17 Giugno 2016 2016-10-03T12:34:28+02:00 Gianni Mercatali: metti una sera a cena. Con lui. TuscanyPeople Tommaso Baldassini Share: Oggi, cari lettori, TuscanyPeople scriverà con l’emozione consona alle presentazioni importanti; abbiamo infatti l’onore, ma soprattutto il piacere, di conoscere una persona davvero speciale: Gianni Mercatali, fiorentino classe 1948 e maestro di Public Relations. Gianni Mercatali: la sua vita professionale e non solo Ormai addentro al nuovo millennio, nel pieno di quella che è stata definita da più parti come l’epoca della comunicazione, stiamo per lasciare la parola ad uno dei professionisti che almeno da una certa angolatura, l’hanno intuita prima e ne hanno vissuto il sorgere poi. Abbiamo incontrato Gianni Mercatali in un ristorante in Oltrarno e, tra il primo piatto e caffè, ci ha raccontato la sua storia. Memorie familiari Le prime qualità di Gianni ad averci colpito sono state, senza dubbio, la semplicità e la capacità di empatia che ci hanno messi a nostro agio, rendendo particolarmente vivo il racconto, “Sono nato a Firenze in via Giovanni Prati, la prima contrada di Via delle Campora a Porta Romana nella parrocchia di Sant’Ilario, vicino a quelle che erano chiamate le casa dei giornalisti, dove abitavano: Oriana Fallaci, amica di mia sorella, Giancarlo Domenichini, Gastone De Anna, Paolo Marcolin, Enrico Mazzuoli e molti altri. Mio padre era romagnolo di Modigliana, in provincia di Forlì, mia madre fiorentina. Cultura e comunicazione, dalla laurea in Lettere alla RAI di Londra Queste sue origini determinano un carattere che si rifletterà sulla professione, “sono metà fiorentino e metà romagnolo, mio padre mi ha trasmesso il senso dell’ospitalità, la passione per il buon bere e il buon mangiare. Tutti elementi per un piacevole approccio alla vita. Invece mia madre mi ha dato la fiorentinità: un certo umorismo, cordialità, disponibilità ma anche diffidenza. E poi un forte senso estetico, una passione per il bello e il particolare che soltanto vivendo a Firenze si può sviluppare“. La Firenze di Gianni Mercatali Da fiorentini, apprezziamo molto il grande amore di Gianni per Firenze, lo percepiamo da come ci racconta delle vie e delle piazze, dei suoi primi anni. Le elementari a San Gaggio, le medie in piazza Pitti, il ginnasio al Niccolò Machiavelli, vivacizzato da un cinque in condotta che non ci saremmo aspettati e infine la Facoltà di Lettere. “Mi sono laureato con 110 e lode nel 1973” e questo invece non ci sorprende “con una tesi in storia storia e con un argomento dedicato all’esperienza di mio padre: la Resistenza dei militari italiani internati nel lager nazisti dopo l’8 settembre 1943 “. Questo studio, che colmò un vuoto accademico su quel periodo della nostra storia, fu recensito e pubblicato, sebbene per Gianni rappresentasse soltanto metà dell’opera; “quando entrai all’università nel 1968 iniziava a Firenze, in via sperimentale, l’indirizzo di ‘Teoria e tecnica delle comunicazioni di massa’, tenuto dal professor Pio Baldelli“, così la tesi storica fu la base per la sceneggiatura di un documentario sul tema, proiettato, nel corso della discussione, davanti ai contro-relatori, i professori Cardini, Maselli e Cerrito. Studioso e regista, abile a comunicare con il mezzo cinematografico, ma sostanziando le immagini tramite la solida base della ricerca accademica, la tesi fu il coronamento di una passione per il cinema più antica. Gianni Mercatali, infatti, visse questo mondo in uno dei momenti più belli per l’Italia, lavorando direttamente sui set romani. Gianni Mercatali ed il primo film come aiuto regista Il primo film come aiuto regista fu “Vanda la Ragazza d’Oltrarno“, ambientato a Firenze e tratto dall’opera dello scrittore Vasco Pratolini, “interprete era una diciassettenne Mara Venier, bella, molto dolce e una straordinaria e affascinante Alida Valli. I costumi furono di Anna Anni che era la costumista di Franco Zeffirelli in teatro. Zeffirelli venne anche a trovarci sul set“. Il film fu premiato con la Targa d’Argento alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia del 1972. Dopo la laurea, un’altra esperienza al posto giusto nel momento giusto. Nella Londra della stagione dei Queen e dei Pink Floyd, dove lavorò nella sede RAI di Londra con il noto e simpaticissimo Sandro Paternostro, dedicandosi soprattutto ai servizi culturali, diretti allora da Humbert Bianchi. Un’esperienza soprattutto da “documentarista“. Gianni Mercatali e la Firenze da bere Anni ’70 Fino al 1973, pertanto, abbiamo conosciuto Gianni Mercatali come persona seria e capace, dal lato fiorentino, lo immaginiamo con poco sonno e sempre appassionatamente impegnato. Dolce ma iroso, intelligente e ironico, incapace di stare fermo soprattutto nelle idee. Ci ha sorpreso scoprire che, oltre l’università e il cinema, abbia trovato poi il tempo di fare anche molto altro. “Ho gestito per undici anni, dal 1964 al 1975, locali a Firenze, ma non solo“. Grandi soddisfazioni sono venute dalla Siesta, attuale TwentyOne. Nel 1966, in occasione della Settimana Inglese che segnò il gemellaggio tra Firenze ed Edimburgo, Gianni portò nel locale gli artisti del Piper Club di Roma (tra le più celebri discoteche italiane), Patty Pravo per la prima esibizione fuori dal Piper e poi The Primitives con Mal Ryder, Ricky Shane e successivamente i gruppi I Califfi, I Giganti ed i Dik Dik. Ma la grande rivelazione del tempo furono sicuramente The Motowns from Liverpool. La musica è stata un’altra passione, prosegue Gianni, grazie ad Ernesto Pugi, socio della Siesta, che assieme alla famosissima casa discografica R.C.A. fu produttore dei Motowns: “dal 1966 feci una sorta di ufficio stampa, incaricato dall’allora direttore artistico Ennio Melis, per questo gruppo e nel 1967 i Motowns vinsero il Cantagiro con ‘Prendi la chitarra e vai’. Che giorni, e che notti, quelle del Cantagiro!“. Dopo la Siesta, l’Arcadia insieme all’eclettico Fabio Baldi Papini e all’instancabile Tullio Bravi, che per molti veri fiorentini degli anni Settanta non era soltanto in Grecia, ma anche in via Pandolfini. Questo fu un locale molto strutturato: discoteca, piano bar, sala relax e teatro cabaret. “Qui, con Fabio, mi occupavo della programmazione del teatro cabaret. Andavo al Salone Margherita di Roma e al Derby di Milano per vedere gli spettacoli e scritturare gli artisti più interessanti e promettenti. Spesso mi occupavo anche della regia delle luci“. Da Milano e da Roma raggiunsero così Firenze molti artisti famosi, prima che gli avventi televisivi degli anni Ottanta facessero lievitare i loro cachet: “I Gufi, Cochi e Renato, Paolo Villaggio, Enrico Montesano, i Gatti di vicolo miracoli, e i nostri fiorentini Riccardo Marasco, I Giancattivi e Giorgio Ariani… Invitavo il professor Pio Baldelli che veniva agli spettacoli apprezzando particolarmente questa rassegna del migliore teatro cabaret italiano“. Le prime public relations di Gianni Mercatali Ancora non siamo arrivati alla vera società di Relazioni Pubbliche e Comunicazione, ma le collaborazioni, vi assicuriamo che erano già importantissime. Furono gli anni dell’organizzazione di mostre d’arte, dopo la laurea, per conto di una società presieduta da Luigi Bellini (omonimo e nipote di quel Luigi Bellini, antiquario fiorentino che ideò la Biennale dell’Antiquariato). Nel 1975 una di queste grandi mostre al Palais des Sports d’Hiver portò Gianni a Montecarlo: “lì conobbi Raffaella de Laurentis, figlia di Dino de Laurentis e Silvana Mangano; andavamo spesso a Cape Martin al ristorante ‘Le Pirate‘ di Robert Viale, padre dell’allora fidanzato di Raffaella, Gipi Viale“. Gianni ce lo ha raccontato anche perché questi amici furono poi frequentatori entusiasti di un altro suo locale fiorentino, il Gala Club, aperto nel 1974 assieme all’amico Gino Paoli e raggiunto spesso dai questi amici monegaschi a costo di un lunghissimo viaggio in auto, sebbene allietato dalla compagnia di Awanagana e di Herbert Pagani, conduttori radiofonici del periodo aureo di Radio Montecarlo. Sempre al Gala Club aggiunge: “presentai il primo libro di Ugo Tognazzi ‘Il Rigettario’, un libro di sue personalissime ricette. In quel periodo era a Firenze per girare quel capolavoro che è Amici Miei“. Gianni Marcatali: professionale, libero e concreto A questo punto Gianni Mercatali ci ha condotto davvero vicini ad un’importantissima società di pubbliche relazioni, numero uno nella cura dell’immagine di brand importanti: da Rolls Royce, Bentley, Aston Martin, ai motoscafi Riva a Cartier e Champagne Krug. Per i tre anni successivi alla laurea, Gianni si impegnò come assistente volontario del professor Gilberto Tinacci Mannelli presso la facoltà di Scienze Politiche Cesare Alfieri, ma entrò anche in contatto con il Consorzio del Chianti Putto (ricordate il buon bere?) per il quale curò per tre anni con successo e innovazione l’ufficio comunicazione, mentre erano presidenti prima Luciano Giannozzi e di seguito il Marchese Vittorio Frescobaldi. E’ in quel periodo che nasce la sua prima Agenzia di Public Relations. Anche se in modo categorico ci suggerisce: “Non più P.R. come pranzi e rinfreschi, ma R.P. come Ricerca e Programmazione“. Questo il motto, ma soprattutto la filosofia professionale, di Gianni Mercatali. Il nostro Gianni può essere definito con tre aggettivi: libero grazie alla sensibilità artistica e alla creatività di chi lavora con passione; professionale, perché capace di conciliare l’ispirazione con gli obiettivi del cliente; concreto, per l’abilità nel conseguire il successo: “sui progetti i miei clienti devono appassionarsi più di me, perché quello che faccio è funzionale sempre agli obiettivi condivisi “. Gianni Mercatali Grand Gourmet con il David di Michelangelo Come avete letto, Gianni ci ha raccontato più di una strada per il successo che del successo in sé, più dell’artefice che delle sue opere. Non un invito al dinamismo necessario all’evoluzione dell’uomo, ma un vissuto effettivo. Tuttavia non vi sarà negato almeno un esempio pratico di ciò che siano le pubbliche relazioni per un brand di livello internazionale. Il cliente è lo stilista e imprenditore Stefano Ricci. Il contesto è la manifestazione di Pitti Uomo a Firenze. L’idea fu quella di realizzare una cena per circa duecento giornalisti e buyers nella Galleria dell’Accademia, tra i Prigioni di Michelangelo e davanti all’originale del David. Cucinò lo chef Angelo Paracucchi, sicuramente il più importante in Italia in quel 1981, nonché padre della cucina mediterranea. In sottofondo le musiche del Quintetto del Teatro Comunale di Firenze. Mentre fuori la neve cadeva sulle colline di Fiesole. Cena nel Museo dell’Accademia per la Maison Stefano Ricci. Di storie che mi ha raccontato Gianni, e che custodisco nel mio registratore ne ho molte. Alcune di queste legate alla conoscenza di personaggi dello showbiz contattati per lavoro e poi diventati amici o amici coinvolti poi in simpatiche occasioni professionali: da Gregory Peck a Sylvester Stallone e Robert De Niro, da Renato Pozzetto a Gino Paoli, da Bruno Vespa a Luca Cordero di Montezemolo. E fra gli chef e ristoratori Sirio Maccioni, Paul Bocuse, Gualtiero Marchesi, Gianfranco Vissani, Carlo Cracco, Davide Oldani e Annie Feolde dell’Enoteca Pinchiorri. “Il concerto per 21 pianoforti in Via Tornabuoni” nel 1983 c’eravamo anche noi e mi vengono ancora i brividi; le due “grandi mostre di Fernando Botero” a Firenze nel 1991 al Forte Belvedere e nel 1999 in Piazza della Signoria, al Piazzale degli Uffizi e nella sala d’arme di Palazzo Vecchio; Gianni Mercatali e il suo ufficio estivo sotto la tenda del Forte dei Marmi “Una volta un amico mi ha detto: ma se questo è il tuo lavoro, qual è il tuo hobby?!”. Il fatto è che prima nessuno faceva il suo lavoro. D’altra parte lui, Gianni, è prima di tutto curioso e tutto lo sorprende ancora. Ecco, potremmo dire: professione curioso. L’attività di Public Relations non ha interruzioni. Spesso è proprio nel periodo estivo che si svolgono gli eventi più importanti di tutto l’anno e così Gianni si è inventato la “tenda-ufficio”. “Mi sarebbe piaciuto molto poter lavorare in barca, ma non potendomelo permettere ho risolto organizzando la mia sede estiva sotto una tenda del Bagno Silvio al Forte dei Marmi dove vado da 62 anni! Stesso bagno, stessa tenda, stessa cabina. Lo iodio ed il salmastro della Versilia, trasportati da un leggero maestrale, rilassano, ma allo stesso tempo stimolano, la mia esplorazione delle idee. E’ sotto questo ‘canniccio’ che sono nati i più importanti eventi che raccontano la storia del mio lavoro. E fra questi l’ormai celeberrima A Tavola sulla Spiaggia che quest’anno compie 24 anni di vita”. Gianni Mercatali e TuscanyPeople TuscanyPeople saluta e si complimenta con Gianni Mercatali, una persona capace di attraversare con naturalezza un’epoca di fratture e rivoluzioni della nostra società; è la facoltà di chi possiede apertura mentale e capacità di evolvere continuamente, guardando a sfide sempre nuove. Nel cinema ai tempi d’oro della scuola italiana, nelle notti dei giovani degli anni Sessanta, nel cabaret prima che approdasse in televisione e potremmo portare altri esempi. Quello che riteniamo però essere la grande capacità di Gianni è il dono di saper scorgere nel presente la corrente storica destinata a svilupparsi. Dote fondamentale per chi deve occuparsi di curare un’immagine, di promuovere un marchio, di comunicare. Studio Mercatali Share: Informazioni sull'autoreTommaso BaldassiniPublisher, Blogger & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/gianni-mercatali/" width="100%" count="on" num="3"]