22 Ottobre 2024 2024-11-19T12:32:05+01:00 Le più grandi invenzioni made in Tuscany TuscanyPeople Vieri Tommasi Candidi Share: Immergiti nel mondo dei grandi inventori toscani, tra cui l’inarrivabile Leonardo da Vinci. Una terra fertile per genialità e scoperte. Grandi inventori toscani: tutto il genio made in Tuscany Toscana terra d’arte e di meraviglie architettoniche e naturali, ma non solo, perché è anche terra di grandi inventori, al punto che forse il più grande di tutti i tempi, il superlativo, il non plus ultra, il genio interdisciplinare per antonomasia, è proprio quel Leonardo da Vinci che d’invenzioni ne ha ideate talmente tante, e in così tanti campi, che è quasi impossibile riassumerle nel breve spazio di un articolo web. Eppure ci proveremo, e non ci fermeremo a lui, perché si dà il caso che la Toscana abbia cullato nel suo seno altri inventori di altissimo livello come… Be’ seguiteci e lo saprete presto. Leonardo Fibonacci, l’inventore dell’algebra Iniziando in ordine cronologico nella lista dei grandi inventori toscani, partiamo da un vero genio matematico, il pisano Leonardo Fibonacci (noto anche come Leonardo Pisano), nato nella città della Torre Pendente nel 1226, ossia il matematico più importante nell’Occidente latino del XIII° secolo. Le sue opere rappresentano una summa della matematica araba del IX° e X° sec. In quella più famosa, il “Liber Abaci” (“libro di calcolo”, dal latino “abacus”), pubblicata nel 1202, Fibonacci introduce il sistema numerico decimale (da lui denominato “Modus Indorum”) e gli algoritmi per eseguire le quattro operazioni in questo sistema, che a tutt’oggi apprendiamo nella nostra formazione scolastica. Nello stesso libro, Fibonacci propone anche la nota sequenza numerica come soluzione del problema sull’evoluzione annuale della popolazione dei conigli. Questa sequenza era in realtà nota ai matematici arabi e indù fin dai tempi antichi. Il nome “numeri di Fibonacci” fu attribuito solamente nel XIX° secolo dal grande matematico francese Edouard Lucas (1842-1891), celebre anche per il gioco della “Torre di Hanoi“. Lucas derivò anche altre sequenze numeriche simili alla sequenza di Fibonacci e ne scoprì le applicazioni in vari sistemi naturali. Francesco Datini, l’inventore dell’assegno, della moderna holding, dell’azienda bancaria autonoma e della @ commerciale Il secondo tra i grandi inventori toscani che incontriamo è il celebre mercante pratese Francesco Datini, che visse tra 1335 e il 1410, che ci ha lasciato un ricchissimo archivio di lettere e registri, e che è generalmente ritenuto, tra le altre cose, l’inventore, o comunque uno dei primissimi utilizzatori, dell’assegno. Secondo alcuni studiosi risulterebbe invece più corretto riconoscergli un largo uso, unico per l’epoca e quindi moderno, della lettera di cambio, piuttosto che attribuirgliene l’invenzione vera e propria. A tal proposito, molti ritengono infatti che la lettera di cambio fosse l’antenata della cambiale, ma in realtà questa lettera permetteva al possessore di ricevere, presso una banca designata sulla lettera stessa, l’equivalente della somma che vi era indicata, ossia una funzione propria dell’assegno. Francesco Datini, nella sua ampia attività commerciale, impiantò manifatture a Pisa, a Prato, Genova, Barcellona, Valenza, Maiorca, creando una vera e propria holding company di aziende controllate, mai vista prima. La direzione generale del sistema era a Firenze dove, nel 1398, fondò la Compagnia del banco, il primo esempio di azienda bancaria autonoma. Infine, al termine del XIV secolo, nella corrispondenza commerciale di Francesco Datini appare per la prima volta il segno della @ commerciale, volgarmente definita come chiocciola. Leonardo da Vinci, il genio totale Tra i grandi inventori toscani impossibile non parlare del genio assoluto. Leonardo è stato pittore, architetto, scultore, matematico, scenografo, anatomista, botanico, musicista, davvero un’infinità le discipline in cui eccelleva quest’uomo senza pari, ma senz’altro tra le figure più affascinanti da lui rivestite c’è quella del classico scienziato inventore di cui, si può dire, rappresenti l’archetipo per antonomasia. Ecco alcune tra le tantissime invenzioni e ideazioni attribuibili a Leonardo, alcune senza dubbio di sconcertante attualità: 1. La vite aerea /L’attuale Elicottero. L’idea era che la macchina avrebbe dovuto avvitarsi su se stessa fino a sollevarsi, come funziona per le eliche. L’invenzione avrebbe dovuto essere “spinta” da quattro uomini, anche se in realtà era troppo pesante per alzarsi in aria. 2. L’automobile Un carrello semovente, con tutta probabilità ideato per uso teatrale, progettato per muoversi senza essere spinto. Alimentato da alcune molle a spirale, disponeva anche di sistemi di frenata e di sterzo pre-programmati. 3. La bicicletta Pare che il progetto della bicicletta sia stato creato proprio da lui. In effetti sembra identica a quella attuale, eccetto per qualche particolare, sebbene non tutti gli studiosi siano concordi sull’autenticità del disegno. 4. Il carro armato Il pacifista Leonardo ideò l’antenato del carro armato che, manovrato da 8 uomini all’interno, aveva la possibilità di spostarsi e di sparare in tutte direzioni. 5. Il Cannone a 33 canne Antenato della moderna mitragliatrice, il cannone a 33 canne mirava a eliminare l’intervallo di tempo tra un colpo di cannone e l’altro causato dalla necessità di ricaricare. Esso poteva essere ruotato per far sparare una linea di cannoni mentre un’altra linea veniva ricaricata. 6. La tuta subacquea Concepita a Venezia come arma per colpire le navi avversarie, questa muta, formata da giacca, pantaloni e maschera con occhiali, era una vera e propria tuta subacquea, con canne e tubi di cuoio, adatta a resistere alla pressione dell’acqua. 7. Cavaliere robotico (il robot) Questo robot ante litteram venne esposto per la prima volta nel 1495 con grande sorpresa della corte milanese. Primo esempio di automatismo umanoide, era comandato da una serie di carrucole e leve che imitavano le osservazioni anatomiche di Leonardo sulla struttura muscolare umana. 8. Il paracadute Nel Codice Atlantico si trova un’incredibile anticipazione, un insolito disegno di un paracadute piramidale. È stato testato nel Duemila e, curiosamente, pare funzionare, nonostante per diverse ragioni la forma di quello moderno resti la più sicura. 9. Il ponte girevole Meraviglia dell’ingegneria, fu progettato per il Duca Sforza. Il ponte consentiva alle truppe di attraversare i fiumi velocemente, e poteva essere facilmente imballato e trasportato per essere riutilizzato altrove. 10. Il guanto palmato e il salvagente Si trattava di un guanto da legare attorno al polso formato da 5 stecche che prolungavano l’estensione delle dita imitando le zampe dei palmipedi. Qualcosa di molto simile alle nostre pinne, ma applicate alle mani invece che ai piedi. Sul foglio in cui era disegnato aveva aggiunto anche un salvagente con una nota a latere: “Sul modo di salvarsi da una tempesta e naufragio marittimo”. Per approfondire: Leonardo da Vinci: 15 curiosità per saperne di più Machiavelli, il fondatore della politica moderna Niccolò Machiavelli, figura controversa della Firenze medicea, non è esattamente un inventore classico sul genere di Leonardo, ma senz’altro è il fondatore – quindi a suo modo inventore – della scienza politica moderna, i cui princìpi base si desumono dalla sua opera più famosa, Il Principe, nella quale, tra l’altro, emerge chiaro il concetto di ragion di stato nonché la sua concezione ciclica della storia. Per indicare l’idea politica di Machiavelli è stato coniato il termine machiavellico, entrato peraltro nel linguaggio corrente a significare un’intelligenza acuta e sottile, ma anche spregiudicata e, proprio per questa connotazione negativa del termine, negli ambiti letterari viene preferito il termine “machiavelliano“. Bernardo Buontalenti, l’inventore (forse) del gelato Quinto dei nostri grandi inventori toscani è Bernardo Buontalenti. Vissuto a Firenze tra il 1531 e il 1608, in realtà, il suo nome era Bernardo Timante Buonacorsi, ma lo pseudonimo già rivela le sorprendenti doti (buoni talenti) di quest’uomo che fu architetto, soprattutto, ma anche pittore e scultore, ingegnere militare e scenografo, perfino orefice e ceramista, attivissimo alla corte dei Medici. Per la famiglia medicea progettò infatti numerose ville di campagna, il Forte Belvedere e poi, alla morte del Vasari, completò gli Uffizi, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli. Inoltre annotiamo anche una storia, seppur ammantata di leggenda, che lo vuole inventore alla corte francese di Caterina de’ Medici, nel 1565, del gelato come oggi lo conosciamo noi. Per approfondire: Bernardo Buontalenti: icona geniale dell’eclettismo del Cinquecento Galileo, ideatore del metodo scientifico moderno e inventore di molte altre cose Non poteva mancare tra i grandi inventori toscani un altro genio, pisano d’origine, come Galileo Galilei. A lui si deve innanzitutto la nascita del metodo scientifico moderno basato sul linguaggio matematico e sulla sperimentazione, strumento fondamentale per indagare la realtà in modo oggettivo, e già questa è un’invenzione di portata planetaria ed epocale che ha influenzato tutta la vita umana da allora in avanti, ma non finisce certo qui. Perché, oltre a essere stato un grande sostenitore – contro i dogmi ecclesiastici, e quindi a sue spese – della teoria eliocentrica copernicana, Galileo perfezionò anche il cannocchiale fino a renderlo adatto all’osservazione del cielo, ossia inventò il telescopio. Inoltre fu il primo a pensare di utilizzare l’isocronismo del pendolo per regolare il movimento degli orologi. Tra le invenzioni di Galileo ricordiamo anche: 1. il micrometro, strumento per poter misurare con precisione la distanza di ciascun satellite dal pianeta; 2. il termoscopio, strumento per la misurazione delle variazioni della temperatura, ossia l’antesignano del moderno termometro; 3. la bilancia idrostatica, che permetteva di determinare la densità e la purezza dei metalli; 4. il compasso di proporzione, versatile strumento di calcolo che permetteva di realizzare molteplici operazioni geometriche e aritmetiche; 5. il celatone, per osservare i satelliti di Giove attraverso i quali è possibile determinare la longitudine in mare; 6. la macchina per innalzare l’acqua, un raffinato modello in legno brevettato da Galileo nel 1594, ma realizzato verso la fine del Settecento. Bartolomeo Cristofori, inventore dello strumento musicale antesignano del pianoforte: il fortepiano Padovano di nascita, Bartolomeo Cristofori è stato un cembalaro, organaro e liutaio, tra i più famosi del suo tempo, ma soprattutto fu l’inventore del fortepiano, principale precursore del pianoforte, e siccome lo realizzò nel 1698 a Firenze (dove morì nel 1732), alla corte del principe Ferdinando de’ Medici, figlio dell’allora granduca di Toscana Cosimo III, grande amante degli strumenti musicali ed esperto clavicembalista, di diritto anche lui entra nel novero dei grandi inventori toscani. Eugenio Barsanti, il vero inventore del motore a scoppio La storia è complessa – e può essere approfondita nell’articolo apposito che le abbiamo dedicato -, ma la verità è che Eugenio Barsanti, originario di Pietrasanta, in Versilia, è il vero inventore del motore a combustione interna, o a scoppio. Una storia purtroppo non a lieto fine, fatta di geniali intuizioni, di realizzazioni difficoltose, di brevetti, di morte improvvisa, e di mancati riconoscimenti, una storia triste ma appassionante che vi consigliamo di leggere sulle pagine di questa rivista. Meucci, l’inventore del telettrofono, l’antesignano del telefono Alzi la mano chi non sa che il fiorentino Antonio Meucci fu l’inventore del telefono. Son cose che s’imparano alle elementari. Ebbene, fu nel corso di esperimenti di elettroterapia che Antonio Meucci scoprì, nel 1849, la trasmissione della voce per via elettrica, divenendo così, in assoluto, il primo pioniere del telefono elettrico della storia. Meucci diede subito al suo sistema il nome di “telegrafo parlante”, ribattezzato successivamente telettrofono, che diverse fonti accreditano come il primo telefono. Ma non finisce qui, perché forse non tutti sanno che, oltre all’invenzione del telettrofono, Meucci propose varie innovazioni, tra cui le candele steariche, oli per vernici e pitture, bevande frizzanti, condimenti per pasta e riso, e una tecnica per ottenere pasta cellulosica di buona qualità. A Firenze, nel 1878, nasce il borotalco Firenze è stata anche la culla del Boro-Talcum, creato nel 1878 nella farmacia di Henry Roberts in Via Tornabuoni. L’invenzione da subito conquistò il pubblico con le sue proprietà antisettiche, lenitive e rinfrescanti, diventando in poco tempo “La miglior polvere per la pelle”. La ricetta originale, gelosamente custodita, è stata rilavorata negli anni ma ha mantenuto la sua semplicità ed unicità. Per approfondire: Grandi compositori toscani del passato: la ricchezza musicale nostrana Quali sono i luoghi per scoprire le grandi invenzioni di cui abbiamo parlato? Vi consigliamo di visitare: 1. Museo Leonardiano di Vinci e (2) il Museo Leonardiano Palazzina Uzielli, a Vinci; 3. il Museo Leonardo da Vinci, a Firenze; 4. Leonardo Interactive, a Firenze; 5. la Casa Natale di Leonardo da Vinci, ad Anchiano; 6. Museo Galileo, a Firenze. Caro lettore, cara lettrice, se questo articolo ti è piaciuto potresti anche lasciarci un commento qui sotto, su FB, su IG, oppure condividerlo tramite il pulsante WhatsApp. Inoltre, se disponi del sistema Android sul tuo Smartphone, è facile rimanere in contatto con TuscanyPeople: basta far scorrere il dito sul touchscreen della Home da destra verso sinistra per aprire Discover di Google che spesso sceglie i nostri articoli tra i più interessanti da leggere. Foto 1 di Giulia May su Unsplash | Foto di copertina R.D. Smith su Unsplash Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople Condividi:FacebookXMi piace:Mi piace Caricamento... 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