3 / 3 – Italian Chef Charity Night 2022: la parola agli organizzatori

Parla Marco Gemelli de “Il Forchettiere”

“A sei anni dalla prima edizione del charity” – spiega il ‘Forchettiere’ Marco Gemelli, organizzatore insieme a Once Events – “chiediamo a Firenze di ripetere la straordinaria prova di generosità delle volte precedenti. Il World Food Program dell’ONU fornisce assistenza a tutti i territori che nel mondo sono teatro di guerra: abbiamo voluto puntare i riflettori su ciò che accade in Ucraina, senza però dimenticare le altre aree del pianeta in cui si combatte e si muore, nel silenzio generale. Per questo vogliamo chiamare a raccolta la popolazione di Firenze perché dia una volta di più il suo contributo. Siamo felici che ancora una volta siano le terrazze del Forte Belvedere a ospitare questa manifestazione, sancendo per il fortilizio mediceo un ruolo di testimone della solidarietà”.

Per approfondire: Italian Chef Charity Night 2021: si espande il grande cuore di Firenze

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Una Firenze solidale

E proprio questa è forse una delle occasioni migliori – aggiungiamo noi di TuscanyPeople – per ricordare quanto Firenze sappia dare solidarietà anche perché in passato ne ha ricevuta in dosi massicce. Era infatti il 4 novembre del 1966 quando la nostra città assisté impotente a una delle alluvioni più devastanti della storia italiana. 600mila metri cubi di fango sommersero migliaia di volumi nei magazzini della Biblioteca Nazionale, tra cui preziosi manoscritti o rare opere a stampa. Una delle più importanti creazioni pittoriche di tutti i tempi, il Crocifisso di Cimabue della Basilica di Santa Croce, venne perduto all’80%, nonostante una commovente opera di restauro. La Porta del Paradiso del Battistero di Firenze fu spalancata dalla corrente e, dalle ante sbattute violentemente, si staccarono quasi tutte le formelle del Ghiberti. Innumerevoli furono i danni ai depositi degli Uffizi, ancora non completamente risarciti dopo decenni di restauri.

Ma per fortuna migliaia di volontari provenienti da tutto il mondo arrivarono qui da noi subito dopo il dramma, riuscendo a strappare al fango e all’oblio molte testimonianze di secoli d’arte e di storia. Questa incredibile catena di solidarietà internazionale rappresentò una delle immagini più belle nella tragedia. I volontari vennero chiamati gli “Angeli del fango“, e costituirono uno dei primi esempi di mobilitazione spontanea giovanile del XX secolo. Non scordiamocelo mai.

Qui si possono acquistare i biglietti:

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Per info:

Marco Gemelli                                                                                                      Chiara Mascellani
338.5624777                                                                                                          320.8715212
[email protected]                                                                                       [email protected]


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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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