3 / 3 – Ville-fattoria nel Chianti Classico: dall’eccellenza artistica all’eccellenza produttiva

Alcuni esempi di ville-fattoria nel Chianti Classico

A San Casciano in Val di Pesa c’è ad esempio la Villa del Cigliano, di proprietà della famiglia Antinori, col suo magnifico giardino e le sue belle cantine. Sempre nel territorio di San Casciano anche Villa Le Corti, della famiglia Corsini, offre pregevoli sculture e dipinti, due cappelle, un ampissimo parco, e le immancabili cantine storiche.

A Greve in Chianti troviamo Villa La Calcinaia. Acquistata da Nicola di Andrea Capponi nel 1524, fu ampliata nel 1643 e nei due secoli successivi. Rimase casa di campagna fino a metà del XVIII secolo, quando il Conte Ferdinando Capponi fece costruire la vinsanteria, la cantina, la limonaia e la parte posteriore.

Per approfondire: Greve in Chianti e Montefioralle: antichi borghi toscani

Borgo Scopeto, bellissimo relais di charme sulle colline toscane

Non distante, tra Greve e Panzano in Chianti, in mezzo a boschi e ruscelli, la splendida Vignamaggio è anche una fattoria biologica e una cantina storica in attività dal 1404. La tenuta si estende per oltre 400 ettari tra vigneti, orti, giardini.

A Castelnuovo Berardenga sorge Villa di Borgo Scopeto, antico borgo medievale risalente all’anno Mille, per cinque secoli di proprietà della famiglia Sozzini, nobile dinastia senese che lo trasformò in Castello e florida azienda agricola. Oggi è anche un esclusivo Hotel di lusso.

A Castelnuovo Berardenga si trova invece l’imponente Villa Chigi Saracini – e la fattoria di Corsignano – molto più recente, degli inizi del XIX secolo, la cui costruzione portò anche all’abbattimento di parte della cinta muraria del paese. Infine, poco distante, ricordiamo anche la Villa di Geggiano.

La Villa di Geggiano a Castelnuovo Berardenga (SI) è un'azienda agricola biologica, una guest house e un luogo ideale per eventi privati e matrimoni in Toscana

La soddisfazione di Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana

Un passaggio molto atteso di cui sono felice, risultato di un impegno attento e scrupoloso – ha detto il Presidente – . Questa tappa adesso ci dà rinnovato entusiasmo per proseguire a lavorare di concerto come abbiamo fatto finora. Il Chianti Classico, una delle immagini iconiche della Toscana nel mondo, rappresenta di per sé un valore culturale della nostra regione e del nostro Paese, e con l’iscrizione al Patrimonio Unesco potrà esaltare a pieno titolo il suo ruolo. Per farlo possiamo contare sulla capacità di questo territorio di fare rete e sulla sua storica vocazione a produrre crescita e sviluppo attraverso la collaborazione, l’unione di risorse e una visione aperta e condivisa del futuro, presupporti che ci danno la forza e l’energia per continuare il percorso”.

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Foto di copertina Dominik Dancs su Unsplash

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