5 / 6 – I più grandi terremoti in Toscana: quel 29 giugno 1919 a Firenze tornò la paura del 1895

29 giugno 1919: dal Mugello a Firenze è paura e distruzione

La scossa fu molto forte anche a Firenze, dove alcune case rimasero lesionate, cadde qualche comignolo e ci fu grande panico tra la popolazione, tanto che Padre Guido Alfani, direttore dello storico Osservatorio Ximeniano, in un comunicato affermò che il periodo sismico mugellano “è il più grave che abbia colpito Firenze dal 1895”. Lo stesso Osservatorio fiorentino riportò lesioni, mentre al suo interno caddero calcinacci e oggetti anche pesanti, e rimasero danneggiati alcuni preziosi strumenti. La popolazione di Firenze abbandonò case, bar e teatri, e si riversò all’aperto affollando le vie e le piazze della città. Alcuni rimasero feriti.

Vista del fiume Arno e di San Frediano a Firenze

Ma cos’è accaduto a Firenze nel 1895, esattamente il 18 maggio?

Alle 20:55 del 18 maggio 1895 una forte scossa di terremoto di magnitudo 5.5 colpì quasi tutta la provincia di Firenze, causando danni diffusi, in alcune zone anche gravi. Era un sabato sera. La cittadinanza fu sorpresa dal sisma mentre si trovava nelle osterie, nei teatri o a casa seduta a tavola per cena. L’impressione fu enorme: i fiorentini a memoria d’uomo non ricordavano un terremoto così forte.

La scossa, accompagnata da un fortissimo boato, simile a un’esplosione, causò in città la caduta generale di oggetti e suppellettili nelle case, fece suonare le campane di alcune chiese, provocò il crollo di camini e porzioni di tetti, la caduta di tegole e calcinacci nelle vie, tanto che si alzò una densa nuvola di polvere.

A Firenze i danni furono molto estesi, ma nel complesso non gravissimi. Rimasero infatti danneggiati quasi tutti i monumenti, le chiese e i palazzi storici, e anche molte opere d’arte che vi erano conservate. Piccoli crolli interessarono Palazzo Pitti e la Galleria degli Uffizi, lesioni rilevanti si aprirono nel Palazzo Medici Riccardi, nel Palazzo Strozzi, nelle volte dei porticati di Piazza SS. Annunziata e di Piazza Cavour (oggi Piazza della Libertà, lungo i viali di circonvallazione). Nel Museo Nazionale del Bargello si verificarono gravi danni alla collezione di maioliche dei Della Robbia. Molto danneggiato fu il Museo di San Marco, con cadute di cornicioni e lesioni alle volte e agli archi, soprattutto nel refettorio grande e nella biblioteca.

Scopri cosa accadde a Palazzo Vecchio, al Duomo, alla Cupola e al Campanile di Giotto: vai a pagina 6

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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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