene chiesto: “per chi è fatta la notte?” la risposta, che dovrebbe proteggere da azioni maligne, debba essere obbligatoriamente: “Per mi, per ti e per chi può passare di lì”.

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Il fantasma di una donna suona il violino nel bosco

Come sono nate le leggende della Garfagnana

Il bosco nasconde tante cose, dagli ottimi funghi a esseri pericolosi. Le leggende della Garfagnana tentano di spiegare tante piccole stranezze della quotidianità, prevalentemente di una realtà contadina.

Il radunarsi della comunità ad ascoltare il folatore è sempre un momento speciale, uno scambio generazionale necessario e da incentivare. Non abbiate paura della storia del Buffardello o di altre leggende, ma tenetevi pronti: visto il gusto di fare scherzi, ad Halloween potreste scegliere tra dolcetto o Linchetto.

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Rachele Favali
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