Sveliamo i segreti dei tipici ortaggi invernali in Toscana. Prepara piatti gustosi e sostanziosi con verdure a foglia, legumi e molto altro.

Quali sono i tipici ortaggi invernali in Toscana?

In questo viaggio nei sapori e nella cucina tradizionale, scopriamo insieme quali sono i tipici ortaggi invernali in Toscana. Se infatti non vi arrendete a tenere l’orto a riposo durante l’inverno, fate molto bene, perché l’orto può produrre anche durante i mesi freddi. Gli ortaggi invernali sono infatti una parte essenziale del panorama culinario in Toscana, fornendo un’aggiunta saporita e sostanziosa a molti piatti durante i periodi meno clementi. Dalle verdure a foglia e a radice, ai legumi come fagioli e piselli, queste colture rappresentano una fonte importante di nutrimento e sapore della nostra regione.

E allora vediamo quali sono i tipici ortaggi invernali in Toscana.

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Cavolo verza

Tra gli ortaggi invernali in Toscana, il cavolo verza, più noto semplicemente come verza, è senz’altro uno dei protagonisti dell’orto in inverno, tanto che alcuni sostengono che il suo sapore migliori proprio dopo una gelata. La resistenza al freddo di questa pianta è possibile in virtù della bollosità delle sue foglie.

Tuttavia, sulla verza è importante fare una precisazione per i neofiti dell’orto: le piantine devono comunque essere trapiantate nell’orto entro la fine dell’estate, crescono durante tutto l’autunno e arrivano in inverno al momento della raccolta. In inverno, quindi, non occorre fare niente per le verze, solo raccoglierle man mano che si intende cucinarle.

Cavolo nero

Come la verza, anche il cavolo nero di Toscana, uno degli ortaggi invernali più tipici della regione, presenta foglie bollose che lo rendono resistente al freddo. La raccolta può andare avanti fino a primavera, purché non venga mai cimato l’apice: si devono togliere sempre le foglie basali per consentire al cuore vegetativo di continuare a produrre.

Se ci rendiamo conto che il cavolo nero è di nostro gusto, progettiamo di metterne più piantine durante la prossima estate, per arrivare all’inverno con una maggiore quantità di prodotto.

Per approfondire: Il cavolo nero, protagonista della cucina toscana d’autunno

Piante di cavolo nero detto anche cavolo toscano

Cavolo riccio

Il cavolo riccio, o Kale, è un cavolo poco coltivato in Italia fino a pochi anni fa, ma di recente ha assunto una progressiva importanza negli orti e nelle coltivazioni orticole professionali. Per la gestione e la raccolta si può fare riferimento a quanto vale per il cavolo nero, perché anche questo è un tipo di cavolo che non forma una testa ma un pennacchio di foglie emesse da uno stelo che si sviluppa in altezza per mesi.

Cavolfiore

Anche il cavolfiore è uno dei protagonisti tra gli ortaggi invernali in Toscana. È una pianta che ci interessa per l’infiorescenza, ovvero la parte bianca o colorata. Questa, sfortunatamente, è sensibile al freddo, e quindi con le gelate rischiamo di perderla perché si riempie di chiazze nere. Deve essere raccolta prima di sensibili abbassamenti termici a 0°C. Le piante che invece non hanno ancora formato la testa, come nel caso di cultivar tardive, possono invece resistere anche fino a -5°C.  Quindi, nel caso del cavolfiore, molto dipende dallo stadio in cui si trova al sopraggiungere del gelo, e anche dall’umidità che rende il freddo molto più insopportabile anche per le piante

Poche piante possono anche essere coperte con teli di tessuto non tessuto che le avvolga singolarmente, ma questa indicazione è impraticabile per colture più estese. In questo caso è possibile procurarsi dei teli molto larghi da stendere sull’intera aiuola a coprire tutte le piante insieme. La larghezza è necessaria perché le piante sono più alte rispetto alle insalate, ovviamente, e questo rende molto più complessa la loro copertura.

Pianta di cavolfiore, tipico ortaggio invernale

Cavolo di Bruxelles

La raccolta dei cavolini di Bruxelles arriva nel pieno dell’inverno, e le piante sono abbastanza resistenti al freddo. Non è necessario fare niente di particolare, solo attendere che questi tipici ortaggi invernali siano pronti.

Endivie e cicorie

Le endivie, riccia e scarola, sono tipiche insalate autunno-invernali, così come le cicorie, chiamate anche radicchi. Si tratta di piante abbastanza resistenti al freddo, purché non sia troppo prolungato, perché le gelate provocano l’allessamento e il disseccamento delle foglie. L’endivia riccia è più sensibile al freddo rispetto alla scarola, e quindi è importante raccoglierla per tempo. Nel caso di freddo poco intenso, è tuttavia sufficiente coprire tutta l’aiuola con teli di tessuto non tessuto, da fissare bene con assi di legno o pietre.

Radicchio rosso su un piatto

Rapa

La rapa è un tipico ortaggio invernale di cui si mangiano la radice carnosa e anche il fogliame. Quest’ultimo viene irrimediabilmente danneggiato dalle gelate, pertanto è consigliato fare la raccolta della maggior parte delle foglie prima di sensibili abbassamenti termici.

Aglio

Essendo stato seminato in autunno, l’aglio in inverno appare come un germoglio molto piccolo e tenero. Resiste bene a temperature fino a -10°C, o addirittura -15°C, purché non siano accompagnate da un’elevata umidità. Inverni molto piovosi e umidi possono comportare dei marciumi, e in tal caso, se la coltura venisse interamente distrutta, potrebbe risultare necessario ripiantare l’aglio a fine inverno, cosa tecnicamente possibile. Molti scelgono appositamente di seminare l’aglio a fine inverno, soprattutto se si tratta dell’aglio bianco, mentre per l’aglio rosa è più comune l’impianto autunnale.

In tal caso, la nuova semina deve essere realizzata dopo aver rigenerato la terra con un prodotto a base di Trichoderma, fungo antagonista che ostacola lo sviluppo di funghi patogeni. Ottimo a questo proposito è Tricoder, un prodotto ad azione specifica che contiene un’alta concentrazione di Trichoderma, e che grazie a questo riesce a condizionare la composizione microbica del suolo. Inoltre, dovendo concimare il terreno prima dell’avvio della nuova stagione, sarà utile scegliere del terriccio bio, che oltre ad apportare sostanza organica e nutrienti, favorirà anche lo sviluppo delle preziose micorrize. Chi poi non avesse seminato l’aglio in autunno può farlo verso la fine di febbraio o nella prima metà di marzo.

Capi d'aglio con venature viola

Cipolla

Le cipolle in inverno si trovano, come nel caso dell’aglio, allo stadio di piccole piantine. Ci riferiamo soprattutto alle varietà rosse e bianche, che si raccolgono a fine primavera, come cipollotti freschi o, più tardi, come cipolle da conservazione. Anche per queste sussiste il rischio di marciumi nel caso di eccessiva umidità del suolo, e si può fare riferimento a quanto consigliato sopra per l’aglio.

A fine inverno, o a inizio primavera, è utile integrare la concimazione somministrata alla semina con un prodotto di origine naturale, come Bioactive, o Ortofrutta Bio, poiché si tratta di una coltura a ciclo lungo, e un’aggiunta di nutrimento ne permette lo sviluppo ottimale.

Porro

Anche il porro, uno dei più tipici ortaggi invernali, è una pianta resistente al freddo, e in questa stagione può trovarsi in diverse fasi di sviluppo, a seconda del momento del trapianto. A porri ancora piccoli conviene lasciare il tempo di crescere, senza troppa preoccupazione per il gelo.

Per approfondire: La Cipolla di Certaldo e la ricetta della Francesina

Cassetta di cipolle bianche

Libri da leggere sull’orto e su cosa coltivare in base alle stagioni

Il mio orto. Guida alla coltivazione di ortaggi, frutta ed erbe aromatiche, di Richard Gianfrancesco, Ed. Il Castello;
Ortaggi insoliti di Sara Petrucci e Matteo Cereda, Terra Nuova Edizioni;
Conserve dell’orto. Come trasformare gli ortaggi in sott’oli, sott’aceti, giardiniere e tanto altro, di Rita Bacchella, Ed. L’informatore Agrario;
Mettete orti sui vostri balconi. Il manuale completo per coltivare ortaggi in vaso, di Matteo Cereda e Federico Bonfiglio, Ed. Rizzoli;
Orto e frutteto biologici. Guida completa per ottenere ortaggi e frutti sani e gustosi, Ed. De Vecchi;
L’orto dei bambini 2. Schede tecniche di coltivazione di ortaggi e piante aromatiche, di Morena Paola Carli, Ed. Forme Libere;
L’orto sul balcone. Guida alla coltivazione degli ortaggi negli spazi urbani, Ed. Ecolibri;
Dall’orto alla tavola. Come coltivare frutta e ortaggi mese per mese, di Jo Whittingham, Ed. De Agostini;
Orto facile per tutti. Tecniche, piante, calendario dei lavori, Ed. Demetra;
Più orto che giardino. Come coltivare verdure felici e fiori gentili, di Simonetta Chiarugi e Camilla Zanarotti, Ed. Mondadori Electa.

Cavoletti di Bruxelles appena colti su un tavolo

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Foto cavolfiore di Karolina Kołodziejczak su Unsplash | Foto radicchio di Riccardo Greg su Unsplash | Foto aglio di Nick Fewings su Unsplash | Foto cipolle di Dmytro Glazunov su Unsplash | Foto di copertina Markus Spiske su Unsplash | Foto cavoletti Bruxell di Keenan Loo su Unsplash

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