27 Ottobre 2017 2020-05-11T13:30:23+02:00 La storia del Forte Belvedere: dal Buontalenti al cannone delle pastasciutte TuscanyPeople Silvia Baldassini Share: Un panorama da cartolina si apre davanti agli occhi dei fortunati avventori che arrivano inerpicandosi per costa San Giorgio a Firenze: siamo al Forte Belvedere, antica fortezza della città che non ha mai sparato una palla di cannone se non a salve per indicare mezzogiorno. Facciamo forca* al Forte Belvedere? Avrete notato, cari lettori di TuscanyPeople, che tra le pagine del nostro amatissimo Web Magazine ogni tanto appare la mia anima da toscana verace e burlona. Il lifestyle toscano è fatto anche di esperienza, modi di dire e di vivere, non trovate? Non sapete quindi quante ve ne potrei raccontare sul Forte Belvedere. Bastava che uno di noi lanciasse la mitica frase “Facciamo forca!*” per inerpicarsi su per Costa San Giorgio e raggiungere il Forte. In quel luogo passavamo le nostre mattinate con lo sguardo rivolto all’orizzonte. Tutto sembrava possibile e il futuro ci sembrava una scommessa già vinta. Per questi motivi raccontarvi tutto quello che so su questo posto rappresenta, oltre a un mio personale amarcord, un modo per regalarvi un pezzo di me e della mia amata Firenze. (*Fare forca è un’espressione idiomatica fiorentina utilizzata dagli studenti per indicare il salto delle lezioni scolastiche senza il consenso dei genitori, ndr) Come tutto ebbe inizio: la nascita di Forte Belvedere “Si murò la prima pietra del fondamento primo della nuova muraglia e maravigliosa fortezza, posta sopra Porta San Giorgio…nell’Orto de’Pitti li inventori e li architettori principali furono il signor Giovanni figlio del Granduca Cosimo e Messer Bernardo Buontalenti di ingegno elevatissimo“ Queste le parole scritte dal diarista Agostino Lapi il 28 ottobre 1590, periodo in cui fu edificato il Forte Belvedere. Dovete sapere, cari amici di TuscanyPeople, che la vita nella mia amata Toscana in quegli anni non era poi così tranquilla e capire come difendere la città era un aspetto fondamentale dell’urbanistica cittadina. Il bello era, come scriveva Machiavelli ne L’Arte della Guerra, che non soltanto bisognava difendersi dai nemici esterni ma anche da quelli interni! Firenze aveva un grosso punto debole, l’Oltrarno collinare.La nascita dell’artiglieria, il proliferare dei nemici di Firenze rese evidente la necessità di edificare fortezze che potessero non soltanto salvare la città ma a volte anche le nobili terga della famiglia ducale! Siamo nel XIII secolo. Il colle di Boboli è l’unica collina presente all’interno della cinta muraria. La parte pianeggiante della città è difesa dalla Fortezza da Basso, edificata intorno al 1529, ideale per permettere un rapido spostamento dei nobili, in caso di pericolo, da Palazzo Medici attraverso via Larga. Cosimo I compie un ulteriore passo in avanti con la fortificazione di Colle San Miniato. Il problema si pone quando Ferdinando I sposta la residenza ducale da Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, in prossimità dell’altura di Boboli. Il luogo deve essere fortificato e alla svelta per difendere ovviamente la città, ma anche per consentire il rapido passaggio dei nobili dalla residenza urbana alla sicurezza delle mura fortificate. Bernardo Buontalenti e Don Giovanni de’ Medici Ci siamo cari amici di TuscanyPeople, il Forte Belvedere inizia a prendere forma davanti ai nostri occhi. Ferdinando I si rivolge al Renzo Piano dell’epoca ovvero Bernardo Buontalenti, architetto e ingegnere militare sopraffino, esecutore di quel manierismo fiorentino che ha affascinato il mondo intero. Non ancora soddisfatto il Granduca decide di affiancargli Don Giovanni de’ Medici, suo fratellastro e uomo dalle mille relazioni pericolose, oltre che artista e mecenate senza pari. Tra i due uomini si crea una sinergia invidiabile per cui ancora oggi è impossibile stabilire chi dei due abbia dato l’impronta principale al nostro Forte. Assistiti da Alessandro Pieroni, architetto che lavorò a lungo per i Medici, danno inizio al capolavoro. 👉 Leggi anche: Gelato Festival, Bernardo Buontalenti e il dessert più buono che c’è Il primo progetto del Forte Belvedere La posizione strategica di quell’altura era stata già sottolineata a suo tempo da Michelangelo, il quale si dilettava anche di ingegneria militare. Bernardo Buontalenti e Don Giovanni de’ Medici dapprima elaborano un sistema complesso di bastioni che incamerano le primitive mura difensive. In seguito, il loro estro così accentuato dà vita a un progetto tra i più geniali dell’epoca. Il Forte Belvedere nasce da una pianta a stella, la più efficace e utile, miei attenti lettori di TuscanyPeople, in presenza di un terreno reso difficile dalla presenza di altezze diverse. Cinque bastioni difendono Firenze: Boboli e Le Monache scrutano minacciosi l’orizzonte in cerca di nemici da fermare mentre La Pace, Casin Interno e San Giorgio si ergono fieri e orgogliosi a difesa della città interna. Al centro la Diamantina, un pregevole palazzo a tre piani preesistente al Forte, diventa il quartier generale militare. Il tesoro dei Medici e l’assedio che non c’è Molto rumore per nulla, direbbe l’illustre Shakespeare. Dovete infatti sapere che il Forte Belvedere non dovette mai respingere nessun assalto. Nessun esercito o nemico interno portò mai un cannone del Forte a sparare un colpo! Nemmeno i Medici utilizzarono mai il famoso Corridoio Vasariano per fuggire da possibili rivolte. La presenza di questo passaggio che avrebbe dovuto salvare la nobiltà dalle sommosse interne, spinse il Granduca a ideare una specie di camera segreta del tesoro. Pronti cari amici di TuscanyPeople? Sto per portarvi sul set del miglior Indiana Jones. Dovete sapere che per arrivare a questa stanza occorreva scendere delle scale a pioli in legno, congegnate per poter essere tirate via all’occorrenza. Sulle porte erano posizionati degli archibugi pronti a sparare una miriade di proiettili sul capo dell’incauto avventore. Un pozzo nascosto con lame affilate e la possibilità di allagare la camera dall’alto erano gli ultimi due congegni utilizzati per difendere il forziere segreto dei Medici. Affascinante vero? La peste e il “cannone delle pastasciutte” L’edificio della Diamantina in realtà servì intorno al 1600 ai governanti della città per difendersi dal nemico acerrimo di tutti i popoli, la peste. Terminato il pericolo, nel 1700 il Granduca Pietro Leopoldo decise di permettere ai fiorentini di godere di questo meraviglioso monumento cittadino aprendolo al pubblico. I cannoni intonsi iniziarono semplicemente a sparare qualche colpo ogni giorno a mezzogiorno e fu proprio grazie a questa usanza che i fiorentini iniziarono a chiamarlo il “cannone delle pastasciutte“. Tempi moderni Le vicende del nostro amato Forte Belvedere conoscono da questo momento in poi un’alterna fortuna. Nel 1954, diventato demanio civile, passa nelle mani del Soprintendente Nello Bemporad che ne supervisiona il restauro. Il complesso viene aperto al pubblico nel 1957. Vent’anni dopo, scadute alcune convenzioni, il Forte conosce di nuovo una profonda decadenza fino all’intervento negli Anni ’90 dell’architetto Giuseppe Cini che ne cura il recupero. Il Forte viene riaperto nel 2003 e lo è tuttora anche se è rimasto chiuso per cinque anni a seguito di due incidenti mortali. Il Forte Belvedere oggi “Non vi è infatti luogo nel mondo dove esporre sculture all’aperto, in rapporto a un’architettura e a una città, migliore del Forte di Belvedere, con i suoi dintorni imponenti e le meravigliose vedute verso Firenze.“ 👉 Leggi anche: Jean-Michel Folon, trait d’union tra arte e amore per Firenze Le parole di Henry Moore, scritte nel lontano 1972, sono l’emblema dell’essenza del Forte Belvedere oggi. Mostre e iniziative culturali trovano in quelle mura la cornice più suggestiva. Tra le mostre più importanti organizzate al Forte come non ricordare quella di Botero nel 1991 o la prima mostra della Ferrari al mondo nel 1990. Nel 2013, l’artista cinese Zhang Huan ha inaugurato la riapertura al pubblico dell’edificio con l’evento “Soul and Matter-Anima e materia” e nel 2015 ha avuto luogo l’esposizione dell’artista inglese Anhony Gormley. Ytalia Dal 2 giugno al 1 ottobre 2017 il Forte è stata sede di una mostra che spero siate riusciti a visitare a visitare. Ytalia è un progetto ambizioso che vede coinvolti numerosi artisti contemporanei e che rappresenta un formidabile trait d’union tra il patrimonio artistico rinascimentale della città e le forme più contemporanee dell’espressione creativa mondiale. 📍PER APPROFONDIRE: 👉 Medici e Borgia: rivalità tra due delle famiglie più potenti del Rinascimento 👉 Un weekend da favola a Firenze senza toccare la macchina: yes you can 👉 Edoardo Tilli: il Bianconiglio-chef di Podere Belvedere e le sue magie culinarie La Toscana è la tua passione? Anche la nostra! Teniamoci in contatto Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople Share: Informazioni sull'autoreSilvia BaldassiniBlogger & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/forte-belvedere-firenze/" width="100%" count="on" num="3"]