3 / 3 – Alla scoperta della piantagione Cattolica, l’unica dove si coltiva il tè in Italia

2500 esemplari che danno 15-18 kg di tè all’anno

Oggi la piantagione è rappresentata da 2.500 esemplari, divisi in 5 giardini di tè per una produzione davvero di nicchia, fra i 15 e i 18 kg all’anno, quasi tutta venduta localmente.

Le tipologie prodotte sono quattro: tè bianco, tè verde, tè oolong, tè nero oltre, nel corso degli anni, a qualche sperimentazione negli sciented, gli aromatizzati.

Mani con del tè in un campo di tè in Sri Lanka

La raccolta e la lavorazione del tè a Lucca

Il periodo di raccolta delle foglie – manuale ed eseguita in pochissimi raccoglitori selezionati guidati da Cattolica – alle nostre latitudini comincia a maggio e procede con diversi flussi di lavoro fino a luglio. Dalla mandata primaverile si ottengono le prime gemme, destinate al pregiato tè bianco – l’unico a vantare una sorta di cru, essendoci alcune piante specifiche da cui lo si ricava – e al tè verde. Le raccolte successive sono destinate al tè che sarà oolong e nero.

Dal fiore alla tazza, le camelie da tè lucchesi – oltre a 100 diversi ibridi ornamentali creati da Guido – rimangono coperte in estate per evitare il caldo eccessivo, e scoperte in inverno, dato che si trovano pienamente a loro agio con le basse temperature.

La lavorazione casalinga prevede le classiche fasi di appassimento delle foglie, di stabilizzazione a calore secco (alla maniera cinese) e rollatura – ma non per il tè bianco che deve risultare privo di ossidazione -, con l’aggiunta di alcuni “segreti di famiglia” tenuti gelosamente custoditi.

Il tè si beve poi in purezza per apprezzarne le sfumature peculiari, ponendo particolare attenzione alla qualità dell’acqua, che deve idealmente essere acida.

Per approfondire: Coltivazione di lavanda in Toscana: il Km0 che fa la differenza

Tè nero su sfondo di legno scuro.

Ma il tè lucchese lo bevono solo i locali? Niente affatto

Questo peculiare tè prodotto in Europa richiama alla piccola piantagione numerosissimi visitatori, da star del cinema come Gérard Depardieu e Sophie Marceau, alla moglie del principe Alberto di Monaco al maharaja del Makaibari; e ancora: esperti mondiali di tè, produttori dalla Cina e da tutto il continente asiatico, oltre a tantissimi appassionati della bevanda, tutti accolti in piccoli gruppi per la visita.

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