Se è vero che nella nostra lunga “carrellata” sulle donne Medici abbiamo inserito tutte figure femminili che ci parevano in vario modo interessanti per bellezza, personalità, oltre che per le vicende che le hanno viste coinvolte, è altrettanto vero che alcune di loro spiccano su altre. Isabella dei Medici, terzogenita di Cosimo I, granduca di Firenze, è senz’altro una di queste.

Isabella dei Medici, una stella brilla nel Granducato

Bellissima, intelligentissima, raffinata, Isabella dei Medici si distingue al punto da essere chiamata la “stella di casa Medici”, una donna forte che sente in sé la grandezza della famiglia a cui appartiene e cerca di rinverdire nella corte e in città i vecchi fasti di Lorenzo il Magnifico.

Isabella dei Medici, figlia di Cosimo I e Eleonora di Toledo, è una delle figure femminili più importanti della grande casata toscana dei Medici.

Amata e apprezzata da tutti, meno che dal marito, il rozzo Paolo Orsini, unica vera disgrazia della sua vita, forse Isabella avrebbe potuto fare molto di più senza di lui, ma la storia è formata dalla sequenza dei fatti accaduti, non dalle ipotesi, e pertanto non sapremo mai cosa sarebbe potuta diventare Isabella dei Medici con alla spalle una storia d’amore più felice.

Isabella…nomen omen

Isabella, davvero nomen omen, nasce il 31 agosto 1542, terzogenita di Cosimo I e Eleonora di Toledo. Cresce insieme ai fratelli e alle sorelle, viene educata alle lingue straniere, allo spagnolo, al francese, ma anche al greco e al latino. Studia poesia, letteratura, mentre trae arricchimento umanistico dagli ingegni artistici e letterari che gravitano copiosi nella Firenze dell’epoca.

La musica riempie la sua vita, Isabella dei Medici canta e compone madrigali: «Lieta vivo et contenta/ Dapoi che ‘l mio bel sole/ Mi mostra chiari raggi come suole./ Ma così mi tormenta/ S’io lo veggio sparire/ Più tosto vorrei sempre morire».

Isabella dei Medici, figlia di Cosimo I e Eleonora di Toledo, è una delle figure femminili più importanti della grande casata toscana dei Medici.

Il matrimonio con Paolo Giordano Orsini

Per via delle consolidate relazioni coi principi Orsini di Roma, iniziate fin dai tempi di Clarice e Lorenzo, la ragazza è costretta a sposare Paolo Giordano Orsini. Chi era costui? Peggio d’un Carneade qualunque, perché se non altro un Carneade, nella sua insignificanza, non fa danni. Figlio di Girolamo Orsini e Silvia Sforza di Santa Fiora, in quanto primogenito del ramo più importante degli Orsini, nato dopo la morte del padre, gli spetta da subito la successione dello Stato di Bracciano e il ruolo di capo della ramificatissima famiglia.

Se andate su qualsiasi enciclopedia trovate più che un trafiletto su questo tipo, molte righe, sicuramente troppe per un personaggio che davvero non avrebbe neppure meritato d’essere menzionato. Un rozzo, uno scialacquatore della peggiore specie, un incallito giocatore, un insensibile. Basti pensare che, terminate le sontuose nozze, la coppia parte per la Villa di Bracciano e lui, due giorni dopo, in piena luna di miele, abbandona cotanta moglie e se ne va in Spagna.

Isabella dei Medici, figlia di Cosimo I e Eleonora di Toledo, è una delle figure femminili più importanti della grande casata toscana dei Medici.

Ma Isabella dei Medici non è solo bellissima, intelligentissima e capace, ha anche carattere, e non resta certo ad aspettare il marito con le mani in mano. Organizza feste e dà ricevimenti a cui partecipa tutta la crème de la crème d’Europa. Non feste vacue, fatue, ma al contrario ricolme di musicisti e letterati, di uomini di valore, il vero gotha dell’intellighenzia del periodo, tra cui lei brilla come un astro comportandosi sempre in un modo ineccepibile, integerrimo, nonostante il padre Cosimo, preoccupato dei preziosi rapporti con gli Orsini, la richiami più volte alla prudenza. Ma Isabella, con tutto il suo sapiente savoir-faire non si ferma, anzi, organizza anche cacce, perché oltretutto è un’ottima cavallerizza.

Una première dame

Di fatto Isabella, tranne un breve periodo trascorso a Roma e a Bracciano col marito, vive a Firenze, nel palazzo di via Larga e nella villa Baroncelli (Villa medicea del Poggio Imperiale) sulle colline intorno alla città, regalo del padre. Quando la madre, Eleonora di Toledo, muore, nel 1562, lei la sostituisce come première dame medicea, affiancando Cosimo I nelle apparizioni pubbliche e negli impegni ufficiali e istituzionali.

Non riescono a sostituirla neppure Eleonora degli Albizzi prima, né Camilla Martelli dopo, neanche quando sposa il Granduca. Una donna superiore a tutte le altre della casata, Isabella dei Medici, che lo scrittore lucano, Felice Faciuta, celebra in due poesie pastorali: «Sempre bella, sarà resa ancora più bella [delizierà gli dei con il dolce canto del flauto […] e quando i carri di Febo diffondono la loro luce, mostreranno te, ottima Isabella».

Isabella dei Medici, figlia di Cosimo I e Eleonora di Toledo, è una delle figure femminili più importanti della grande casata toscana dei Medici.

Ma Paolo Orsini, al quale importa poco o nulla della moglie, ha comunque dei dubbi si di lei. Così si affida al cugino, Troilo Orsini, per controllarla in sua assenza. Si dà il caso però che il cugino sia tutto l’opposto dell’altro: bello, colto, intelligente, abile suonatore di liuto. Pessima scelta da parte di Paolo. Ovvio che in breve – tra una missione diplomatica e un’altra, in quanto Troilo viene inviato da Cosimo soprattutto in Francia – scocchi la scintilla. Nel mentre Paolo Orsini, capo delle truppe pontificie, prosegue la storia consolidata con la sua amante, una certa Coramboni.

L’omicidio di Isabella dei Medici

Quando Francesco succede a un Cosimo ormai spento, stremato nel corpo e nello spirito, la protezione di Isabella viene meno. E qui succede il fattaccio. Nella splendida Villa di Cerreto Guidi, la notte del 15 luglio 1576, Isabella viene strangolata dal marito furioso. A onor del vero c’è anche una versione molto diversa. Secondo il testo di Elisabetta Mori – L’onore perduto di Isabella de’ Medici –, del 2011, la nobildonna sarebbe morta di “oppilatione”, antico termine che stava a indicare l’ostruzione delle vie urinarie, delle vie biliari e dell’intestino, ossia di morte naturale, non di morte violenta, mentre i rapporti col marito non sarebbero stati così tristi e squallidi ma permeati d’un amore logorato dalla “ragion di stato”. In ogni caso la tesi dell’uxoricidio rimane quella che beneficia di più testimoni.

Isabella dei Medici, figlia di Cosimo I e Eleonora di Toledo, è una delle figure femminili più importanti della grande casata toscana

L’ambasciatore di Ferrara a Firenze, Ercole Cortile, scrive ad Alfonso d’Este: “La signora donna Isabella poi fu strangolata dal mezzo giorno havendola mandata a chiamare il signor Paolo che era, la povera signora nel letto. E così subito si levò e postasi una robba attorno, ché era in camiscia, andò alla camera di detto signor Paolo […].Morgante [il nano della famiglia Medici N.d.R.], che era anch’egli quivi, gli tenea dietro et una sua donna, et il signor Paolo li cacciò via e serrò la porta della camera con gran furia. Era nascosto sotto il letto il cavalier Massimo […] romano, il quale aiutò a far morire detta signora […]

Sic transit gloria mundi

Il corpo d’Isabella dei Medici, posto in una cassa di legno, viene portato a Firenze, nella chiesa del Carmine, e la bara è aperta per il pubblico. Lo spettacolo, raccontato nel dispaccio, è orripilante, e anche l’esposizione si trasforma in un oltraggio a la “stella di casa Medici”, una specie di punizione prodromica alla gogna post-mortem alla quale sarà poi sottoposta. Sic transit gloria mundi.

Il marito, resta a vivere nella villa Baroncelli insieme ad alcune prostitute. La figlia e il figlio, Eleonora e Virginio – Isabella, la secondogenita era morta piccolissima – vengono presi in custodia dalla duchessa Giovanna d’Austria perché: “[…] il signor Paolo non li vuole temendo che non sono suoi figli, però di questo non me ne ha data altra certezza” – afferma Cortile.

Isabella dei Medici, figlia di Cosimo I e Eleonora di Toledo, è una delle figure femminili più importanti della grande casata toscana dei Medici.

Una fine tragica, dovuta in buona parte alla relazione con Troilo, ma probabilmente anche alla vicinanza con alcune figure contrarie al potere di Francesco che a sua volta non muove dito per riabilitare il nome della sorella morta. Anzi, la magistratura proprio non se ne cura, come se niente fosse successo. Troilo, dal canto suo, pensa bene di fuggire presso la corte di Francia che gli dona asilo. Ma serve e poco. Due anni dopo è raggiunto da un’archibugiata. Sicari di Francesco, non dell’Orsini.

Così sparisce una gran donna. Ragion di stato? delitto passionale? entrambi? figura femminile scomoda da un punto di vista maschile? Forse tutte queste cose insieme. E ancora una volta una donna di casa Medici, molto dotata e di grandi potenzialità, subisce la dolorosissima damnatio memoriae, anche se pare che il suo fantasma, nella Villa di Cerreto Guidi, ancora, dopo tutti questi secoli, non sia affatto d’accordo.

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