18 Aprile 2019 2019-12-20T10:58:16+01:00 Jean-Michel Folon, trait d’union tra arte e amore per Firenze TuscanyPeople Daniela Bardi Share: Leggendo il titolo, forse qualcuno nutrirà delle perplessità, perché come talvolta accade, il nome dell’artista può risultare meno noto delle sue opere. Sono altresì convinta, che suggerendo ai miei concittadini l’indizio “l’omino con l’ombrello”, tutti abbozzerebbero un sorriso annuendo in segno d’intesa: “Sì, abbiamo capito chi è Jean-Michel Folon” Jean-Michel Folon, trait d’union tra arte e amore per Firenze “L’omino con l’ombrello”, è proprio così che noi fiorentini, abbiamo bonariamente ribattezzato la bellissima statua/fontana in bronzo di Jean-Michel Folon intitolata “L’uomo della pioggia”, che sistemata in zona Firenze sud, sembra dare il benvenuto in città, a coloro che raggiungono il capoluogo dall’autostrada. Come ben sapete, TuscanyPeople è un Web Magazine che celebra l’eccellenza toscana in ogni sua forma e Jean-Michel Folon, sebbene non sia originario del nostro territorio, si è guadagno a pieno titolo di entrare a far parte dei personaggi illustri che la rappresentano. Jean-Michel Folon non ha solo amato la nostra regione, ma ci ha fatto dono di numerose opere, che abbiamo il privilegio di poter ammirare passeggiando per Firenze. Gli spot della SNAM di Jean-Miche Folon Rimarrete stupiti nell’apprendere quanto Jean-Michel Folon, sia sempre stato sotto i vostri occhi forse senza saperlo. Ricordate ad esempio, i bellissimi spot della Eni (all’epoca SNAM) risalenti agli Anni ’90? Erano rappresentazioni animate di acquerelli dai colori vivaci ma rarefatti, raffiguranti nel primo, un signore con il cappello dalle sembianze appena accennate (come il nostro “omino”), in volo fino a cavalcare un arcobaleno. Un altro spot invece, mostrava una colomba che trasformata in mano, regge una fiammella fluttuando attraverso paesaggi, che variavano a seconda della stagione. Erano entrambe opera del genio di Folon. Gli orologi Swatch di Jean-Michel Folon Ma non è finita qui! Sempre negli anni ’90, dilagava la moda di indossare orologi del rinomato colosso aziendale Swatch, un must-have per noi adolescenti del periodo. Folon realizzò per il brand, tre particolari modelli con il suo inconfondibile tratto, conosciuti come Le Temps, Voir e Perspective. Tutt’oggi i modelli sono ricercati e battuti alle aste, come vere e proprie opere d’arte a prezzi tutt’altro che irrisori, se pensiamo al materiale con cui sono costruiti. Jean-Michel Folon e Federico Fellini Federico Fellini, regista di fama mondiale che non necessita di ulteriori presentazioni, conobbe Folon nel 1975 durante le riprese del film Casanova. Tra i due nacque una duratura amicizia ed iniziarono anche delle collaborazioni. Fellini, rimase così affascinato dall’arte di Jean-Michel Folon, da voler riproporre sul set dell’acclamato film Amarcord, le stesse atmosfere che le sue creazioni esprimevano. “La luce di Folon non sarà mai quella che il sole gli può dare. Ha inventato una luce strana, venuta da altrove. Le sue immagini rappresentano spesso le stesse colline, apparse nella nebbia all’orizzonte. Ciò gli ha permesso di dare un colore alla nebbia. Come se si inventassero tutte le cose di cui si ha bisogno. Invento, anch’io, il cinema di cui ho bisogno. Credo nel cinema che si fa ricostruendo negli studi la luce del giorno e anche il mare. Ho ricostruito il mare in Amarcord. E niente è più vero di quel mare sullo schermo. È il mare che volevo e che il mare vero non mi avrebbe mai dato.” (Federico Fellini) Prima di indicare dove ammirare le straordinarie creazioni del Maestro, ripercorriamo la sua vita, scoprendo insieme quando e come nacque la liaison amoureuse con Firenze. L’inizio della storia d’amore tra Firenze e Jean-Michel Folon Folon fu un importante pittore, scultore ed illustratore di livello mondiale. Nasce nella cittadina di Uccle regione di Bruxelles il 1 marzo 1934, e fin dalla gioventù, emerge il suo temperamento mutevole e fuori dalle righe. Il primo incontro con Firenze e la Toscana, pare avvenga quando, poco più che ventenne, abbandonò nel 1955 gli studi intrapresi di Architettura, per dedicarsi alla sua passione: il disegno. Iniziò a girare e visitare l’Italia facendo l’autostop. Sarà durante questo viaggio all’insegna della spensieratezza, caratteristica che lo guiderà sempre e si riscontrerà nelle opere, che Cupido scaglierà la sua freccia colpendo dritto al cuore Folon, facendolo capitolare davanti alle meraviglie toscane. Possiamo consacrare questo momento, come l’inizio di un amore che lo accompagnerà per tutta la vita, e che Firenze contraccambierà sempre con fervore. Folon Firenze Sarà infatti Firenze, dapprima nel 1990 ma soprattutto nel 2005, ad ospitare la più grande mostra intitolata “Folon Firenze” ambientata nel meraviglioso scenario di Forte Belvedere e nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio. L’artista stesso definirà l’evento come: “la più importante della mia vita con lavori di 30-40 anni, opere che esistono non per soldi, che ho conservato con cura. Sono un giovane artista obbligato a diventare ogni giorno più giovane, il mio lavoro nasce dalla voglia di dare vita ai miei sogni d’infanzia”. Questa affermazione incarna perfettamente l’essenza di Folon, un uomo semplice ed etereo che ha mantenuto la purezza di un bambino, apparentemente ingenuo ma allo stesso tempo illuminato ed impegnato nel sociale. Tramite i suoi capolavori permette a chiunque di estraniarsi e di sognare, ritrovando seppur per breve tempo, il bambino che alberga in ognuno di noi. Non avete forse anche voi, la stessa sensazione quando osservate una sua opera? “Ho soltanto cercato di fissare i miei sogni, con la speranza che qualcuno ci attacchi i suoi.“ Il trasferimento in Francia Ma torniamo alla sua vita. Rientrato in patria dopo il lungo peregrinare, lascia la città natale preferendo la vivace ed elegante Parigi. La ville lumière accoglierà e spalancherà le porte della fama al giovane Folon. Collezionerà numerosi successi, entrando in contatto con l’élite dell’avanguardia artistica parigina dei surrealisti, conoscendo anche mostri sacri del calibro di Pablo Picasso; frequentazioni che influiranno incisivamente, sul modo di esprimere la sua arte. Un artista di fama mondiale Nel 1960 alcune sue opere spiccano il volo oltre oceano, e saranno pubblicate da riviste prestigiose come Horizon, Time, The New Yorker ed Esquire. La popolarità raggiunta, lo porterà a tenere mostre nelle più importanti città statunitensi ed europee. Questa brillante carriera contribuirà a proclamarlo ed affermarlo, tra i maggiori disegnatori di arte contemporanea del Novecento. Folon si dedicava anche al sociale. Forte sostenitore schierato attivamente in favore della salvaguardia dell’ambiente, e della difesa dei diritti umani, sarà l’autore di numerose campagne internazionali. Si ricorda a questo proposito, la campagna di Amnesty International, dove ebbe l’incarico di illustrare la “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” pubblicata nelle sei lingue ufficiali dell’Onu. Pacifista convinto, si dichiarerà sempre contro ogni guerra, in particolar modo quella d’Iraq. Seguiranno anni di grandi collaborazioni e realizzazioni senza sosta, Woody Allen, Olivetti, campagne pubblicitarie, murales, cortometraggi, scenografie teatrali, vetrate, e perfino illustrazioni di libri per autori illustri come Kafka, Prévert, Camus, Bradbury, Apolinnaire, Borges. Nel 1990 le sue opere furono esposte al Metropolitan Museum di New York, e nel 1999 la città di Siena, ricevette il drappo del Palio da lui dipinto. Nel 2003, fu nominato Ambasciatore Unicef e decorato dall’allora Presiedente Jacques Chirac, dell’onorificenza più alta conferita dalla Repubblica francese, l’Ordine della Legione d’onore. La scomparsa di un grande artista L’anno 2005 non sarà sfortunatamente ricordato, solo per la meravigliosa esposizione tenuta a Firenze, ma anche per l’anno in cui Folon, ormai consumato dalla leucemia che l’aveva colpito tempo addietro, si spegnerà a Montecarlo il 20 ottobre. Di Jean-Michel Folon rimangono opere artistiche sparse in tutto il mondo, ma a noi fiorentini, a testimonianza dell’amore per Firenze, spetta l’ardito compito di custodire le numerose opere, donate per volontà dell’artista, dalla moglie Paola Ghiringhelli dopo la sua morte. “Io sogno di trovare un giorno in Toscana, un luogo, con un giardino, con una bella casa tranquilla, dove poter lasciare tutte queste opere perché esistano anche dopo di me” Se siete curiosi di scoprire le opere presenti in città, troverete L’homme de la paix, ospitato all’interno del giardino dell’ospedale pediatrico Meyer. Visitando l’incantevole Giardino delle Rose, un giardino-museo a cielo aperto, tra rose profumate e panorama idilliaco, vi innamorerete dell’istallazione Partir. Si tratta della sagoma di una valigia con all’interno una nave, che posizionata davanti al paesaggio urbano, incornicia i nostri monumenti come in una cartolina. Quale migliore dimostrazione d’amore poteva donarci il Maestro? Quasi a significare la voglia di mettere Firenze in valigia e portarla con sé, tra i ricordi del cuore. Un viaggio all’interno dell’anima. Ma Partir, è solo una delle dieci sculture in bronzo più due gessi, da scoprire presenti all’interno del Giardino delle Rose. Vi sfidiamo a trovarle e segnalarcele: la caccia alle opere di Folon a Firenze è aperta! Se sei, come noi di TuscanyPeople, follemente innamorato dell’Arte contemporanea con la A maiuscola, questa è l’occasione di raccontarci la tua Storia. Siamo curiosi… Scrivici Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople Share: Informazioni sull'autoreDaniela BardiBlogger, Photographer & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/jean-michel-folon-opere-firenze/" width="100%" count="on" num="3"]