31 Agosto 2021 2021-09-01T11:30:33+02:00 Mugello: anima verde, antica e genuina vicino a Firenze TuscanyPeople Vieri Tommasi Candidi Share: Cosa visitare in Mugello, la verde terra di Toscana vicino Firenze, meta ideale per vacanze e weekend all’insegna di natura ed enogastronomia. Visitare il Mugello, il verde territorio di confine tra Toscana e Romagna La zona dell’Alto Mugello Come arrivare in Mugello Breve storia del Mugello: dai primi insediamenti ai giorni nostri Dal Paleolitico alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente Prima e dopo il Granducato mediceo Dai Lorena ai giorni nostri I Borghi del Mugello Barberino di Mugello Cosa vedere a Barberino di Mugello Borgo San Lorenzo Cosa visitare a Borgo San Lorenzo Dicomano Scarperia e San Piero Visitare San Piero Vaglia e il Parco di Villa Demidoff Vicchio, borgo natale di Giotto e Beato Angelico Marradi Palazzuolo sul Senio Firenzuola Cosa visitare in Mugello: i luoghi da non perdere Villa Medicea di Cafaggiolo Castello Mediceo del Trebbio Convento del Bosco ai Frati Lago di Bilancino L’oasi WWF di Gabbianello Museo della Civiltà Contadina di Casa d’Erci Autodromo Internazionale del Mugello La cucina tipica mugellese Prodotti tipici del Mugello Cosa vedere in Mugello, il bellissimo territorio a due passi da Firenze Sembra chissà dove, sperduto da qualche parte in montagna, invece il Mugello inizia pochi chilometri a nord di Firenze. Terra antica, ricca di fascino e storia, si snoda tra verdi boschi, laghi, fiumi e torrenti, tra cui sorgono ville, castelli, e borghi suggestivi tutti da scoprire. Qui di seguito trovate una breve guida al territorio del Mugello e alle sue attrazioni: borghi, prodotti tipici e itinerari. Quando d’estate Firenze affoga nel caldo, il Mugello è una fresca idea riposante, una musica di ruscelli che tintinnano le loro note acquose tra le ombre dei boschi, una gioia di passeggiate, di pic-nic, di sport all’aria aperta.Quando d’autunno e d’inverno la pianura è affogata di pioggia, il Mugello è un sospiro di camini fumanti, di castagne sul fuoco, di legna scoppiettante, di palle di neve, di tortelli, di fiere, feste e tradizioni che scorrono di bocca in bocca, di paese in paese, in una contagiosa, sana, allegria, persa in quest’irripetibile mescolanza di Toscana e Romagna. Visitare il Mugello, il verde territorio di confine tra Toscana e Romagna Il Mugello è una vasta vallata che corrisponde all’alto corso del fiume Sieve e che giace a sud dello spartiacque appenninico caratterizzato dal Passo della Futa, dal Passo del Giogo di Scarperia, dal Passo della Colla di Casaglia e dal Passo del Muraglione. Il territorio è separato dalla valle dell’Arno e da Firenze dai crinali di Vetta le Croci, Monte Giovi, Monte Senario e delle Croci di Calenzano, noti come Monti Mugellani. Da un po’ di tempo si definiscono, impropriamente, Alto Mugello alcune aree situate oltre il crinale appenninico, sul versante romagnolo, ma che ricadono nell’amministrazione della Regione Toscana: la conca di Firenzuola e una parte della regione storica della Romagna toscana, ossia le zone dei comuni di Marradi e di Palazzuolo sul Senio. Il paesaggio mugellano è complesso, e va dalle fitte boscaglie dei crinali, regno del cinghiale, del capriolo e della volpe, alle zone dei castagneti e dell’olivo; dalle ampie superfici pianeggianti dei vecchi terrazzi segnate da scarpate coltivate a grano e girasole, al fertile fondovalle dove si trovano i principali centri abitati e le vie di comunicazione. La zona dell’Alto Mugello A nord, fra i crinali del Mugello e i passi che scendono verso Bologna e la Romagna, nella parte alta dei bacini del Santerno, del Senio e del Lamone, troviamo l’impropriamente detto Alto Mugello. I grandi sassi e le vette, pur superando di poco i 1.000 metri d’altitudine, disegnano profili massicci, talvolta imponenti. Il panorama è dominato da boschi di faggio, castagno, quercia, da grandi pascoli interrotti di quando in quando da cespugli di ginepro o da affioramenti di pietra. La purezza delle acque e la rigogliosa vegetazione riparia delle valli costituiscono l’habitat giusto per moltissime specie di uccelli e di pesci. Il clima è un mix tra quello rigido della Pianura Padana, dove dilagano i freddi venti alpini, e il Mediterraneo temperato. Come arrivare in Mugello Ottima è l’accessibilità in pullman e in auto alle diverse località del territorio: l’autostrada A1 consente l’uscita al casello di Barberino di Mugello. Il vecchio e affascinante tracciato ferroviario della “Faentina” permette invece di accedere al territorio della Comunità Montana Mugello, sia dal versante romagnolo, partendo da Faenza, sia dalla Toscana, partendo da Firenze. Breve storia del Mugello: dai primi insediamenti ai giorni nostri La storia del Mugello è molto antica, tanto che nei comuni di Barberino del Mugello, San Piero a Sieve e Borgo San Lorenzo sono stati rinvenuti resti del periodo paleolitico. Dal Paleolitico alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente La tradizione tuttavia assegna alla tribù ligure dei Magelli la palma del primo popolo ad abitare la zona. Successivamente nel Mugello arrivarono gli Etruschi, i quali costruirono la prima rete stradale che collegava Fiesole a Bologna e che verrà poi migliorata dai Romani che si stabilirono sul territorio tra il III-IV secolo a.C.. Durante la caduta dell’Impero Romano d’Occidente le sorti del Mugello seguirono quelle di tutta l’Italia e non si hanno molte notizie. Il Mugello, nel corso del Regno Longobardo, occupava un’area di confine ed era teatro di grandi tensioni. Un proclama di Carlo Magno nell’801 assegnò alla famiglia degli Ubaldini la “signoria del gioioso paese del Mugello”. Nel Quattrocento la parte occidentale del Paese era dominata dalle famiglia degli Alberti e degli Ubaldini, mentre la parte orientale era invece appannaggio dei Conti Guidi. Firenze era una potentissima città-stato indipendente, ma il controllo del contado non era affatto semplice. Prima e dopo il Granducato mediceo Sanguinosa fu la lotta tra Firenze e la famiglia degli Ubaldini in territorio mugellano. Il Mugello era appetito dalla grande città toscana perché rappresentava lo snodo principale del commercio verso nord. Molti dei castelli degli Ubaldini vennero distrutti come, ad esempio, la rocca di Montaccianico. Per placare una volta per tutte queste lotte, la Repubblica fiorentina decise di creare delle “Terre nuove”, che poi corrispondono agli attuali comuni di Scarperia e Firenzuola. In tal modo, come spesso era consuetudine all’epoca, la Repubblica prometteva esenzione da tasse e protezione per tutti coloro che avessero costruito e abitato nei nuovi comuni. Tra il XIV e il XV secolo il territorio attraversò un periodo di splendore grazie ai Medici, famiglia originaria del Mugello, che iniziarono a investire ingenti risorse finanziarie per consolidare la propria presenza intorno a Firenze.Durante il periodo del granducato mediceo l’area conobbe alti e bassi, ma fu sostanzialmente trascurata e impoverita, anche a causa delle frequenti carestie e pestilenze che non di rado si abbinavano a eventi bellici. Dai Lorena ai giorni nostri Col successivo granducato lorenese, in special modo con Pietro Leopoldo di Lorena – a cui si deve, tra l’altro, l’apertura della strada del Muraglione – il Mugello vide una potente rifioritura economica, anche favorita da un’importante riforma amministrativa. Infine, nel 1860, grazie al plebiscito, il Mugello, con tutta la Toscana, fu annesso al Regno di Sardegna, per poi diventare parte del Regno d’Italia. Durante la Seconda Guerra Mondiale il Mugello, dove passavano tratti fondamentali della Linea Gotica, venne più volte bombardato e i paesi subirono numerosi danni. Negli anni del dopoguerra l’economia del Mugello è riuscita a riemergere e sono state create molto industrie. Oggi, grazie alla sua storia, alla sua natura incontaminata e a alla sua cucina, la risorsa principale del territorio è il turismo. 👉 Leggi anche: Pietro Leopoldo, la Toscana e le foreste dell’Appennino I Borghi del Mugello Di seguito un breve tour nei principali paesi del territorio mugellese, affascinanti borghi toscani da visitare vicino a Firenze. Barberino di Mugello Sulla riva sinistra del torrente Stura, il nucleo più antico di Barberino di Mugello si è sviluppato nel Medioevo. Il borgo fu distrutto nel Trecento dalla Repubblica di Firenze, più volte saccheggiato, per poi essere ricostruito come “mercatale”, ossia come luogo di attività agricole e di scambio, finché non divenne il centro economico più grande del Mugello.Da qui, in epoca etrusca, romana, medioevale e moderna sono sempre passate le strade che dalla piana dell’Arno raggiungevano la pianura padana. Cosa vedere a Barberino di Mugello Da vedere, nel centro storico di Barberino, il Palazzo Pretorio, l’Oratorio della compagnia della Misericordia, la chiesa di San Silvestro, patrono del paese, le logge medicee, il castelletto di Villanova, Villa Le Maschere, oggi albergo di lusso. Nei dintorni del borgo invece, vi consigliamo di visitare: la quattrocentesca chiesa di Sant’Andrea a Camoggiano, la chiesa di Badia a Vigesimo, la solitaria pieve romanica di San Gavino Adimari, la chiesa di San Bartolomeo a Galliano, e soprattutto la splendida Villa medicea di Cafaggiolo, tra le mete preferite di Lorenzo il Magnifico. Borgo San Lorenzo Borgo San Lorenzo, posto in mezzo alla vallata lungo il corso della Sieve, rappresenta il centro principale del Mugello. Noto fin dall’epoca romana col nome di Anneianum, “Borgo”, come viene affettuosamente chiamato dai cittadini, conserva un pregevole patrimonio culturale. Il monumento più importante è senz’altro la Pieve di San Lorenzo, una grande chiesa romanica caratterizzata da un singolare campanile in mattoni. All’interno della Pieve si può ammirare un quadro della Madonna attribuito a Giotto. Cosa visitare a Borgo San Lorenzo Da non perdere, il Palazzo del Podestà, del XIV sec., che mostra gli stemmi nobiliari delle famiglie fiorentine che hanno governato il paese nel corso dei secoli. Da visitare la villa dei Pecori Giraldi che ospita il Museo della Manifattura Chini in cui è possibile ammirare vasi, brocche, boccali, in ceramica e gres. Il paese vanta infatti una buona tradizione nel campo della produzione della ceramica, da quando, nel 1906, Galileo e Chino Chini fondarono la manifattura Fornaci San Lorenzo. Dicomano Il borgo sorge dove il fiume Comano s’immette nella Sieve e le altitudini dell’Appennino degradano verso le colline perdendosi tra campi, oliveti e filari di vigne. Interessante l’antica Pieve di Santa Maria, con la sua struttura romanica del XII secolo. All’interno, una terracotta policroma invetriata del Cinquecento attribuita a Santi di Buglione e vari oli su tavola della scuola del Ghirlandaio.Da visitare il Museo Archeologico, con reperti preistorici ed etruschi provenienti dalla zona del Mugello e della Valle del Sieve. Scarperia e San Piero Comune unico dal 2014 – in precedenza erano San Piero a Sieve e Scarperia – Scarperia è ben nota per via dell’Autodromo internazionale del Mugello; molto prima di questo però, è uno splendido borgo medievale parte del club dei “Borghi più belli d’Italia” Fondata da Firenze nel 1306, la città è una delle cosiddette Terre Nuove fiorentine. Vi si trova uno dei monumenti principali di tutto il Mugello, il bellissimo Palazzo dei Vicari, un tempo sede del governo fiorentino. Il palazzo è oggi centro del Comune e del Museo dei Ferri Taglienti, un percorso nell’artigianato mugellano dove si possono ammirare i famosi coltelli di Scarperia. All’interno si trovano affreschi di epoca rinascimentale e una Madonna con Bambino e Santi della scuola del Ghirlandaio. Sulla piazza principale si affacciano la Propositura, fondata nel 1326, e l’Oratorio della Madonna di Piazza, risalente al 1320, in cui si svolgeva la solenne cerimonia di insediamento dei Vicari i cui stemmi fanno bella mostra di sé nel palazzo omonimo. Visitare San Piero a Sieve A San Piero a Sieve è notevole la Pieve di San Pietro, una delle chiese più antiche del Mugello, risalente alla metà del XII secolo. Nella chiesa e nella canonica si conservano manufatti di valore artistico, fra cui spicca la fonte battesimale in terracotta attribuita a Giovanni della Robbia. Davanti alla Pieve si trova l’Oratorio della Compagnia, dove, fin dal 1275, operava l’antico ospedale del borgo. Vaglia e il Parco di Villa Demidoff Vaglia è nota per lo splendido Parco di Pratolino di Villa Demidoff sorta sulle vestigia dell’antica Villa Medicea di Pratolino, demolita nel 1822. Il parco, seppur molto modificato e depauperato nel corso dei secoli, rimane uno dei più belli di tutta la Toscana, e probabilmente il più significativo tra quelli all’inglese. Nel 2013 la Villa è stata riconosciuta dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità. Una delle sue magnificenze è il Colosso dell’Appennino, una grande statua di 14 metri realizzata nel 1580 dall’artista fiammingo Jean de Boulogne, meglio conosciuto come Giambologna. Il colosso nasconde anche un segreto: una scala sul retro permette di entrare dentro per trovare delle camere nascoste al suo interno che un tempo ospitavano decorazioni, affreschi e giochi d’acqua. A Vaglia sono da visitare anche la Chiesa di San Pietro, già segnalata in un documento del 983, la chiesa medievale di San Romolo, e l’antica pieve dedicata a San Cresci. Vicchio, borgo natale di Giotto e di Beato Angelico Luogo natale di Giotto e Beato Angelico, Vicchio ispirò entrambi gli artisti. È qui che il primo, da ragazzo, pascolava le sue pecore ritraendole sulle rocce, e che il frate traeva spunto per i propri paesaggi. Interessante il Museo di Arte Sacra e Religiosità Popolare Beato Angelico, che ospita una raccolta di opere rinascimentali a tema sacro, oltre che oggetti liturgici e altre memorie del territorio. Sul colle di Vespignano, si trova la Casa natale di Giotto, oggi spazio culturale d’incontro e produzione artistica. Si può anche scegliere di muoversi per i Sentieri dei Pittori, un percorso che attraversa verdi, deliziose, frazioni per raggiungere il Ponte di Cimabue, il Ponte a Vicchio, il Museo di Arte Sacra, la Casa di Giotto e quella del Beato Angelico. Marradi Spostandoci verso la Romagna, superato il Passo della Colla, si entra nel territorio di Marradi. Nonostante si trovi ancora in provincia di Firenze, il borgo è attraversato dal fiume Lamone, che sfocia a Ravenna. E proprio la posizione centrale tra Firenze, Faenza e la riviera Adriatica ha determinato in passato la sua fortuna. Tra chalet montani tipici dei paesi appenninici, e viali e palazzi signorili in stile cittadino, Marradi ha il cuore pulsante in Piazza le Scalelle, su cui si affacciano il Palazzo Comunale, il seicentesco Palazzo Fabroni e la Chiesa del Suffragio. È qui che si raccoglie il Marron Buono di Marradi, il prodotto haut gamme per i marron glacè. Secondo una classifica stilata da Le Figaro, sei tra i dieci migliori marron glacè del mondo vengono proprio da queste parti. Palazzuolo sul Senio Palazzuolo sul Senio, centro della cosiddetta Romagna toscana, fa parte del club dei “Borghi più belli d’Italia” ed è stato eletto dalla prestigiosa rivista Airone “Villaggio Ideale d’Italia”. Incantevole paese dal sapore squisitamente medioevale, Palazzuolo è da percorrere a piedi, senza fretta: via Borgo dell’Ore, Piazza del Grano – dove nel Medioevo si estendeva, colorito, rumoroso, il mercato delle granaglie -, i porticati che incoronano di storia Piazza Garibaldi.Su tutto spicca il Palazzo dei Capitani, del XIV secolo dove, nel 1506, soggiornarono il papa Giulio II e Niccolò Machiavelli. Sulla facciata, gli stemmi appartenenti ai Capitani del Popolo che qui ebbero residenza e giurisdizione. I suoi dintorni offrono notevoli monumenti, come la Pieve di Santo Stefano, il bel Santuario di Santa Maria della Neve di Quadalto, la Badia Susinana. 👉 Leggi anche: Vacanza nella campagna toscana: una settimana nel verde cuore della regione Firenzuola Firenzuola, nell’Alto Mugello, è una tappa intermedia per chi viaggia tra Firenze e Bologna. Sorge, isolata, nell’alta valle del fiume Santerno, e offre paesaggi mozzafiato che vanno dalle cave di Pietra Serena, tanto amate dal Brunelleschi, alle acque azzurre del fiume Rovigo. Il nome del paese, che significa piccola Firenze, fu proposto nel XIV secolo dallo storico Giovanni Villani, il quale ideò anche lo stemma. Il vessillo raffigura per metà l’arma del comune di Firenze, il giglio, e per metà quella del popolo, la croce rossa in campo bianco. Purtroppo nel 1944 Firenzuola venne quasi rasa al suolo da un bombardamento. La ricostruzione si basò sul perimetro esatto della civitas originale proponendo un’architettura moderna che affiancò alle antiche porte rinascimentali e alla possente rocca, strutture avveniristiche come la chiesa di S. Giovanni Battista e la Casa del Popolo, armonizzando un contrasto di materiali e forme diverse. Tra i musei da visitare, quello della Pietra serena nei sotterranei e nel fossato della Rocca. Il museo documenta la storia dell’attività estrattiva di questo materiale, fondamentale nella tradizione scalpellina tipica di questo borgo. Cosa visitare in Mugello: i luoghi da non perdere In questa sezione della nostra Guida su cosa visitare in Mugello, vi raccontiamo quali sono i principali luoghi da vedere in questo bellissimo territorio toscano vicino a Firenze. Villa Medicea di Cafaggiolo È l’antico luogo di provenienza della famiglia Medici, a Barberino. Classificata dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, è uno dei grandi capolavori di Michelozzo che nel 1443 venne incaricato da Cosimo Il Vecchio di trasformare l’antico castello del Trecento in un edificio abitativo. Qui i Medici avevano la loro residenza di campagna dove venivano ospitati i VIP dell’epoca; gli ampi saloni e il vasto parco hanno infatti rappresentato luoghi d’incontri, di simposi, feste, balli, e ricevimenti per principi e papi.Lorenzo il Magnifico trascorse parte della sua infanzia a Cafaggiolo, e da adulto vi soggiornò circondato dalla grande cultura del tempo. Nel 1515 vi venne accolto Papa Leone X e, sempre qui, furono ricevute alcune delle future spose di famiglia: Caterina de’ Medici nel 1533 fece gli onori a Margherita d’Austria, mentre nel 1565 giunse da Vienna Giovanna d’Austria, per sposare il Granduca Francesco I. Dopo l’estinzione dei Medici, la villa passò agli Asburgo Lorena, quindi, nel 1864, il governo italiano la vendette ai principi Borghese, i quali operarono sostanziali modifiche. Oggi è chiusa al pubblico e sono in corso lavori di ristrutturazione. Castello Mediceo del Trebbio Anche il Castello Mediceo del Trebbio, a San Piero a Sieve, è riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Commissionato a Michellozzo da Cosimo I, fu costruito sui ruderi di un’antica torre feudale. L’imponente costruzione si erge a 500 metri di altitudine su un colle dal quale si domina tutta la valle del Mugello, e dove in passato s’incrociavano importanti vie di comunicazione. Costituita da un massiccio corpo quadrangolare dotato di apparati a sporgere, la villa-castello è sovrastata da un’alta torre merlata e circondata da cipressi. L’edificio ha mantenuto, sul lato ovest, anche il giardino all’italiana, mentre a sud ci sono ampie terrazzature ad orto, con un bel pergolato su pilastri cilindrici in mattone a vista del XVII secolo. Luogo amato da Lorenzo il Magnifico soprattutto nei periodi di caccia, fu abitato a lungo dal celebre capitano di ventura Giovanni dalle Bande Nere, dalla moglie Maria Salviati e dal figlio Cosimo I, che sarebbe diventato il primo Granduca di Toscana. Nel 1476 ospitò un giovanissimo Amerigo Vespucci in fuga da Firenze dove infuriava la peste. Oggi appartiene a un privato, ma è visitabile su appuntamento. 👉 Leggi anche: Storia dei Medici: dalle origini all’estinzione della casata Convento del Bosco ai Frati A Lucignano, frazione del comune di San Piero a Sieve, il convento è circondato da un bosco di cerri da cui deriva il nome. Già monastero dei Basiliani nell’XI secolo, nel 1420 venne quasi completamente riedificato da Michelozzo per volontà di Cosimo il Vecchio, che già possedeva le vicine ville di Cafaggiolo e del Trebbio. Come per le ville, anche qui l’architetto abbinò il nuovo gusto rinascimentale alla tradizione architettonica medievale. Per il coro utilizzò costoloni, volte e cornici di chiaro riferimento tardo gotico, mentre nel chiostro, nel cenacolo e nelle celle dei monaci operò in linea coi modelli della nuova architettura cittadina. Alla facciata della chiesa fu anteposto un portico a colonne tozze, mentre nell’interno a navata unica si notano la copertura a volte a crociera con nervature in pietra serena e l’ampliamento del coro, di grandiose forme poligonali, davanti a cui spicca un imponente dossale seicentesco in legno intagliato e dorato che mostra l’arme Medici. Nel chiostro attiguo si apre la sala capitolare che ospita un piccolo Museo di arte sacra. Lago di Bilancino Il Lago di Bilancino è una diga costruita per l’approvvigionamento idrico e per prevenire il rischio di alluvioni, dato che: “Arno non cresce se Sieve non mesce“. Le acque sono balneabili e le spiagge sono attrezzate come veri e propri stabilimenti che permettono di praticare attività quali la pesca sportiva, la canoa, il windsurf, oltre al trekking e alla mountain bike. L’oasi WWF di Gabbianello Nel comune di Barberino del Mugello, l’Oasi WWF del Gabbianello, di 25 ettari, è un ambiente umido che ospita centinaia di uccelli – come cicogne, gru e fenicotteri – durante il periodo migratorio; qui si possono svolgere tante attività didattiche per tutte le età. Museo della Civiltà Contadina di Casa d’Erci A Ghezzano, frazione del comune di Borgo San Lorenzo, il museo documenta e permette di far rivivere il vecchio mondo rurale del Mugello.Il cuore del sistema museale è un’antica casa colonica, già esistente nel XVI secolo, in cui sono in mostra ambienti e oltre duemila oggetti che ricostruiscono la cultura della mezzadria fra Ottocento e Novecento. Il sentiero naturalistico-storico si snoda per un chilometro e mezzo nei dintorni della casa. Percorrendolo si apprende quali erano le fasi della lavorazione del bosco e si può osservare la ricostruzione di una capanna di carbonai e di una carbonaia, dove la legna veniva trasformata in carbone. Autodromo Internazionale del Mugello Progettato negli anni ’70, e in seguito profondamente rinnovato, l’Autodromo del Mugello è uno dei circuiti più moderni, suggestivi, e sicuri del panorama internazionale. Sede di prove e test di F1, delle case leader nel Mondiale MotoGP e del Mondiale Superbike, oltre che di prestigiose case automobilistiche nazionali e internazionali, ha ospitato la Formula 5.000, la Formula 3.000, la F2, il Fia-Gt e l’ITC. Per quanto concerne le due ruote, è sede abituale del GP d’Italia. La pista si snoda per oltre 5.000 metri nei boschi e nel verde, e gli spettatori possono partecipare alle gare grazie alle numerose tribune naturali dislocate lungo l’intero anello del circuito. Il circuito del Mugello è stato scelto nel 2020 come sede della nona prova del FIA Formula uno World Championship: il Gran Premio della Toscana. La cucina tipica mugellese La cucina del Mugello è naturale, semplice, ma molto saporita, con tocchi di originalità tipica della zona. Da provare la zuppa rustica, i deliziosi tortelli di patate o, in autunno, i tortelli con ripieno di castagne. Quanto ai secondi piatti, speciali sono quelli a base di selvaggina: capriolo alla crema, daino in umido, anatra alla mugellana, o la più famosa tagliata di manzo e rucola. Per contorno, magari un formaggio pecorino prodotto in Mugello, uno dei territori toscani attraversati dalla Via del Latte. Dulcis in fundo, i biscotti zuccherini di Firenzuola o una bella torta di marroni, una prelibatezza che finché non si è provata non si può dire di aver davvero vissuto. E, nel periodo natalizio, si può chiudere con un bicchiere di liquore gemma d’abete prodotto dai frati del convento di Monte Senario. 👉 Leggi anche: Dove mangiare i migliori tortelli di patate del Mugello Prodotti tipici del Mugello Da sempre fattoria di Firenze, il Mugello produce latte, carne, olio, vino, miele, cereali, patate senza dimenticare il Marrone del Mugello IGP. Tra le produzioni di maggior pregio, si ricorda: il pane del Mugello, il Raviggiolo di Latte Vaccino (un tipo di formaggio fresco), la patata biologica, il farro di Firenzuola che viene commercializzato anche preparato in confezioni di facile uso. Farro e castagne sono anche utilizzati per la produzione di birra a Firenzuola e Marradi. Negli ultimi anni nel Mugello è cresciuta la coltivazione dell’olivo con un trend in costante aumento e con un prodotto finale di eccellente livello qualitativo. Si sta inoltre affermando il settore vitivinicolo con produzioni di ottima qualità, tramite l’utilizzo di vitigni che sembrano adattarsi molto bene al territorio e al clima. Mentre per quel che concerne l’artigianato, tra le lavorazioni più caratteristiche del Mugello si segnalano la lavorazione dei “ferri taglienti” (i coltelli di Scarperia), della pietra serena (sopratutto nei comuni più a nord), della ceramica, del legno e del ferro battuto. Ora tocca a te caro amico lettore, cara amica lettrice che ci hai seguito fino in fondo a questa Guida all’affascinante territorio del Mugello. Scrivici i tuoi commenti, posta su Facebook, su Instagram, noi viviamo con la tua interazione, non mancare. 📍 PER APPROFONDIRE: Locanda Senio di Palazzuolo: 5 ragioni per saltare giù dal mondo e correre qui Cosa vedere in Toscana: 10 territori imperdibili 8 natural experience nei dintorni di Firenze tra fiumi, laghi e prati sconfinati La Toscana è la tua passione? Anche la nostra! Teniamoci in contatto Foto del Castello del Trebbio e del Convento del Bosco ai Frati: via Wikipedia Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople Share: Informazioni sull'autoreVieri Tommasi CandidiScrittore & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/guida-al-mugello-toscana/" width="100%" count="on" num="3"]